Baidu, il Google cinese, dopo una fase di test ha lanciato e reso disponibile al pubblico Ernie Bot, la risposta a ChatGpt, segnando un passo avanti per il settore tecnologico cinese in quanto mira a trarre profitto dalle potenzialità dell’intelligenza artificiale.
Ernie Bot, presentato a marzo in forma limitata, è la prima app di IA ad essere completamente disponibile in Cina, ma non all’estero.
“Siamo entusiasti di poter condividere che Ernie Bot è ora completamente pronta per il pubblico a partire dal 31 agosto”, ha affermato Baidu in una nota. Ad agosto Pechino ha introdotto nuove norme per gli sviluppatori di intelligenza artificiale, con l’obiettivo di aiutarli a reggere il passo con colossi rivali come Microsoft, Google e OpenAi, ma continuando a mantenere la stretta sulle informazioni online.
Il successo registrato da ChatGpt (al bando in Cina) di OpenAI, che ha sede negli Usa, ha scatenato una corsa allo sviluppo di app rivali, inclusi generatori di immagini e video, ma anche un diffuso allarme su abuso e disinformazione potenziali.
‘Oltre a Ernie Bot, Baidu lancera’ una suite di nuove app native per l’intelligenza artificiale che consentiranno agli utenti di sperimentare appieno le quattro capacita’ principali dell’intelligenza artificiale generativa: comprensione, generazione, ragionamento e memoria’, si legge ancora nella nota.
Secondo le recenti linee guida, le app cinesi di IA generativa devono ‘aderire ai valori fondamentali del socialismo’ e astenersi dal minacciare la sicurezza nazionale e dal promuovere il terrorismo, la violenza o ‘odio etnico’, oltre che scongiurare o limitare le ‘informazioni false e dannose’. Baidu e’ tra le piu’ grandi aziende tecnologiche cinesi, ma ha dovuto affrontare la concorrenza di altri campioni nazionali come Tencent, avventurandosi in vari settori come il cloud computing e la guida autonoma.
Intanto OpenAI registra oltre 1 miliardo di dollari di entrate in 12 mesi
Intanto OpenAI, secondo The Information, è sulla buona strada per generare oltre 1 miliardo di dollari di entrate nei prossimi 12 mesi derivate dalla vendita di software di intelligenza artificiale.
“La società sostenuta da Microsoft – spiega il sito americano – sta generando più di 80 milioni di dollari di entrate al mese, rispetto ai soli 28 milioni di dollari dell’intero anno scorso. Oltre a ChatGPT, guadagna vendendo l’accesso alle piattaforme di programmazione (Api) dei suoi modelli di intelligenza artificiale per sviluppatori e imprese direttamente ma anche attraverso una partnership con Microsoft, che a gennaio ha investito oltre 10 miliardi di dollari nella società”.
ChatGpt e i modelli di intelligenza artificiale generativa sono però sotto il faro degli esperti di cybersicurezza. Secondo Reuters online, il National Cyber Security Center britannico ha affermato che ancora non si sono affrontare tutte le criticità del loro utilizzo, soprattutto l’uso di questi strumenti nei processi aziendali e nell’organizzazione come anche nelle vendite e nell’assistenza ai clienti. Possono essere indotti con l’inganno dagli hacker a svolgere compiti dannosi o transazioni non richieste.