Approvato la settimana scorsa a Bruxelles il programma operativo 2014-2020 presentato dalla Regione Calabria: dalla Commissione europea arrivano finanziamenti per 2,37 miliardi di euro.
“La Calabria disporrà per gli anni a venire di un investimento molto significativo che dovrà soprattutto servire a sostenere i settori produttivi e l’impresa, investendo sul rapporto tra saperi e crescita economica e sociale”, ha spiegato Corina Crețu, Commissaria per la Politica regionale.
Il programma di interventi dovrebbe contribuire a rendere il territorio più attrattivo e vivibile e offrirà opportunità di nuovo lavoro soprattutto per i giovani. Si tratta di un investimento complessivo di 2,37 miliardi di euro, di cui 1,78 miliardi stanziati dall’UE attraverso il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e il Fondo Sociale Europeo (FSE) e il 25% rimanente derivante dal cofinanziamento nazionale.
Una buona parte dei fondi, si legge nel comunicato ufficiale della Commissione Ue, è destinata al sistema economico: 210 milioni per la ricerca e l’innovazione, 186 milioni per la competitività del sistema produttivo, 168 milioni per banda larga e agenda digitale.
L’intervento del Fondo Sociale in Calabria si concentrerà sulla lotta alla disoccupazione, in particolar modo: “Per i giovani e per i disoccupati di lungo termine, a favore dell’innalzamento dei livelli di competenze e sosterrà il miglioramento dell’efficienza della pubblica amministrazione. Il 20 per cento delle risorse inoltre sarà dedicato alla lotta alla povertà e all’inclusione sociale delle persone maggiormente vulnerabili”, ha affermato Marianne Thyssen, Commissaria per l’Occupazione e gli Affari sociali.
Altro perno del programma sono le infrastrutture e gli investimenti per la sostenibilità ambientale ed energetica: 486 milioni sono destinati a interventi sul risparmio energetico ed efficienza energetica, 324 alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, 223 allo sviluppo di reti di mobilità sostenibile (smart mobility) e 93 alla prevenzione dei rischi idrogeologici.
Un terzo pilastro, infine, è costituito dall’ambito del sociale e della formazione: 231 milioni saranno investiti per creare nuove opportunità lavorative e di formazione per i giovani, 215 per promuovere l’inclusione sociale e contrastare la povertà, 16 per rinforzare la capacità amministrativa.
Tra i tanti risultati attesi:
- supporto a oltre 2000 imprese;
- nuove opportunità di lavoro per 10.000 persone e 9.500 giovani;
- 350.000 abitazioni collegate alla banda larga (100Mbps);
- 160.000 tonnellate di rifiuti riciclati;
- riduzione delle emissioni di CO2 per 60.615 tonnellate;
- miglior accesso ai servizi idrici per 200 000 persone;
- 11.000 persone provenienti da situazioni disagiate avranno accesso all’istruzione universitaria;
- 500 dipendenti pubblici potranno usufruire di corsi di specializzazione.