L’accordo tra Netflix e Mediaset per la coproduzione di 7 film nel nostro Paese e l’annuncio di Amazon Prime Video per la realizzazione della prima serie non-fiction italiana possono far sembrare che gli Ott puntino sempre di più sul mercato audiovisivo italiano. Lo fanno, ma con spiccioli. A differenza di altri operatori, come Sky, Rai e il Biscione, che realmente sostengono l’industry italiana.
Questo scenario è di facile comprensione leggendo i numeri pubblicati dal quotidiano ItaliaOggi.
- Sky Italia: dal 2003 la media company controllata da Comcast ha investito nel nostro Paese circa 28 miliardi di euro, generando effetti diretti e indiretti nell’economia nazionale stimati in circa 50 miliardi di euro. Nel solo esercizio 2018 Sky Italia ha pagato lo stipendio a 2.773 dipendenti diretti (versando 224 milioni di euro), con costi della produzione pari a 2,44 miliardi di euro che sono andati ad alimentare l’economia del Paese. Le imposte finite nelle casse pubbliche sono state di 47,5 milioni di euro.
Netflix, la mossa dopo l’apertura dell’inchiesta di Milano per le tasse non pagate
Nello stesso periodo Netflix non ha utilizzano personale in Italia ed è finita nell’inchiesta della procura di Milano per omessa dichiarazione dei redditi. Reed Hastings, il ceo di Netflix, ha confermato pochi giorni fa un investimento di “200 milioni di euro nei prossimi due anni in contenuti italiani”. Una cifra che pesa per lo 0,7% del budget globale della società. Quindi investimenti esigui in Italia, rispetto a quanto messo sul piatto da Rai e Mediaset, secondo i dati forniti da ItaliaOggi.
- Il gruppo Rai, nel solo 2018, ha impiegato 12.811 dipendenti, pagando stipendi per un miliardo di euro. Alla fine dell’esercizio sono stati versati 6,3 milioni di euro di tasse.
- Il gruppo Mediaset, in Italia, ha impiegato 3.502 dipendenti nel 2018, con costi del personale pari a 389 milioni di euro. E in produzioni in Italia Cologno Monzese ha investito in media un miliardo di euro all’anno negli ultimi dieci anni. Sul fronte imposte, mentre aveva versato al Fisco 10,4 milioni di euro nel 2017, l’impatto è stato invece positivo nel 2018, con un beneficio di 46 milioni di euro.
E Amazon Prime Video dopo la prima serie non-fiction girata per il mercato italiano, ha annunciato un’altra serie crime con Wildside, e poi non si sa.
Sede di Netflix in Italia, quando? Subito la web tax
Si sa, invece, che Netflix, per evitare un ulteriore danno d’immagine e perdita di abbonati per l’inchiesta giudiziaria per omessa dichiarazione dei redditi in Italia, ha promesso l’apertura di una sede legale nel nostro Paese. “Stiamo pensando di creare una sede legale anche per venire incontro a tutte le problematiche fiscali che stiamo incontrando”, ha dichiarato il ceo Hastings, che non ha spiegato, però, quando precisamente la sede verrà aperta. E passerà altro tempo. Per questo motivo non è più rinviabile l’applicazione di una web tax nel nostro Paese, senza attendere, necessariamente, il consenso europeo e/o del Ocse e G7.