Le case automobilistiche investono ogni anno miliardi di dollari in tecnologie emergenti nel tentativo di ottenere un vantaggio in un mercato, quello dell’industria dell’auto, valutato trillioni di dollari.
Auto elettriche: 85 miliardi di dollari nel 2025
Secondo un rapporto di AlixPartners, la spesa annuale del settore per la guida autonoma e i veicoli elettrici raggiungerà un totale di 85 miliardi di dollari entro il 2025 e di 225 miliardi di dollari entro il 2023.
Per ammortizzare le spese, le aziende cercano partner con i quali condividere i costi: il numero di partnership automobilistiche è infatti aumentato del 43% dal 2017 al 2018.
GM e LG Chem
La joint venture di 2,3 miliardi di dollari per la produzione di celle a batteria per veicoli elettrici fra la General Motors Corporation (GM), la più grande casa automobilistica americana, e LG Chem, il colosso sudcoreano della chimica, è stata annunciata il 5 dicembre 2019.
Le due compagnie progettano di costruire una fabbrica di pile a batteria nell’area di Lordstown, nel nord-est dell’Ohio. La costruzione dell’impianto dovrebbe iniziare a metà del 2020 e generare 1.100 nuovi posti di lavoro. La grandezza dell’impianto, secondo GM, comporterebbe un basso costo per chilowattora (kWh), un valore chiave per rendere i veicoli elettrici più convenienti. La capacità annuale dovrebbe infatti essere di oltre 30 gigawattora (GWh), superando in questo modo i 20 GWh dell’impianto “Gigafactory 1” che Tesla ha costruito in Nevada in collaborazione con Panasonic e considerato, fino ad ora, il più grande al mondo.
La collaborazione fra LG Chem, la quale prevede che la sua attività nel settore delle batterie raggiungerà i 25 miliardi di dollari entro il 2024, e GM include anche un accordo congiunto per sviluppare e produrre nuove tecnologie per batterie.
Hyundai Motor e Aptiv
Tra i principali accordi troviamo anche quello fra Hyundai Motor e il fornitore di auto Aptiv, i quali creano una joint venture da 4 miliardi di dollari che promuoverà progettazione, sviluppo e commercializzazione di tecnologie di guida autonoma SAE di livello 4 e 5, ovvero ad alta e completa automazione. Secondo il comunicato stampa, la joint venture inizierà a testare sistemi completamente privi di conducente nel 2020 e avrà una piattaforma di guida autonoma, disponibile per i fornitori di robotaxi, gli operatori di flotte di veicoli e i produttori automobilistici, nel 2022.
Volkswagen, Ford e Argo AI
La Volkswagen (VW) ha recentemente accettato di investire 2,6 miliardi di dollari in Argo AI, la startup di software per veicoli autonomi con sede a Pittsburgh supportata anche dalla Ford. Le due case automobilistiche globali, VW e Ford, hanno infatti deciso di unire le forze per costruire camion e veicoli commerciali, nonché auto elettriche, abbandonando pertanto l’idea di sviluppare internamente una tecnologia di guida completamente autonoma.
Complessivamente, la Volkswagen ha investito nella mobilità elettrica 44 miliardi di dollari, con la promessa di abbandonare lo sviluppo di tutti i nuovi veicoli a combustibile fossile entro il 2026 e di vendere il 40% di veicoli elettrici entro il 2030. Ford, invece, ha superato gli 11 miliardi di dollari in investimenti per veicoli elettrici e ha recentemente presentato il SUV crossover Mustang Mach-E completamente elettrico e il pick-up elettrico F-150.
Amazon, Ford e EV Rivian
Una fra le più grandi novità è stato l’ordine da parte di Amazon di 100.000 furgoni elettrici della Rivian, una startup americana che costruisce veicoli elettrici ad alte prestazioni. Secondo Business Insider, fino ad ora Rivian ha ricevuto investimenti da Ford e Amazon per un totale di oltre 1 miliardo di dollari. Recentemente Rivian ha ottenuto un investimento di 350 milioni di dollari anche da Cox Automotive, un nome importante nel settore della vendita al dettaglio e della logistica.
Rivian è un marchio relativamente nuovo nel settore dei veicoli elettrici, debuttando con il suo pick-up R1T e il SUV R1S alla fine del 2018. In realtà la società è operativa dal 2009 ed è stata originariamente fondata per contrapporsi alla sportiva Roadster di Tesla, per poi orientarsi verso il segmento off-roads e una clientela più avventurosa. Tuttavia, l’importante ordine dei furgoni elettrici da parte di Amazon lascia presagire che la startup in futuro produrrà anche veicoli commerciali.
Daimler AG e BMW
Anche le case automobilistiche tedesche Daimler AG e BMW hanno deciso di investire congiuntamente oltre 1 miliardo di dollari in tecnologie di prossima generazione per sistemi di assistenza alla guida, guida automatizzata su autostrade e parcheggio automatizzato. Il lancio sul mercato di queste tecnologie dovrebbe avvenire a partire dal 2024.
