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Auto elettriche, la blockchain per tracciare la provenienza del cobalto

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Le case automobilistiche vogliono utilizzare la blockchain per assicurare che il minerale venga estratto in modo sostenibile e che non venga sfruttato il lavoro minorile nella Repubblica Democratica del Congo, il più grande produttore al mondo di cobalto.

La casa automobilista svedese Volvo si avvarrà della blockchain per tracciare il percorso di approvvigionamento del cobalto per le batterie destinate alle auto elettriche.

I dati trattati includono dimensioni e peso del cobalto (elemento fondamentale delle batterie al litio) e informazioni sui soggetti partecipanti alla catena di approvvigionamento: elementi utili per assicurare che il materiale venga estratto in modo sostenibile e che non venga sfruttato il lavoro minorile (il cobalto viene estratto principalmente in Congo).

Ma cosa c’entra il lavoro minorile con il cobalto? La risposta sta tutta nella Repubblica Democratica del Congo, uno dei maggiori produttori al mondo del prezioso minerale.

La blockchain per tracciare il cobalto

Le case automobilistiche, sotto pressione per mostrare che le batterie dei veicoli elettrici provengono responsabilmente, stanno esplorando l’utilità della blockchain per migliorare il controllo delle catene di approvvigionamento, la chiave per produrre batterie agli ioni di litio.

Con la tecnologia blockchain, possiamo compiere il passo successivo verso la piena tracciabilità della nostra catena di approvvigionamento e la riduzione al minimo dei rischi correlati, in stretta collaborazione con i nostri fornitori“, ha dichiarato Martina Buchhauser, responsabile acquisti di Volvo.

Perché tutti vogliono il cobalto del Congo

Il cobalto è un componente essenziale delle batterie ricaricabili delle automobili e nei telefoni cellulari.

Su un’auto elettrica, in media, ci sono tra i 4 e i 14 chilogrammi di cobalto (in funzione della capacità della batteria) e tra i 5 e 20 grammi nelle batterie per smartphone.

La Repubblica democratica del Congo è il più grande produttore al mondo di cobalto, con circa la metà di tutte le riserve conosciute.

Nel 2017 il Paese africano ha prodotto 64.000 tonnellate, quasi il 70% dell’offerta globale.

Fonte: U.S Geological Survey

Il dominio della Cina

Una volta estratto e venduto, il cobalto viene raffinato. Anche in questo caso siamo di fronte ad una posizione dominante, quella della Cina. Secondo gli analisti il 70% della raffinazione del cobalto è nelle mani di aziende cinesi.

Una strada senza ritorno che potrebbe mettere nelle mani dei produttori cinesi di batterie, gli ambiziosi piani di lancio di veicoli elettrici da parte dell’industria europea.

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