La Cina sarà la prima economia non europea a contribuire al Piano d’investimenti Ue da 315 miliardi presentato dalla Commissione Juncker nel novembre dello scorso anno per rilanciare la crescita e l’occupazione.
Il vice premier cinese Ma Kai lo ha annunciato al vicepresidente della Commissione europea Jyrki Katainen nel corso del recente High Level Economic and Trade Dialogue (HED) a Pechino, nell’ambito del quale Europa e Cina hanno firmato un accordo di collaborazione per lo sviluppo delle tecnologie mobili 5G.
Esperti del Silk Road Fund cinese, della Commissione europea e della Banca europea per gli investimenti (BEI) hanno creato un gruppo di lavoro ad hoc per rafforzare la cooperazione tra Ue e Cina in tutti gli ambiti del Piano Juncker – banda larga e reti energetiche, trasporti intelligenti, istruzione, R&S, energie rinnovabili ed efficienza energetica – mentre Commissione e governo cinese hanno firmato un Memorandum d’intesa sulla Connectivity Platform Cina-Ue per migliorare le sinergie tra l’iniziativa della cinese “One Belt One Road” e le iniziative europee come la Trans-European Transport Network.
La piattaforma, in collaborazione con la BEI, promuoverà la cooperazione in settori quali le infrastrutture, le apparecchiature tecnologiche e gli standard. Questo creerà più opportunità di business e promuoverà l’occupazione, la crescita e lo sviluppo per entrambe le parti.
Il Vicepresidente Katainen, responsabile per l’occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, ha sottolineato l’importanza di questi accordi, sopraggiunti “…dopo un dialogo molto costruttivo con il vice-premier Ma Kai”.
Si tratta, ha detto Katainen, di “risultati concreti per il futuro della cooperazione Ue-Cina negli investimenti” in settori strategici quali quelli interessati dal Piano Juncker.
“Questo – ha concluso Katainen – è il momento giusto per investire in Europa e sono lieto che la Cina abbia annunciato l’intenzione di contribuire al piano di investimenti. Sono sicuro che altri investitori istituzionali seguiranno”.
Soddisfazione per questa serie di accordi è stata espressa anche dall’associazione ChinaEU, che in questi mesi ha fortemente incoraggiato la partecipazione di Pechino al piano Juncker e sta selezionando progetti che potranno essere inseriti nel piano Juncker grazie al supporto del capitale cinese. Secondo Luigi Gambardella, Presidente dell’associazione ChinaEu, si è posta così “…la base per favorire una più profonda collaborazione economica tra Europa e Cina nell’interesse delle regioni, delle città, dei cittadini e delle aziende europee”.