L’Azienda Ospedaliera Universitaria Luigi Vanvitelli di Napoli è stata vittima di un attacco informatico di tipo ransomware e sono in corso valutazioni per definire la portata dell’attacco, oltre che la natura dei dati oggetto della violazione.
ACN invia una squadra di esperti
L’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) ha inviato una propria squadra di esperti presso il nosocomio napoletano per contribuire all’analisi dell’attacco e al
ripristino dei sistemi impattati.
Frattasi (ACN): “Siamo al lavoro da stamattina”
“Il Csirt, la squadra operativa dell’Agenzia, sta lavorando da stamattina per comprendere le esatte dimensioni dell’attacco e dare ogni forma di supporto all’ospedale napoletano per un ripristino che ci auguriamo possa essere rapido ed efficace – ha dichiarato il Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, pref. Bruno Frattasi – Rinnovo, pertanto, l’invito a tutte le realtà pubbliche del settore sanitario, i più impattati nel nostro paese, a proteggere i propri sistemi informatici adottando le soluzioni tecniche ed organizzative del caso, anche attraverso il loro aggiornamento costante per non cadere vittima di questi attacchi”.
“Conoscere in maniera chiara e approfondita i propri sistemi e le loro dipendenze, sia tecnologiche che organizzative, e il possesso di un solido backup”, ha concluso Frattasi, “è la strada primaria per far fronte a questo tipo di incursioni degli hacker criminali”.
La Sanità il quinto settore più colpito dai cyber attacchi
Come emerge dalla Relazione del 2022 dell’ACN, la Sanità è stato il quinto settore più colpito dagli attacchi informatici.
Pasquale Di Girolamo (Direttore sanitario dell’azienda ospedaliera universitaria Vanvitelli di Napoli): “Reti ancora bloccate“
“In questo momento il sistema informatico è ancora bloccato, siamo tornati a gestire le richieste di analisi su fogli di carta, come una volta”. Così Pasquale Di Girolamo, direttore sanitario dell’azienda ospedaliera universitaria Vanvitelli di Napoli, descrive all’ANSA la situazione dopo l’attacco informatico.
L’attività del policlinico prosegue, anche se “tutto è più lento – spiega Di Girolamo – e non si riesce così a gestire al massimo la mole di indagini analitiche. Ieri infatti ho emesso una circolare per ridurre le richieste di analisi solo a quelle strettamente necessarie per urgenze e per il completamento del percorso diagnostico del paziente”.
“I problemi – racconta il direttore sanitario – sono cominciati il primo luglio, pensavamo fosse un guasto del software e invece poi i tecnici dopo lunghe analisi hanno appurato che si trattava degli hacker. Abbiamo avvisato l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale che da Roma ci ha inviato i propri esperti che sono al lavoro, ci dicono che dovremo aspettare più o meno altre 48 ore”. Una situazione che rallenta molto l’attività del policlinico: “Non possiamo trasferire i referti nelle cartelle elettroniche – spiega Di Girolamo – non riusciamo a far funzionare le firme digitali. Ovviamente i laboratori non riescono a lavorare al meglio, attualmente senza il sistema elettronico ci vuole il 30% del tempo in più per effettuare ogni analisi”.