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Urso contro Stellantis: “Troppo tempo atteso per rilanciare settore. Firmato 4 memorandum con imprese cinesi per produrre in Italia veicoli elettrici”

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Attendiamo inoltre”, ha aggiunto il ministro, “risposte sul progetto della Gigafactory a Termoli: non possiamo perdere le risorse del Pnrr, e se Stellantis non manterrà i propri impegni dovremo inevitabilmente destinarle ad altri”.

Scontro frontale tra Urso e Stellantis. Dal palco del Meeting di Rimini il ministro per le Imprese e del Made in Italy ritorna a mettere in evidenza i problemi causati, secondo il Governo, da Stellantis all’automotive in Italia. 

“Tocca a Stellantis rilanciare l’auto in Italia, attendiamo risposte da troppo tempo”, ha detto Urso. “L’ostacolo dell’Euro 7 è stato rimosso e abbiamo messo in atto il più grande e significativo piano di incentivi da 1 miliardo di euro, ma l’obiettivo di aumentare la produzione in Italia non è stato ancora raggiunto dall’azienda. Il Governo ha già fatto la sua parte, Stellantis invece no. Questa è la situazione attuale”.

“Attendiamo inoltre”, ha aggiunto il ministro, “risposte sul progetto della Gigafactory a Termoli: non possiamo perdere le risorse del Pnrr, e se Stellantis non manterrà i propri impegni dovremo inevitabilmente destinarle ad altri”.

Il video dell’intervento di Urso

Dongfeng produrrà in Italia

Secondo la Reuters, è in stato avanzato le trattative per la partecipazione della Dongfeng Motor Group alla realizzazione di un nuovo polo industriale in Italia dedicato all’automobile europea.

Dongfeng, che è il quarto gruppo industriale cinese per grandezza nel settore automotive (dopo Chang’an Motors, FAW Group, e SAIC Moto), con sede nella tristemente famosa Wuhan (da tanti indicata come città da cui è partita la pandemia di Covid-19), dovrebbe costruire in Italia un nuovo impianto di produzione.

L’impianto, una volta pronto, produrrà più di 100 mila veicoli l’anno.

Le trattative per l’avvio della progettazione sono in corso con il Governo e il ministero guidato da Urso, secondo fonti vicine alla questione.

Sempre secondo indiscrezioni stampa, il Governo potrebbe partecipare direttamente all’investimento per il nuovo hub industriale e vedrebbe il coinvolgimento di altri attori chiave del settore, tra cui aziende italiane di componentistica e apparecchiature elettroniche.

L’Italia punta a 1,3 milioni di veicoli all’anno. Urso: “Senza handicap di auto poco performanti, potremmo essere al 4^ posto nel mondo su export”

Inevitabilmente il pensiero corre a Stellantis, unico produttore di auto in Italia, che lo stesso Urso ha definito un’anomalia a cui porre rimedio: “Senza handicap di auto poco performanti, potremmo essere al 4^ posto nel mondo su export”, ha detto Urso di recente.

L’Italia vuole risollevare l’industria dell’auto, passando dalle 800 mila vetture del 2023 a 1,3 milioni di veicoli all’anno.

Stellantis aveva annunciato un vigoroso aumento di produzione nel nostro Paese, con l’obiettivo di un milione di vetture all’anno entro il 2030, ma qualcosa è andato decisamente storto in queste stime.

Un obiettivo difficile da raggiungere, ma a cui l’Italia non rinuncerà, poco importa, a questo punto, se grazie a Stellantis o un’azienda straniera, magari anche cinese.

Una sfida diretta alla joint venture italo-francese, a cui ha preso parte la vecchia Fiat, che risponde a tono, invitando il Governo a stare attento, perché una scelta del genere potrebbe indurre Stellantis a disinvestire in Italia.

L’anomalia italiana, la frecciata a Stellantis

Come ha sottolineato Urso a margine del Forum Confcommercio di aprile, l’Italia è “l’unico grande Paese in Europa con una solo casa automobilistica, un’anomalia e “vi è un grande mercato interno che si rivolge spesso a macchine prodotte all’estero” a dispetto della tradizione automobilistica italiana e della competitività della sua filiera sulla componentistica.

Già in quell’occasione, Urso aveva confermato le trattative con i cinesi: “Dongfeng è uno degli interlocutori del Governo per stabilire un impianto produttivo in Italia”, rispondendo alle domande sulla casa di produzione cinese, dopo le indiscrezioni pubblicate da Bloomberg, ribadiva che “sì, c’è una interlocuzione con diverse case automobilistiche non soltanto asiatiche“.

Per approfondire:

Urso: “Senza handicap di auto poco performanti, potremmo essere al 4^ posto nel mondo su export”

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