L’Italia troppo indietro nella banda larga. A prescindere dalle parole del premier Matteo Renzi, che recentemente ha parlato del bisogno di infrastrutture per l’Italia come del pane, il cammino resta ancora lungo e anche gli ultimi dati presentati da Ookla – rielaborati graficamente da The Independent – confermano ancora una volta il ritardo del Paese.
Il M5S non ci sta. I deputati della Commissione Trasporti, Poste e Comunicazioni denunciano che “il Governo è fermo alla pianificazione” e così, aggiungono “si perde il treno della connettività”.
The Independent si chiede senza mezzi termini, “cosa sta succedendo in Italia?” che nella mappa risulta contrassegnata in rosso (velocità sotto i 20 Mbps).
Il M5S risponde: “Abbiamo un premier che fa bei discorsi e belle slides ma che sta rendendo l’Italia un Paese retrogrado. Il Governo è ancora alle carte, alle mappature, senza alcuna realizzazione concreta. Speriamo che il 2015 sia l’anno in cui si cominci ad attuarlo con attenzione non solo alle zone redditizie per gli operatori privati ma anche in quelle parti del Paese meno infrastrutturate per assicurare a tutti i cittadini e imprese italiane accesso rapido alla conoscenza e a nuove opportunità”.
Commentando i dati di Ookla i deputati pentastellati sottolineano: “Alle parole di Renzi come sempre non sono seguiti i fatti. Rimaniamo fanalino in Europa per la banda larga. Perdiamo continuamente competitività rispetto agli altri Paesi. Tecnologia e innovazione delle imprese? Altro che Verybello, per l’Italia sono un miraggio”.
I deputati del M5S ricordano anche che “Gli Stati Uniti hanno addirittura rivisto la definizione stessa di banda larga, alzando l’asticella di sei volte a 25 Mbps in download e a 3 in upload”.
E l’Italia
“Se tutto andrà bene – sostengono i deputati della Commissione Trasporti – la banda ultra larga coprirà solo i grandi centri urbani mentre senza un intervento pubblico preciso i piccoli centri e il Sud Italia rimarranno ai margini”.