AUTOMOTIVE

Automotive, UE pubblica Piano d’azione e di decarbonizzazione. Le best practice

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L’industria automobilistica europea sta attraversando una fase cruciale tra transizione energetica e digitalizzazione. A confermarlo sono due documenti strategici pubblicati il 31 marzo dalla Commissione Europea, l’Industrial Action Plan e il Piano di Decarbonizzazione per incentivare le flotte aziendali a zero emissioni.

Non è esagerato dire che il settore automobilistico europeo si trova in un momento storico molto delicato. I repentini cambiamenti tecnologici e le sfide della transizione energetica, rendono, infatti, il tema della competitività sempre più dibattuto anche a livello istituzionale. A confermarlo, lo scorso gennaio, il Dialogo Strategico sul Futuro dell’Industria Automobilistica Europea avviato dalla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, un processo collaborativo e inclusivo volto ad affrontare le principali criticità del settore. 

Proprio ieri, 31 marzo, è seguita la pubblicazione di altri due documenti strategici per il comparto: l’Industrial Action Plan, presentato lo scorso 5 marzo, e il Decarbonise Corporate Fleets. L’obiettivo è creare una filiera sicura e competitiva delle materie prime destinate alla produzione di batterie, nonché sfruttare appieno tutte le potenzialità innovative per rendere l’Industria automobilistica più resiliente.

Industrial Action Plan

Dell’Industrial Action Plan, degni di evidenza sono sicuramente gli 1,8 miliardi di euro   che l’Unione Europea investirà per favorire la crescita del settore automobilistico.  

In particolare, attenzionando quelli che sono descritti come i cinque pilastri del Piano d’Azione per l’Automotive, ossia digitalizzazione, riduzione delle emissioni inquinanti, competitività, ripercussioni sociali, sicurezza economica, la Comunità europea si propone di    riconquistare una posizione di leadership nella transizione verso veicoli connessi e autonomi, abilitati dal software e potenziati dall’intelligenza artificiale.

Il Piano di decarbonizzazione

Il Piano d’azione per l’industria dell’Automotive pubblicato ieri, è accompagnato da un altro documento strategico, il Piano di Decarbonizzazione delle flotte aziendali. Attraverso quest’ultimo l’esecutivo europeo evidenzia le migliori pratiche in tema di decarbonizzazione dei veicoli aziendali, incoraggiando gli Stati membri ad adottare ulteriori misure per rendere più ecologici questi mezzi di trasporto, corrispondenti a circa il 60% delle nuove immatricolazioni di auto.

Il ruolo delle città nella decarbonizzazione delle flotte

La Comunità Europea evidenzia l’urgenza di accelerare l’adozione dei veicoli a zero emissioni, poiché il settore dei trasporti è responsabile di un quarto delle emissioni totali di gas serra dell’UE e rappresenta una delle principali fonti di inquinamento atmosferico. Nelle aree urbane, l’uso di questi veicoli contribuisce in modo significativo al miglioramento della qualità dell’aria e apporta benefici concreti alla salute pubblica, soprattutto nelle città che adottano zone a basse emissioni.

Secondo il documento comunitario, le città svolgono un ruolo chiave nella transizione ecologica delle flotte urbane, tra cui autobus, taxi, servizi di ride-hailing e car sharing, poiché questi operano sotto licenze e regolamenti locali. Le amministrazioni comunali possono favorire il passaggio ai veicoli a zero emissioni attraverso regolamenti mirati e incentivi operativi, accelerando così la transizione verso flotte più sostenibili. Inoltre, per supportare questa trasformazione, sono essenziali sia l’accesso a infrastrutture di ricarica adeguate, sia l’introduzione di agevolazioni strategiche come corsie preferenziali e parcheggi dedicati.

Alcuni esempi di buone pratiche nelle città

Le iniziative citate nel documento strategico dimostrano come le città possano guidare la transizione verso una mobilità urbana più sostenibile, incentivando l’adozione di veicoli a zero emissioni e contribuendo attivamente alla riduzione dell’inquinamento nel settore dei trasporti. In particolare, si fa riferimento ad esempi virtuosi come la regolamentazione dei taxi a zero emissioni ad Amsterdam, dove entro il 2025, tutti i taxi in servizio nel centro città dovranno essere a zero emissioni. Successivamente, le nuove licenze saranno rilasciate esclusivamente a veicoli non inquinanti, con l’obbligo esteso all’intera città entro il 2030.

Un’ altra eccellenza in quest’ambito è Amburgo, in Germania, che mira a convertire l’intera flotta di taxi a zero emissioni entro il 2030, sfruttando il sistema di concessione delle licenze. Entrambe le città offrono incentivi economici, tra cui sussidi per i taxi elettrici, ed espandono la rete di infrastrutture di ricarica.

Per quel che concerne i punti di ricarica negli aeroporti, invece, la Commissione annovera l’Aeroporto di Bruxelles Zaventem (Belgio), che ha installato 750 punti di ricarica nelle aree di parcheggio, destinati a passeggeri e personale, e gli Aeroporti di Parigi (Francia), nei quali entro il 2025, saranno installati centinaia di nuovi punti di ricarica rapida e ultra-rapida.

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