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Automotive, decollo della blockchain nel 2019. Un mercato da 1,6 miliardi di dollari nel 2026

L’intera filiera dell’industria automobilistica guarda con grande attenzione all’impiego della tecnologia blockchain. Il settore automotive è attraversato da cambiamenti profondi, soprattutto indotti dalla trasformazione digitale, nello specifico dall’automazione, la robotica, la microelettronica, la domanda crescente di connettività, l’internet delle cose e la grande attesa per il 5G.

In questo scenario in rapida trasformazione si inserisce anche la blockchain. Secondo un recente studio pubblicato da BIS Research, il mercato della tecnologia blockchain integrata nell’industria automobilistica potrebbe raggiungere un valore pari a 1,6 miliardi di dollari entro il 2026, con un tasso di crescita composto annuo (Carg) atteso a +66% tra il 2018 ed il 2026.

Se prendiamo il segmento manifatturiero, tale tasso potrebbe addirittura sfiorare il +108% annuo nel periodo considerato.

Ulteriori studi, come quello pubblicato da Markets and Markets, valutano la crescita del valore del mercato blockchain per l’automotive nel decennio 2020 – 2030 a 5,3 miliardi di dollari, con un tasso Carg al +31% annuo.

In questo caso, i driver di tale sviluppo sono da ricercare nella supply chain, nella Mobility as a Service, nella mobilità condivisa e nello sviluppo del 5G.

Della stessa opinione anche i top manager intervistati da IBM in un’indagine pubblicata qualche giorno fa, da cui è emerso che il 62% dei dirigenti del settore automotive ritiene che la blockchain rappresenterà una forza dirompente nell’industria automobilistica entro il 2021.

Nonostante questo, la ricerca Daring to be first, How auto pioneers are taking the plunge into blockchain, realizzata da IBM Institute for Business Value (IBV), in collaborazione con Oxford Economics, ha rilevato che in realtà soltanto una piccola percentuale di OEM (original equipment manufacturer) e fornitori è attualmente pronta per la blockchain.

A quanto pare solo il 15% degli intervistati (“un gruppo di pionieri”) si è già gettato a capofitto nella blockchain, mentre sono in molti a pianificare l’implementazione delle prime reti commerciali su scala nei prossimi tre anni.

L’industria nel suo complesso si attende molto dall’impiego della blockchain, soprattutto per i miglioramenti e l’efficienza operativa in aree quali le transazioni finanziarie fra i partecipanti dell’ecosistema, l’autenticazione dell’accesso alle auto, esperienza clienti e fedeltà.

In particolare, è emerso che il 54% dei top manager prevede che i nuovi modelli di business influenzeranno gli investimenti nella blockchain; il 50% degli intervistati di OEM in ogni Paese ritiene che le soluzioni blockchain avranno un forte impatto sui servizi di gestione del parco veicoli; il 55% degli OEM e il 47% dei fornitori afferma che l’implementazione della blockchain migliorerà le informazioni imperfette nelle proprie reti aziendali.

Stiamo muovendo i primi passi per quanto riguarda la blockchain nell’industria automobilistica, ma il potenziale è enorme”, ha affermato in una nota Ben Stanley, ricercatore automotive per IBM Institute of Business Value.

Nel 2019 prevediamo di assistere a un decollo della blockchain, soprattutto per quanto riguarda la condivisione sicura dei dati, le transazioni per la condivisione di auto e tragitti, nonché per gli acquisti direttamente dal veicolo”.

Nel commento allo studio, i ricercatori hanno indicato nei servizi finanziari, per la supply chain e per il mobile, i principali ambiti in cui la blockchain potrebbe apportare vantaggi. Tuttavia, è specificato, fra gli OEM di Cina, Germania e Messico anche il post vendita è emerso come ambito di grande interesse. Attualmente, la tracciabilità dei pezzi durante il ciclo di vita di un veicolo è piuttosto limitata; ciò significa che in alcuni mercati potrebbero essere utilizzati pezzi contraffatti nei centri di assistenza.  L’implementazione di soluzioni basate sulla blockchain nella catena di fornitura automotive potrebbe risolvere alcune delle problematiche relative ai richiami, ai prodotti falsi e alla sicurezza dei consumatori.

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