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Australia, attacco informatico al Parlamento. Sospettata la Cina

In Australia il Parlamento sta indagando su una grave interruzione tecnica che, durante il fine settimana, ha bloccato l’accesso della posta elettronica a deputati e senatori, sollevando la preoccupazione di un esteso cyber-attacco.

Attacco hacker all’Australia: cosa sta succedendo

Secondo quanto riportano i media australiani l’interruzione principale è iniziata intorno a mezzogiorno di sabato con un accesso limitato e in alcuni casi senza accesso a dispositivi IT o mobili per oltre 30 ore da parte dei parlamentari.

Un portavoce del Dipartimento dei servizi parlamentari (DPS) – che sovrintende al Parlamento a Canberra – ha affermato che alcuni servizi su smartphone e tablet emessi dal DPS sono stati interrotti e non tutti sono tornati alla normalità.

“Il Department Parlamentary Services sta anche lavorando per indagare sulla causa dell’interruzione e l’Australian Cyber ​​Security Center sta fornendo consulenza come parte di tale processo”, ha detto il portavoce. “DPS sta lavorando per risolvere i problemi e alcuni servizi sono stati ripristinati.”

Il viceministro della Difesa Andrew Hastie ha rivelato a News.com.au che il governo Morrison è stato costretto a tagliare l’accesso all’IT e alle e-mail del Parlamento per proteggersi da un attacco informatico relativo ad un attaccante esterno.

“La causa dell’interruzione ai servizi IT è dovuta ad un agente esterno e, una volta rilevato il problema, la connessione ai sistemi governativi è stata interrotta immediatamente per precauzione”, ha dichiarato Hastie. “L’Australian Cyber ​​Security Center è stato in contatto con il DPS fornendo supporto e continuando a monitorare la situazione. La sicurezza informatica è un lavoro di squadra e una responsabilità condivisa. È fondamentale che le aziende e le organizzazioni australiane siano attente a questa minaccia e adottino le misure necessarie per garantire la nostra sovranità digitale“.

L’attacco informatico all’emittente TV Nine Network

Non solo il Parlamento. La notizia si è infatti diffusa in concomitanza dell’attacco hacker contro l’emittente televisiva australiana Nine Network, che ha portato all’interruzione di alcuni programmi nella giornata di domenica.

L’attacco è avvenuto quando il programma Weekend Today di Nine Network non è andato in onda nella sua solita fascia oraria domenicale dalle 7:00 alle 13:00. Nine Entertainment, proprietario dei giornali come Sydney Morning Herald e Age, ha confermato domenica sera che stava rispondendo a “un attacco informatico ai propri sistemi”.

“I nostri team IT lavorano 24 ore su 24 per ripristinare completamente i nostri sistemi che hanno interessato principalmente le nostre unità aziendali Broadcast e Corporate. I sistemi di pubblicazione e radio continuano ad essere operativi “, ha affermato la società in una nota.

Anche se ancora non è chiaro se esista qualche collegamento tra l’attacco al Parlamento e quello a Nine Network, i media locali hanno riferito che l’incidente è stato il più grande attacco informatico che abbia mai colpito una società di broadcasting australiana.

Attacco hacker all’Australia: il sospetto della Cina

I criminali informatici spesso prendono di mira i parlamenti e le legislazioni nazionali per ottenere l’accesso alle e-mail dei membri. Fonti governative temono che il sistema informatico parlamentare australiano sia sotto attacco da parte di un attore straniero, che potrebbe essere la Cina (già accusata dall’intelligence finlandese all’inizio di questo mese).

Già in passato funzionari dell’intelligence australiana hanno incolpato il Ministero della sicurezza statale cinese per aver violato il parlamento australiano e diversi partiti politici nel 2019 nonostante sia le società australiane che gli enti governativi hanno bloccato una serie di attacchi informatici nel corso dell’ultimo anno.

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