L’Internet delle cose integrata all’industria automobilistica rivoluzionerà il nostro modo di guidare mezzi di trasporto, soprattutto in città, aprendo le porte alla smart mobility. Negli ultimi anni, l’industria dell’automazione ha trasformato le automobili in veicoli ultra tecnologici, ‘full digita’l, sempre connessi in rete e in grado di muoversi autonomamente in base alle nostre indicazioni.
Il mercato delle connected cars potrebbe raggiungere alla fine del 2017 un valore di 52 miliardi di dollari a livello mondiale.
In questo modo, secondo i costruttori, si eviteranno molti incidenti, si salveranno più vite, la guida sarà più sicura, confortevole ed efficiente, si risparmierà il tempo generalmente perso nel traffico e si inquinerà di meno. Secondo lo studio “Connected Car Effect 2025” pubblicato nei giorni scorsi da Bosch e relativo ai mercati di Stati Uniti, Germania e Cina, entro pochi anni si potranno evitare qualcosa come 260 mila incidenti e ridurre le emissioni di 400 mila tonnellate di CO2.
Entro il 2025, il sistema elettronico di stabilità (ESP), per esempio, sarà disponibile nel 90% di tutti i veicoli in circolazione nei tre Paesi oggetto dello studio, con frenata d’emergenza automatica basata su sensori e segnalazione di cambio corsia nel 40% delle flotte di veicoli. La maggior parte delle auto sarà inoltre dotata di sistemi per la connettività per un incremento del comfort e una macchina su due vedrà gli smartphone integrati ai sistemi di infotainment di serie.
Registreremo, sempre secondo lo studio in questione, 360.000 feriti in meno in incidenti stradali, equivalenti a 12 anni senza feriti per incidenti stradali nella città di Los Angeles, e 11.000 persone potrebbero essere salvate grazie a sistemi di assistenza connessa, mentre si risparmieranno fino a 4,3 miliardi di euro di costi per danni e minore utilizzo di materiali di consumo.
Concetti come il “community-based parking” e il sistema di gestione attiva delle aree di parcheggio ridurranno il traffico per la ricerca di parcheggi di 380 milioni di km: negli Stati Uniti, in Cina e Germania le funzioni di parcheggio connesso ridurranno il tempo alla guida di circa 70 milioni di ore, corrispondenti alle ore di lavoro di 40.000 dipendenti in un anno.
Grazie alla guida autonoma e alla simultanea connessione a internet, infine, circa l’80% del tempo trascorso al volante potrà essere utilizzato per qualcosa di diverso dalla guida, come la lettura di libri e saggi, conti e ultimazione di fogni di lavoro.
Rimane il rischio altissimo per la sicurezza delle persone a bordo e nelle altre automobili minacciata dagli hacker e più in generale dai criminali informatici. Secondo i ricercatori dell’Università di Birmingham, già oggi è possibile sbloccare tramite software defined radio (Sdr) riprogrammati i sistemi di sicurezza elettronica di oltre 100 milioni di automobili in circolazione.
Un qualsiasi virus informatico è in grado di prendere il controllo della nostra auto connessa e causare danni ai passeggeri e gli altri veicoli in strada.