Facilitano la trasformazione digitale delle aziende e promuovono l’utilizzo di soluzioni per l’automazione industriale, le infrastrutture iperconvergenti (hyperconverged infrastructure, o Hci) si stanno diffondendo molto rapidamente a livello globale ed entro il 2023 registreranno una crescita superiore al 20% annuo secondo IDC.
Soprattutto alcune caratteristiche tecnologiche li rendono particolarmente attraenti alle imprese, grazie a componenti standard a basso costo, virtualizzazione completa di hardware, storage e networking, un’unica console di gestione ad alto livello di automazione delle configurazioni, data mangement embedded, soluzioni avanzate di backup/restore e molto altro.
Il mercato
Il 70% delle imprese italiane vede oggi nei sistemi iperconvergenti uno dei principali abilitatori della modernizzazione delle infrastrutture IT, con particolare riferimento agli ambienti legacy, sia per l’agilità offerta, sia per la facilità di gestione e per la razionalizzazione dei costi.
IDC ha stimato il mercato complessivo Hci attorno a 12 miliardi di dollari nel 2019, ma le stime vedono la spesa crescere con un tasso annuo di crescita composto superiore al +20%, da qui al 2023, con un mercato che entro tre anni arriverà a valere 16,8 miliardi di dollari.
I vantaggi
Questa tecnologica è diventata popolare una decina di anni fa, ma solo recentemente, a seguito del processo di maturazione accelerata del processo di trasformazione digitale delle aziende e dell’industria, ha iniziato a divenire lo standard de facto per il consolidamento di data center, per la gestione di applicazioni business-critical e l’implementazione di cloud ibridi.
Molte imprese stanno implementando le soluzioni Hci, sia per carichi di lavoro tradizionali, sia per moderni workload: “L’adozione delle Hci è necessaria per poter compiere quel salto generazionale verso architetture software-defined e API-driven – si legge nel commento degli esperti IDC allo studio – in grado di portare vera automazione e intelligenza infrastrutturale nelle aziende, indispensabile per competere a livello applicativo e quindi di processi e servizi nell’economia digitale”.