Le auto senza conducente potrebbero arrivare nelle strade prima del previsto, già nel 2020 come ventilato da Google, ma in molti cominciano a interrogarsi sulla loro reale utilità.
La gente le comprerà?
Le case automobilistiche sono convinte di sì. La Ford ha annunciato che intende mettere in circolazione la prima flotta di self driving car nel 2021, Uber ha già battezzato un’auto semi self driving (un SUV della Volvo) a Pittsburgh.
La sfida principale è offrire servizi di self driving car a chi vive in città senza macchina e che per scelta non ne vuole possedere una.
Ma perché chi non possiede un’auto dovrebbe sceglierne una senza conducente all’occorrenza? Ci sono già i taxi, i mezzi pubblici, il car sharing, e per chi deve affrontare un viaggio più lungo gli NCC o il treno.
Volendo, il modo per muoversi senza guidare di persona sono innumerevoli da tempo, dai tempi delle carrozze.
Secondo Businessinsider.com, un target potenzialmente più interessato alle self driving car sono tutti coloro che già possiedono un’auto ma non hanno più voglia di guidare in situazioni stressanti o noiose. Ad esempio i pendolari, costretti ogni giorno a percorsi lunghi e snervanti per raggiungere il posto di lavoro.
Un certo appeal potrebbe esserci per chi deve fare lunghi viaggi in autostrada, o per chi si trova tutti i giorni imbottigliato nel traffico. Per questo genere di potenziali clienti esiste già l’Autopilot di Tesla, adatto a muoversi nel traffico metropolitano a bassa velocità.
Un altro target potenziale per l’auto senza conducente è tutta la popolazione che vive nelle grandi periferie suburbane. La maggior parte è costretta a usare la macchina, anche per carenza di mezzi pubblici. E qui l’auto senza conducente potrebbe suscitare un certo interesse.
Intanto, oggi l’Aci ha sollecitato l’avvio dei primi test di sicurezza in pista per verificare l’affidabilità di questi mezzi, mettendo a disposizione, le piste e i Centri di Guida Sicura di propria gestione: Monza, Vallelunga, Lainate e Magione.
Vedremo come andranno le cose, intanto la Ue ci crede e ha avviato la fase di test in strada dei nuovi veicoli a guida automatica per la smart mobility in ambito urbano. Il progetto Adaptive (Automated Driving Applications and Technologies for Intelligent Vehicles) è pronto per sperimentare in maniera diretta la sua flotta: otto veicoli di dimostrazione, tra automobili di varia grandezza, e un furgone per il trasporto di merci pesanti.