Oltre ai sistemi di guida autonoma, la collaborazione di più di 1.200 specialisti si concentrerà sullo sviluppo di un centro operativo comune per l’archiviazione, l’amministrazione e l’elaborazione di dati e lo sviluppo di nuove funzioni e software.
FCA e PSA Group
La maggior parte delle recenti collaborazioni sono avvenute tra case automobilistiche e aziende tecnologiche; tuttavia vi sono state anche case automobilistiche che hanno deciso di condividere i costi con i concorrenti tradizionali. Il più grande annuncio in questo senso, il quale si dovrebbe concretizzare a breve, è la fusione tra Fiat Chrysler Automobiles (FCA) e il gruppo automobilistico francese PSA Group, a cui appartengono i marchi Peugeot, Citroën, DS, Opel e Vauxhall Motors: una fusione alla pari, che porterà alla nascita del quarto costruttore di auto al mondo, preceduto solo da Volskwagen, Toyota e da Renault-Nissan-Mitsubishi.
L’unione di FCA con PSA Group comporterebbe la nascita di un gruppo dal valore di circa 45 miliardi di euro, con ricavi annui congiunti di quasi 170 miliardi di euro, un utile operativo annuo di oltre 11 miliardi di euro, più di 140 stabilimenti, oltre 400mila dipendenti e almeno 8 milioni di autoveicoli venduti ogni anno.
La supremazia di Tesla
Nel 2018 sono state vendute quasi 2 milioni di auto elettriche in tutto il mondo, e i veicoli elettrici hanno conquistato il 2,2% del mercato globale nei primi 10 mesi del 2019. Secondo CleanTechnica, Tesla ha rappresentato a livello mondiale 1 auto ogni 6,5 veicoli elettrici venduti. La Model 3 è stato infatti il veicolo elettrico più acquistato al mondo nel 2019, rappresentando 1 vendita su 8, il 13% del mercato totale, e registrando vendite quasi 3 volte superiori rispetto alla seconda in classifica, la cinese BAIC EU-Series. Entro il 2030, le vendite globali di veicoli elettrici, escludendo quelli a due e tre ruote, dovrebbero raggiungere i 23 milioni e lo stock superare i 130 milioni.
Considerando queste cifre, diventa evidente il motivo per cui GM, Volkswagen, Ford, FCA, il gruppo PSA e le altre case automobilistiche abbiano deciso di anticipare il passaggio, ormai inevitabile, ai veicoli elettrici, piuttosto che rimanere indietro rispetto a rivali già affermati nel settore. Tesla, infatti, è recentemente entrata “prepotentemente” nel mondo dei pick-up presentando il suo avveniristico Cybertruck: un mezzo con una capacità di carico fino a 3.500 libbre, che garantisce la massima sicurezza grazie ad una scocca esterna in acciaio e a vetri blindati.
Sebbene la maggior parte del denaro investito sia stato destinato alla capacità di produzione globale, l’attenzione delle case automobilistiche è chiaramente rivolta alla Cina che, secondo la società di consulenza AlixPartners, rappresenta il 28% di tutti gli investimenti in veicoli elettrici, seguita da Europa e Nord America. La Cina infatti, che ha il più grande mercato automobilistico del mondo, sta valutando di imporre il 60% delle vendite di auto elettriche entro il 2035.
Prezzo delle batterie
La corsa all’elettrificazione dei veicoli è in gran parte dovuta anche alla riduzione del prezzo del pacco batteria, in genere il componente più costoso in un’auto elettrica.
Dal 2010 al 2019, i prezzi della batteria agli ioni di litio sono infatti scesi da 1.100 a 156 dollari per chilowattora, con un taglio dell’87%. Solo dal 2018 al 2019, la riduzione è stata del 13%. A svelarlo è un rapporto annuale pubblicato da Bloomberg New Energy Finance (BNEF), il quale prevede che raggiungeremo i 100 dollari per chilowattora entro il 2023 e i 61 dollari per chilowattora entro il 2030. Appena due anni fa il prezzo medio di un pacco batterie agli ioni di litio era invece di 209 dollari per chilowattora.
Questa riduzione dei prezzi è in parte dovuta alle maggiori dimensioni degli ordini di batterie da parte dei produttori di automobili e ai diminuiti costi di fabbrica e di produzione. Per ridurre ulteriormente le spese, un numero sempre maggiore di produttori di batterie sta iniziando a realizzare impianti su base nazionale.
Oltre alla già citata joint venture fra LG Chem e GM, e ai loro piani per uno stabilimento di batterie in Ohio, SK Innovation sta costruendo un impianto in Georgia e il colosso cinese della batteria CATL ha affermato di voler creare una propria sede negli Stati Uniti. Tesla, dal canto suo, dopo aver costruito in soli otto mesi una “Gigafactory” a Shanghai, prevede di investire circa 4 miliardi di euro nella fabbricazione di un nuovo stabilimento in Germania, il quale dovrebbe essere pienamente operativo entro il 2021.
BNEF stima che le dimensioni del mercato globale delle batterie si aggirino attorno ai 116 miliardi di dollari all’anno, esclusi gli investimenti nella catena di approvvigionamento. Ma, a partire dalla seconda parte del prossimo decennio, i guadagni potrebbero essere molto maggiori.