Robot umanoidi che prendono ordinazioni al bar e portano bevande ad un tavolo, oppure effettuano un aiuto d’emergenza offrendo pronto soccorso ad un cliente che si sente improvvisamente male, o magari che si occupano delle pulizie del locale, come delle relazioni con i clienti per illustrare il menù e suggerire alcuni vini. Non si tratta di uno scenario fantascientifico, ma di piccole realtà, delle demo ancora, ma che presto saranno la quotidianità in molte situazioni pubbliche e certamente nell’economia e nell’industria.
In Europa c’è il progetto “SciRoc” (acronimo inglese che sta per “Smart CIties RObotics Challenges”), che si occupa di questo particolare ambito della robotica applicata alle smart cities di domani. Un’iniziativa finalizzata ad incrementare risorse e numero di applicazioni per la ricerca e l’innovazione in questo campo, finanziata dall’Unione europea e che di recente ha organizzato in Gran Bretagna, località Milton Keynes, la Gara di “Robotica per Città intelligenti” in collaborazione con la European robotics league (Erl).
All’evento hanno preso parte 10 squadre europee, che hanno gareggiato l’una contro l’altra, in 5 scenari in cui i robot assistevano gli esseri umani in varie mansioni, come servire un caffè al bar, prendere l’ascensore, fare la spesa, aprire la porta e consegnare rapidamente pillole di emergenza.
Gli episodi in cui si confrontavano i robot dei vari team, si legge in un articolo dedicato su Cordis, sono stati organizzati in tre categorie: “interazione uomo-robot e mobilità, concentrandosi su robot con capacità di comunicazione verbale e di navigazione; manipolazione, con robot in grado di svolgere compiti come la manipolazione di oggetti; ed emergenza, dove i compiti sono affrontati autonomamente da piccoli robot aerei”. I cinque episodi che facevano parte della Sfida di Erl erano: servire un caffè al bar, prendere l’ascensore, fare la spesa, aprire la porta e consegnare rapidamente pillole di emergenza.
Come riportato in un altro articolo pubblicato da Robohub, secondo Daniele Nardi, professore presso “La Sapienza” Università di Roma, recentemente intervenuto al 5G Italy di Roma: “Le gare di robotica in una città intelligente sono proiettate nel futuro, poiché è probabile che le città intelligenti saranno tra i primi luoghi popolati da robot”.
La Sapienza di Roma è partner del progetto “SciRoc” per l’Italia assieme al Politecnico de Milano.
Allargando lo scenario alle nostre città di domani, le affermazioni di Nardi trovano conferma nei piani industriali di molte imprese, soprattutto quelle che lavorano nel segmento della robotica applicata alla guida autonoma e connessa dei veicoli di ogni ordine e grado, nella logistica, nei servizi, nei soccorsi, in aiuto alle forze dell’ordine, nella raccolta, trattamento e gestione dei rifiuti, nel settore della distribuzione di posta e pacchi (qui con i droni soprattutto), nelle nostre case, a scuola, negli ospedali.
Macchine impiegate in settori vitali della nostra vita cittadina e della nostra economia, che vedranno un aumento delle mansioni e degli utilizzi, anche in altri segmenti non citati, come l’intrattenimento ad esempio o il settore commerciale e la Pubblica Amministrazione, che secondo stime QY Reports potrebbero dar vita ad un mercato con tassi di crescita annui attorno al 25% (Carg 2019-2025).
Si tratta di una tipologia di robot che, grazie all’intelligenza artificiale e le soluzioni più avanzate di machine learning, è in grado di apprendere in piena autonomia dall’ambiente in cui si trova e dalle esperienze che dovrà fare, soprattutto interfacciandosi con gli esseri umani. Un mercato in rapida crescita, come detto, che Allied Market Research ha valutato attorno ai 4 miliardi di dollari nel 2017 e che potrebbe raggiungere il valore complessivo di 17,5 miliardi entro il 2025.