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Auto a guida autonoma, lo staff di Trump valuta allentamento norme. Ovviamente chi ne gioverà?

La futura amministrazione Trump starebbe valutando un’iniziativa per facilitare l’immissione su strada di veicoli completamente autonomi.

Secondo quanto riporta Bloomberg, il team di transizione del presidente eletto Donald Trump ha in programma di dare priorità a un quadro normativo federale per la guida autonoma, particolarmente favorevole alle aziende che lavorano su questa tecnologia come Waymo di Alphabet, Cruise di General Motors e guardacaso Tesla di Elon Musk.

Musk, uno dei principali donatori di Trump e una figura di crescente influenza nel suo entourage, potrebbe trarne enormi vantaggi. Il CEO di Tesla ha investito pesantemente nella tecnologia di guida autonoma, puntando il futuro dell’azienda sul successo dei veicoli senza conducente.

Le attuali restrizioni federali pongono ostacoli significativi al dispiegamento su larga scala di auto prive di volante o pedali — limitazioni che Musk spera vengano eliminate. Mentre il team di Trump lavora per individuare i leader che plasmeranno queste politiche, le discussioni sulle normative relative alla guida autonoma stanno acquisendo slancio.

Possibili mosse legislative

Sebbene un quadro normativo per i veicoli autonomi possa essere emesso dalla National Highway Traffic Safety Administration (NHTSA), gli addetti ai lavori suggeriscono che potrebbero essere necessarie modifiche legislative più ampie per favorire un’adozione su larga scala. Si parla di una proposta bipartisan nelle prime fasi di discussione, che potrebbe stabilire regole federali per i veicoli autonomi.

La legislazione sarebbe cruciale, poiché i tentativi passati hanno faticato a superare il Senato. La proposta mirerebbe ad aumentare il limite massimo di veicoli autonomi che i produttori possono distribuire, attualmente fissato a 2.500 unità annuali tramite esenzioni. In passato, tentativi di alzare questo tetto a 100.000 veicoli si sono più volte arenati.

Sono già in corso valutazioni sui candidati per ruoli chiave nel Dipartimento dei Trasporti, e l’ex dirigente di Uber Emil Michael è emerso come possibile scelta. Tra gli altri nomi in lizza ci sono i rappresentanti repubblicani Sam Graves del Missouri e Garret Graves della Louisiana. Il team di transizione di Trump non ha ancora risposto alle richieste di commento su questi sviluppi.

L’impegno di Musk per la legislazione sulla guida autonoma

Le ambizioni di Elon Musk per una flotta di robotaxi Tesla a guida autonoma, soprannominati Cybercab, sono ben note. Musk ha annunciato piani per il loro lancio entro il 2026, ma le attuali normative statunitensi rappresentano un ostacolo. Ha espresso il proprio sostegno a nuove regole federali per accelerare l’adozione della tecnologia di guida autonoma, sottolineandolo durante l’ultima chiamata sugli utili di Tesla. La sua attività di lobbying per un cambiamento normativo ha già scosso il mercato dei servizi di ride-sharing, causando un calo delle azioni di Uber e Lyft.

Musk è stato inoltre scelto da Trump per co-dirigere una nuova iniziativa chiamata Department of Government Efficiency insieme all’imprenditore Vivek Ramaswamy. La missione del gruppo? Eliminare la burocrazia, ridurre le spese e rimuovere regolamenti ritenuti eccessivi.

Come sarà il Cybercab di Tesla

Tesla ha presentato lo scorso 11 ottobre un robotaxi elettrico 100% a guida autonoma con un prezzo iniziale sul mercato di 30 mila dollari.

Si tratta di una macchina davvero avveniristica, inutile definirla ancora con il termine automobile, perché siamo di fronte a qualcos’altro. Una macchina intelligente, connessa e in grado di fare tutto da sola, o quasi. Il proprietario potrà “chiamarla” semplicemente utilizzando un’apposita applicazione sul proprio smartphone. Le porte si aprono ad ala di farfalla, non ci sono i tradizionali volanti e o classici pedali per “guidare” il mezzo, perché tutto è automatizzato.

Una macchina che si guida da sola, sa perfettamente come muoversi nel traffico, dove parcheggiare, dove lasciarci e dove venirci a riprendere, chi un tempo stava alla guida ora è solo un passeggero, che si è liberato dello stress del traffico e può impiegare il tempo del viaggio per fare quello che vuole: dormire, pensare, lavorare, leggere un libro, guardare un video, informarsi.

Musk ha detto: “La macchina a guida completamente robotizzata è anche dieci volte più sicura di una normale. Non si stanca, non guarda il cellulare. Poi è stata allenata con i dati di più di un milione di macchine: è preparata per situazioni che non vi sognate nemmeno. L’autonomia vi restituisce il tempo. Non dovrete più guidare per spostarvi. La vostra macchina diventerà un comodo salottino, in cui potrete dormire, lavorare, bere un drink: vivere”.

Il Robovan e gli Optimus di Tesla

Una macchina e un servizio (si può anche acquistare e poi offrire a noleggio) che fa fare un passo in avanti deciso alla mobilità privata autonoma, in diretta concorrenza con servizi già affermati come Waymo di Alphabet e Cruise di General Motors, senza dimenticare le classiche app di ride sharing, tra cui i celebri Uber o Lyft. Insieme al cybercab, è stato presentato anche il robovan di Tesla, veicolo più grande per il trasporto di passeggeri e merci, ovviamente sempre a guida completamente autonoma.

Spazio anche all’ultima versione di robot Optimus di Tesla, che certamente hanno esaltato l’esperienza del pubblico, che ha avuto modo di interagire direttamente con queste macchine, in grado ormai di ballare, distribuire gadget dell’evento, offrire da bere e giocare perfino a morra cinese.

Le sfide per i veicoli autonomi

Gli sforzi per stabilire normative federali sui veicoli autonomi hanno incontrato ostacoli persistenti. L’attuale sistema di esenzioni della NHTSA limita i produttori a 2.500 auto autonome all’anno.

Sebbene un disegno di legge per aumentare questo limite sia stato approvato alla Camera durante il primo mandato di Trump, è rimasto bloccato al Senato. Un nuovo tentativo durante l’amministrazione Biden è fallito, a causa di disaccordi su clausole che avrebbero limitato i diritti dei consumatori di intentare cause contro i produttori di automobili. Ma a partire dal 2025 la strada sarà spianata.

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