Il Report sull’industria dell’audiovisivo in Europa
L’Osservatorio europeo dell’audiovisivo, parte del Consiglio d’Europa con sede a Strasburgo, ha pubblicato una nuova edizione del suo rapporto annuale intitolato “Top players in the European audiovisual industry – Concentration, statute, origin and profile”, redatto da Laura Ene Iancu, analista presso il Dipartimento per l’Informazione sui Mercati.
Questo studio ha l’obiettivo di analizzare il ruolo svolto dai principali gruppi industriali nella definizione della struttura del settore audiovisivo (AV) europeo, mettendo in luce le performance complessive in termini di ricavi, la posizione nei principali segmenti di mercato (finanziamenti pubblici, pay TV, SVOD, pubblicità televisiva e OTT), e il livello di concentrazione, la natura giuridica, l’origine e il profilo delle aziende.
La metà dei ricavi nelle mani dei primi 10 gruppi del settore
Alla fine del 2023, il 50% dei ricavi totali del mercato audiovisivo europeo generati dai primi 100 gruppi è stato incassato dai primi 10. Al vertice, il gruppo statunitense Comcast si conferma numero uno, rappresentando da solo il 10% dei ricavi operativi dei top 100.
Insieme a Comcast, Netflix e YouTube – le due piattaforme OTT pure presenti nella top 10 – rappresentano un ulteriore 10%. Il settore privato domina con oltre il 70% dei ricavi totali, e gli operatori supportati da capitali statunitensi (grandi studi e servizi streaming) detengono una quota importante.
Tuttavia, i gruppi europei, trainati dai broadcaster, continuano a detenere la maggioranza dei ricavi complessivi del settore audiovisivo tra i top 100.
L’impennata degli OTT e la resistenza delle telco europee
I ricavi dei pure OTT (SVOD e VSP) sono aumentati di sei volte tra il 2016 e il 2023, contribuendo per oltre il 60% all’incremento dei ricavi totali, che ha segnato un +30%. Questo boom ha favorito la crescita della quota di mercato statunitense, anche se gli studi USA tradizionali (Disney+, Paramount+, Max, Sky) hanno visto un calo.
I broadcaster europei hanno perso terreno, ma le telco europee come Orange, Deutsche Telekom, Telia, Telefónica, Vodafone, Altice, hanno contribuito a limitare la perdita di quota europea nel mercato consolidato.
I numeri del mercato audiovisivo europeo
Dati chiave sulla suddivisione dei ricavi audiovisivi nel 2023:
- 74% dei ricavi dei media AV tradizionali (TV lineare e pubblicità TV) sono controllati da attori europei;
- 88% dei ricavi AV dei nuovi media (streaming e pubblicità OTT) sono in mano a gruppi non europei;
- Comcast (Sky) guida la pay-TV europea con il 25% del mercato;
- 8 dei primi 10 operatori pay-TV sono europei, ma la leadership resta americana;
- 85% della pubblicità televisiva è incassata da broadcaster europei;
- Al contrario, il 90% della pubblicità OTT (lineare e on-demand) va a OTT non europei, dominati da YouTube e Meta (insieme raccolgono 2/3 dei ricavi OTT adv);
- Il cinese TikTok è l’unica eccezione tra i VSP non statunitensi.
Focus su SVOD, Pay TV e pubblicità
Il mercato SVOD è quasi interamente nelle mani di gruppi non europei, con circa il 90% dei ricavi diretti verso attori statunitensi. I pure streamer come Netflix, Prime Video, DAZN, YouTube, Apple rappresentano l’80% dei ricavi SVOD USA, il resto è diviso tra i servizi dei grandi studi (Disney, WBD, Paramount, Comcast).
Nel mercato combinato pay-TV + SVOD, Sky e Netflix da sole rappresentano oltre il 30% dei ricavi. Per quanto riguarda la pubblicità, YouTube ha incassato oltre il doppio rispetto a RTL, uno dei principali gruppi media europei.