La grande crescita del mercato nazionale delle auto elettriche
Le auto ad alimentazione alternativa, in Italia, rappresentano ormai il 50% del mercato delle nuove immatricolazioni a luglio 2021, secondo i nuovi dati diffusi dall’Anfia, l’Associazione nazionale filiera industria automobilistica.
Il 39,7% sono auto elettrificate, il 10,4% sono auto a gas. Di fatto, le vendite di vetture diesel sono in calo costante da sette mesi (oggi valgono il 22,4% del mercato nazionale), mentre quelle a benzina resistono grazie ad una lieve ripresa (+3,5% nel cumulato del 2021, al 31,7% del mercato nazionale).
Rimanendo sulla mobilità elettrica, grazie ai dati di dettaglio del mercato automotive per alimentazione forniti dall’Unrae, l’Unione nazionale rappresentanti autoveicoli esteri, con la grande e ormai costante ascesa di tutte e tre le categorie di vettura a motore elettrico: le ibride salgono al 29,4% di quota (in crescita rispetto al 27,6% del cumulato), le plug-in arrivano ad una rappresentanza del 5,6% (4,4% nei 7 mesi), grazie anche al supporto del noleggio (senza il quale si fermerebbero al 4%), e le 100% a batteria raggiungono il 4,6% del mercato nazionale (3,5% nei 7 mesi).
Il rifinanziamento dell’Ecobonus automotive
Fondamentale, in chiave di rinnovo complessivo del parco macchine in Italia, tra auto di nuova immatricolazione e auto usate (di classe Euro non inferiore a 6), con la rottamazione del vecchio veicolo, è il rifinanziamento con 350 milioni di euro, stanziati dalla legge di conversione del decreto Sostegni bis, del fondo automotive per l’acquisto di veicoli a basse emissioni di CO2.
Nello specifico, la misura autorizzata dal ministero dello Sviluppo economico consente di erogare:
- 200 milioni per acquistare, esclusivamente con rottamazione, i veicoli con emissioni comprese tra 61-135 g/km CO2. Il contributo è di 1.500 euro;
- 60 milioni per ottenere l’extrabonus e acquistare veicoli con emissioni comprese tra 0-60 g/km CO2. Il contributo ammonta a 2.000 euro con rottamazione e a 1.000 senza.
Altri 40 milioni, infine, sono erogati per l’acquisto di veicoli di categoria M1 usati, di classe Euro non inferiore a 6 ed emissioni fino a 160 g/km di CO2. Viene riconosciuto un contributo fino 2.000 euro.
Rifinanziare gli incentivi, unico modo per favorire la transizione ecologica dell’industria automotive
Secondo le associazioni di settore, però, nonostante le buone performance dell’elettrico, ritengono che il Governo debba fare di più per sostenere l’industria automotive nazionale in difficoltà, dopo lo scoppio dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19.
“Il rinnovo degli incentivi – ha affermato il Presidente dell’Unrae, Michele Crisci – era un provvedimento atteso, ma l’entità delle risorse risulta chiaramente inadeguata per sostenere, almeno fino a fine anno, la sostituzione del maggior numero possibile di auto inquinanti con vetture Euro 6”.
Come ha notato anche il ministero della Transizione ecologica, ugualmente l’associazione, ha assicurato il suo presidente, continuerà a lavorare “per sensibilizzare le Istituzioni su questi temi, indicando nel parco circolante vecchio e inquinante il malato a cui staccare la spina, per avviare una transizione sostenibile senza distruggere occupazione e mercato”.
“Per i prossimi mesi – ha invece affermato Paolo Scudieri, Presidente di ANFIA – contiamo sulla spinta degli incentivi da poco rifinanziati: sono in vigore da oggi i contributi all’acquisto di vetture nuove della fascia emissiva 61-135 g/km di CO2, con rottamazione della vecchia auto, e quelli relativi all’extrabonus per le vetture con emissioni tra 0 e 60 g/km di CO2, mentre occorre un immediato rifinanziamento del fondo dell’ecobonus, una misura che ha decisamente funzionato visto il costante incremento delle immatricolazioni di autovetture ricaricabili”.