Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto ministeriale 11 maggio 2016, il Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture (SINFI) – meglio noto come Catasto nazionale delle infrastrutture – diventa realtà.
Il SINFI, gestito dal Ministero dello Sviluppo economico e concepito secondo il principio del “digital first”, oltre a fornire una mappatura utile per la condivisione delle infrastrutture presenti sul territorio sia nel sottosuolo che nel sopra suolo, servirà anche a gestire con efficienza e a monitorare gli interventi infrastrutturali.
Avendo a disposizione tutte le informazioni sulle infrastrutture esistenti si potrà velocizzare – si spera – la realizzazione delle reti a banda larga evitando duplicazioni, ottenendo un risparmio sui costi della posa della fibra.
Quali dati vanno nel SINFI
Nel SINFI sono contenute e rese accessibili tutte le informazioni relative alle infrastrutture di telecomunicazione; reti elettriche; reti di approvvigionamento idrico; rete di smaltimento delle acque; reti del gas; reti per il teleriscaldamento; oleodotti; reti per la pubblica illuminazione; siti radio di operatori TLC o di emittenti radio-televisive; infrastrutture ad uso promiscuo. Sono, inoltre, inseriti nel sistema i dati relativi agli edifici equipaggiati con un’infrastruttura fisica passiva interna multiservizio (cosiddetti edifici UBB Ready).
Contribuiscono alla costituzione e all’aggiornamento del Catasto relativamente alle reti pubbliche di comunicazioni e infrastrutture fisiche di propria competenza, tutte le amministrazioni pubbliche titolari e detentrici delle informazioni e gli operatori di rete e gestori di infrastrutture fisiche.
Chi ha accesso al Catasto
Hanno accesso al SINFI, secondo apposita profilazione, gli operatori di rete, i gestori di infrastrutture fisiche e le amministrazioni pubbliche titolari o detentrici che contribuiscono alla costituzione ed all’alimentazione del sistema e rendono accessibili le informazioni in loro possesso.
Chi potrà usufruirne
SINFI ha l’obiettivo di fornire una serie di informazioni e servizi a Cittadini; Pubbliche amministrazioni (Regioni, Comuni…); Società pubbliche e private (Utility, Operatori di telecomunicazioni etc).
I servizi sono fruibili mediante l’utilizzo di un Work Flow Manager e disponibili mediante applicazione web, accessibile anche dai dispositivi mobili.
Per quanto riguarda i cittadini, il SINFI fornisce informazioni di pubblico interesse relative ad esempio alla mappatura degli edifici UBB ready, alla presenza di scuole digitalizzate e collegate in fibra ottica, alla copertura per area dei servizi a 30Mbps e 100Mbps.
Per quanto riguarda le Pubbliche amministrazioni, il SINFI fornisce informazioni relative ai sottoservizi già presenti nel territorio di interesse, ed anche a quelle in fase di progettazione da parte dei vari operatori di rete/gestori di infrastrutture.
Analoghe informazioni, limitatamente alle infrastrutture fisiche, alle reti pubbliche di comunicazioni e agli edifici UBB ready, sono fornite agli operatori di rete/gestori di infrastrutture, con lo scopo di agevolare la progettazione di nuovi interventi ed il riuso delle infrastrutture esistenti.
Sta ora alle amministrazioni pubbliche e agli operatori comunicare le informazioni che andranno ad alimentare il Catasto: le prime hanno a disposizione 180 giorni dalla pubblicazione del decreto; i secondi 90 giorni.
Asstel: Piena soddisfazione per l’istituzione del Sinfi
“Diamo atto al Mise di aver agito con tempestività nel varare una misura innovativa, per altro richiesta da tempo da Asstel, che rappresenta un indispensabile strumento per i gestori di rete per semplificare gli iter dei progetti di infrastrutturazione, con ricadute positive in termini di costi, tempi di pianificazione e ottimizzazione degli investimenti”. Dina Ravera presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel, ha espresso così la soddisfazione nelle aziende di settore per la pubblicazione in Gu del decreto che istituisce il Sistema informativo nazionale federato delle infrastrutture.
Secondo Dina Ravera, il Sinfi “agevolerà la condivisione delle infrastrutture, la loro pianificazione e progettazione, la gestione dei permessi di scavo, le attività di manutenzione delle infrastrutture, nonché l’attuazione del piano del Governo per lo sviluppo della rete a banda ultralarga su tutto il territorio nazionale. Importante ora che si proceda a popolare il sistema con le informazioni oggi disperse tra tutti gli attori che sono chiamati a contribuirvi”.