”Il problema vero è che in Italia la rete al 60-70% è ancora col doppino in rame per cui è molto meno performante rispetto all’Ftth”. Lo sottolinea Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’innovazione, Alessio Butti, in occasione di un convegno sul Pnrr di Pwc.
”Tutti sappiamo che non è possibile cablare tutte le città al 100% con Ftth. Possono essere cablate con un 70% in Ftth e poi è ovvio che viste le condizioni morfologiche del nostro Paese – aggiunge Butti – il completamento va raggiunto con onde radio. Quindi quando leggo che avremo città cablate al 100% in Ftth non si dice il vero”.
Sulla banda larga in Italia “resta il ritardo. La cablatura del paese è in difficoltà”.
‘C’è stata una errata mappatura sul territorio e questo ha comportato problemi e ritardi nella cablatura Paese”, precisa il sottosegretario, sottolineando di essere un fautore di “una rete nazionale performante in Ftth”. Ma – precisa – “non è possibile cablare tutta l’Italia al 100% con Ftth”. E “quando ci dicono che lo stanno facendo, non è vero”. “Il paese ha cominciato a ragionare sull’ftth nel 2006, con il governo Prodi, e oggi abbiamo ancora questi incredibili ritardi”, conclude Butti.
PA: Butti, ‘avremo identità digitale unica’
”Abbiamo indicato con chiarezza la strada, cioè quella della identità digitale unica. Noi oggi abbiamo la carta nazionale dei servizi, tessera sanitaria, Spid e carta d’identità elettronica. Noi abbiamo necessità di razionalizzare e consentire a chiunque di dotarsi di uno smartphone e di poter custodire tutti i titoli abilitativi per potersi relazionare con la Pubblica amministrazione e per poter anche essere riconosciuto. Vogliamo semplificare la vita ai cittadini e alle imprese”, sottolinea.
Pa: Butti, ‘patrimonio Spid rilanciarlo per razionalizzazione’
”Non ho mai smesso di incontrare gli identity provideer che hanno consentito la partenza di Spid. E’ la prima volta che il governo in otto anni ha parlato con loro chiedendogli quanto hanno speso in questo tempo. Tutti hanno parlato ma nessuno ha messo mano al portafoglio e noi abbiamo questa intenzione. Il patrimonio che è stato accumulato con Spid intendiamo mantenerlo e rilanciarlo per una razionalizzazione”, ha detto Butti.
Butti: nel 2022 intercettati 82mln di attacchi cyber, problema serio
Sulla sicurezza informatica “la rete di protezione c’è: nel 2022 ci sono stati 82 milioni di attacchi intercettati solo in Italia. Il problema e’ serissimo”, ha aggiunto il Sottosegretario. “Se fossimo partiti un po’ prima con l’Agenzia per la cybersecurity (Acn) avremmo fatto un buon servizio…”, ha aggiunto. “Se abbiamo un sistema vulnerabile i nostri dati non sono custoditi nel modo migliore”, ha evidenziato Butti che ha ricordato come per la sicurezza informatica oltre alle risorse del Pnrr il governo abbia previsto “due fondi” in legge di bilancio. “Non solo c’è la Pa, ma ci sono le industrie strategiche e i dati cittadini estremamente importanti da difendere”, ha concluso.