Dopo mesi in cui ha assicurato che “tutti gli studenti torneranno a scuola e in sicurezza il 14 settembre”, la ministra dell’Istruzione, ora, con i contagi in crescita, apre alla necessità della didattica a distanza in caso di classi in quarantena, ma non lezioni online per tutti, solo per gli studenti delle “superiori”.
“Bisogna rispettare le regole. Un metro di distanza. Se non ci sono le condizioni, nel rapporto spazio/numero di studenti, bisognerà usare le mascherine. In via provvisoria, per garantire l’avvio dell’anno scolastico’, questo dice l’ultimo rapporto del comitato tecnico scientifico. Daremo 11 milioni di mascherine al giorno”, ha detto Lucia Azzolina nell’intervista a Repubblica.
“Nulla vieta poi”, ha spiegato la ministra, “che il dirigente scolastico disponga – solo per la secondaria di secondo grado – la didattica a distanza per alcuni gruppi. Non c’è la scuola, ci sono le scuole: ogni situazione è diversa e l’autonomia dei dirigenti molto ampia”.
- L’ovvia domanda è, perché la didattica a distanza non è attivabile anche per gli studenti della scuola primaria (elementari) e per la secondaria di primo livello (medie)?
Il vademecum per i presidi: “In quarantena didattica a distanza, anche mista se non isolata tutta la classe“
Infatti, il vademecum per i presidi pubblicato oggi e redatto dall’Istituto Superiore di Sanità sembra smentire la ministra Azzolina, perché prevede per tutte le scuole la didattica a distanza attivabile, in caso di contenimento del virus o di sospensione delle attività in classe.
“Predisporre nel piano scolastico per Didattica Digitale Integrata (DDI), previsto dalle Linee Guida, le specifiche modalità di attivazione nei casi di necessità di contenimento del contagio, nonché qualora si rendesse necessario sospendere nuovamente le attività didattiche in presenza a causa delle condizioni epidemiologiche contingenti”, questo è scritto a pagina 5 del documento ufficiale “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di Sars-CoV2 nella scuola e nei servizi dell’infanzia”. (Leggi il documento)
Dunque, nella quarantena sarà possibile attivare la didattica a distanza, anche nella formula della didattica mista se non sarà isolata tutta la classe.
Bene. L’invito lanciato su Key4biz dal presidente dell’associazione nazionale presidi è stato accolto. Ora dovrà essere rispettato.
“Ora è arrivato il momento di mettere in campo la formazione sulla didattica online agli insegnanti in modo più sistematico, più capillare ed obbligatorio per tutti“, ci ha detto Antonello Giannelli, presidente associazione nazionale presidi.
Insegnanti in quarantena che svolgono la didattica a distanza. Definire i casi
Inoltre, il documento pubblicato oggi e redatto dal Gruppo di Lavoro ISS, Ministero della Salute, Ministero dell’Istruzione, INAIL, Fondazione Bruno Kessler, Regione Emilia-Romagna, Regione Veneto, prevede anche
“Dovrebbe essere identificato il meccanismo con il quale gli insegnanti posti in quarantena possano continuare a svolgere regolarmente la didattica a distanza, compatibilmente con il loro stato di lavoratori in quarantena”.
Infine, nell’intervista di Azzolina rilasciata a Repubblica si scopre che l’apertura della scuola non è prevista per tutti il 14 settembre. Apertura il 1 settembre per chi deve recuperare, poi per la maggioranza il 14 settembre suonerà la campanella, ma “Calabria, Puglia e Sardegna che hanno deciso di riaprire le scuole dopo le elezioni” del 20 e 21 settembre, ha fatto sapere la ministra.