La Cina domina il mercato delle auto elettriche da qualche anno ormai. Pechino ha inserito l’elettrificazione della mobilità e dei trasporti tra i piani strategici di Stato: entro il 2025 i veicoli elettrici dovranno raggiungere un tasso di penetrazione del 20%, per diventare dominanti rispetto a qualsiasi altro modello di mobilità entro il 2035.
Nel grande Paese asiatico, secondo stime Tianyancha, uno dei più grandi database di imprese cinesi, sono state censite più di 30 mila nuove aziende attive nel settore della mobilità elettrica a fine primo trimestre del 2021, in crescita del +300% rispetto allo stesso periodo dell’anno passato.
I giganti tecnologici investono nell’auto elettrica
L’elemento che incuriosisce di più è che negli ultimi mesi è andato aumentando il numero di società impegnate nel settore dell’emobility provenienti da altri settori, come le internet company o le società high tech più grandi del Paese.
Alibaba, Baidu, Xiaomi, Huawei, Oppo, Tencent, solo per citare le più grandi, hanno tutte presentato i propri modelli di auto elettrica, con grandi investimenti al seguito.
Un settore caldissimo, secondo gli esperti, con Xiaomi che oltre a sviluppare e produrre nuovi smartphone ha annunciato investimenti per 10 miliardi di dollari nell’emobility, Baidu altri 7,7 miliardi di dollari, Huawei ha dichiarato un miliardo di dollari circa.
Non solo auto elettriche, però, perché questi colossi di internet, delle telecomunicazioni mobili e della digital economy guardano anche più avanti, alle auto a guida autonoma, ai robotaxi e alle auto di nuova concezione (intelligent vehicles).
Come ha spiegato agli investitori il CFO di Tesla, Zach Kirkhorn, i ricavi di Tesla si basano su tre voci specifiche: le funzioni di rete per le auto; gli aggiornamenti del sistema online (modalità Over-the-air/OTA); la guida completamente automatizzata (Full Self-Driving/FSD).
Partendo da queste considerazioni è facile capire perché i giganti tecnologici vogliono entrare nel settore automotive, dove l’elettrificazione e le tecnologie più avanzate portano grandi guadagni nei segmenti software e hardware.
Secondo una stima di Bloomberg, effettuata a partire dai dati che sono stati diffusi in occasione dello Shanghai Auto Show, gli investimenti nell’elettrificazione dell’auto in Cina da parte dei giganti tecnologici sono superiori ai 20 miliardi di euro.
L’Europa lancia la sfida dell’emobility al resto del mondo
Eppure, per la prima volta, durante lo scorso anno il maggior numero di auto elettriche è stato venduto in Europa: 1.368.167 veicoli elettrici contro 1.246.289 della Cina.
Se la Cina rimane pur sempre il primo mercato di veicoli elettrici al mondo, con 4,2 milioni di auto elettriche sulle strade, subito dopo c’è l’Europa con 3,2 milioni e quindi gli Stati Uniti a seguire con 1,7 milioni di auto elettriche sulle strade nel 2020.
Cina ed Europa assieme rappresentano più del 70% del mercato globale dei veicoli elettrici, con quasi 10 milioni di unità vendute, secondo uno studio pubblicato da Munich Mobility Show (la nuova sede dell’International Motor Show, che dopo 70 anni lascia Francoforte per Monaco).
Proprio la Germania è il Paese europeo con il maggior numero di vendite di auto elettriche nel 2020: 394.943 nuove immatricolazioni.
In Europa ci sono 6,1 veicoli elettrici ogni 1.000 abitanti, davanti agli Stati Uniti (5,2) e alla Cina (3,0). Il leader mondiale è la Norvegia (81 ogni 1.000 abitanti), seguita dall’Islanda (36,8) e dalla Svezia (20,6). In Germania ci sono 8,5 auto elettriche ogni 1.000 abitanti.
Le differenze maggiori sono nel modello di elettrificazione: in Cina e Stati Uniti si vendono di più le auto 100% a batteria (nell’80% dei casi in entrambi in mercati), in Europa le ibride.