Al Google I/O di Mountain View della scorsa settimana, si è parlato molto di alcune disruptive technologies, tra cui il machine learning, l’intelligenza artificiale e le connected cars. Queste ultime interessano particolarmente la big company californiana, che ha annunciato lo sviluppo di sistemi operativi Android per le auto connesse di nuova generazione ideate da Volvo e Audi.
Sono diverse le case automobilistiche europee che nei prossimi anni intensificheranno i propri investimenti nel settore connected/autonomous vehicles. Oltre Volvo e Audi (Gruppo Volkswagen), ci sono anche BMW, Renault, Seat, Peugeot, Mercedes, Skoda (Gruppo Volkswagen), Fca e Lamborghini (Gruppo Volkswagen).
Proprio il mercato europeo delle tecnologie per auto connesse (dai radar alle telecamere, dai sistemi di diagnostica a distanza ai sensori, passando per i sistemi operativi e altri sistemi telematici) sarà il primo al mondo, secondo un nuovo studio dell’0sservatorio Autopromotec, con un fatturato che passerà dai 16,4 miliardi di euro del 2017 ai 48,4 stimati per il 2022.
Una crescita del 195% che porterà il comparto del Vecchio continente a superare gli Stati Uniti, che comunque registreranno anch’essi una crescita del 163% nel periodo 2017-2022, a 26,5 miliardi di euro di fatturato.
Rimanendo ai dati attesi per l’anno in corso, il mercato più redditizio nel settore delle tecnologie per le auto connesse è quello statunitense, con 17,7 miliardi di euro di fatturato, seguito dal mercato europeo (16,4 miliardi), da quello dei Paesi emergenti o cosiddetti BRIC (Brasile, Russia, India e Cina, con 11,3 miliardi) e dal Giappone (2,7 miliardi).
Nel 2022, invece, si assisterà al sorpasso del mercato europeo su quello statunitense (48,4 contro 46,5 miliardi di euro). In generale, si avrà una crescita mondiale a tripla cifra di fatturato per tutti i mercati considerati, per un totale ipotizzato dai ricercatori pari a 143 miliardi di euro.
Quello a maggiore crescita sarà dei Paesi BRIC (Brasile, Russia, India, Cina), che raggiungeranno ricavi pari a 39,1 miliardi di euro, con un incremento del 225,9%.
