Venti anni fa in Cina si contavano circa 16 milioni di autovetture in circolazione. Oggi questo numero è aumentato di 10 volte. Le automobili riducono lo spazio vitale dei pedoni e dei ciclisti nelle nostre città, ma soprattutto inquinano l’aria.
Sono proprio i trasporti stradali, infatti, a generare più di un quarto del totale delle emissioni, a cui dobbiamo aggiungere la metà circa degli ossidi di azoto (NOx), del monossido di carbonio (CO) e del benzene presenti nell’aria delle città.
Se il traffico urbano è il grande nemico dell’aria delle città, i maggiori responsabili sono soprattutto le automobili, che contribuiscono, sul totale emesso dal trasporto stradale, ad un terzo del particolato (PM10), al 40% circa degli NOx, a due terzi del benzene e della CO2.
In Cina, per tutti questi veleni (e sono solo quelli relativi alle emissioni inquinanti delle autovetture, poi ci sono quelli provenienti da attività economiche, industriali e dall’edilizia), muoiono oltre 1,2 milioni di persone l’anno secondo l’Organizzazione mondiale della sanità.
Tra le tante iniziative che il Governo di Pechino è obbligato a prendere da subito, per far fronte a questo stato drammatico della qualità della vita dei propri cittadini, c’è sicuramente la mobilità elettrica (eMobility).
In questo la Cina è stata brava e ha chiuso il 2017 con 777 mila veicoli elettrici venduti tra automobili, autobus e autocarri (il Governo puntava a superare le 800 mila unità vendute) su 795 mila veicoli elettrici prodotti.
Attualmente sono 1,8 milioni i proprietari di veicoli elettrici in Cina, più della metà di tutti i proprietari di eVehicles (EV) al mondo.
Gli Stati Uniti non sono riusciti nemmeno a raggiungere i 200 mila mezzi elettrici venduti l’anno passato
Secondo l’Associazione cinese dei produttori di automobili, la produzione di veicoli elettrici è aumentata dell’83,4% nel 2017, mentre le vendite hanno registrato un aumento dell’85,2%.
Fondamentali per questo tipo di mercato e per rispettare i piani del Governo cinese, a favore di una mobilità pulita e a basso impatto ambientale, sono le infrastrutture. A fine 2017 in Cina si contavano 220 mila colonnine di ricarica pubbliche e 232 mila private (a casa).
L’obiettivo è raggiungere le 500 mila colonnine di ricariche pubbliche entro il 2020.
Entro il 2035 il grande Paese asiatico conta di far circolare in città esclusivamente veicoli elettrici. Addio quindi a tutte le autovetture, i motocicli, gli autobus e i camion a benzina e diesel, ma a quanto pare anche a gas e metano, per far cambiare davvero aria ai centri urbani e raggiungere un invidiabile livello di qualità della vita in Cina.
Secondo recenti stime dell’Osservatorio Autopromotec, la Cina vedrà circolare 20,5 milioni di auto elettriche nel 2025, che saliranno a 73,7 milioni nel 2030. Di fatto, diventerà il più grande mercato al mondo per la mobilità elettrica.
Complessivamente, entro il 2030, in Cina, Stati Uniti ed Europa circoleranno 164 milioni di mezzi a motore elettrico, contro i 2,5 milioni attuali.