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Attacco in Siria, Fbi perquisisce l’ufficio dell’avvocato di Trump, In Germania oltre 250 jihadisti possiedono la cittadinanza tedesca

Siria, i presidenti Trump e Macron fanno blocco contro l’attacco chimico a Douma

10 apr 10:57 – (Agenzia Nova) – Un “fronte comune” si e’ costituito tra il presidente francese Emmanuel Macron e il suo omologo statunitense, Donald Trump, dopo l’attacco chimico a Douma, nella zona del Ghouta orientale in Siria. E’ quanto afferma “Le Figaro”, sottolineando che per il capo dell’Eliseo si tratta del “primo vero test di credibilita’”. La “linea rossa” che era stata fissata dal governo transalpino “e’ stata superata”. Nel 2017 il presidente francese aveva affermato che “ogni utilizzo di armi chimiche” in Siria avrebbe dato luogo a “rappresaglie”. In questa situazione anche Washington e Mosca sono chiamati a testare la loro “credibilita’”. “Le Figaro” sottolinea che Parigi ha un particolare “sensibilita’” in merito al tema delle armi chimiche. Una caratteristica che risale al trauma della prima guerra mondiale e al successivo impegno nella lotta alla proliferazione delle armi di distruzione di massa. Far rispettare questi obblighi al regime siriano presenta una serie di difficolta’. La prima riguarda la tracciabilita’ dell’attacco, insieme alla posizione della Russia che si opporra’ a ogni forma di sanzione contro il suo alleato di Damasco. A questi fattori si aggiunge poi il delicato equilibrio di forze in campo, con attori di rilievo come l’Iran e la Turchia.

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Usa, Fbi perquisisce l’ufficio dell’avvocato personale del presidente Trump

10 apr 10:57 – (Agenzia Nova) – Il Federal Bureau of Investigation (Fbi) ha perquisito oggi l’ufficio dell’avvocato personale del presidente Donald Trump, Michael Cohen, sequestrando documenti relativi anche a pagamenti all’attrice pornografica Stormy Daniels, da settimane al centro delle attenzioni dei media per una sua presunta relazione con il presidente Usa nel 2006. Il legale di Cohen, che ha definito il sequestro “totalmente inappropriato e non necessario”, ha precisato che gli inquirenti hanno ottenuto un mandato su ordine del procuratore speciale che indaga sul “Russiagate”, Robert Mueller. Il sequestro non sembra essere direttamente collegato all’inchiesta di Mueller, spiega il “New York Times”, quanto alle indiscrezioni di stampa delle scorse settimane. Cohen ha svolto un ruolo nell’ambito dell’inchiesta sulle interferenze russe nelle presidenziali del 2016. Recentemente ha anche ammesso di aver versato 130 mila dollari alla porno diva Stephanie Clifford, in arte Stormy Daniels, pare per assicurarsi il suo silenzio in merito alla relazione con Trump. Il legale di Cohen ha comunicato che il suo assistito ha cooperato con gli inquirenti consegnando migliaia di documenti che saranno esaminati dalla Commissione del Congresso nell’ambito della sua indagine sulle interferenze di Mosca del 2016.

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Colombia, si torna a parlare di seggi per le vittime del conflitto con le Farc

10 apr 10:57 – (Agenzia Nova) – La Colombia torna a discutere della possibilita’ di concedere un seggio in parlamento alle vittime del conflitto armato interno. La legge, una delle parti piu’ importanti dell’accordo di pace stretto a fine 2016 con le Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc), era stata bloccata a novembre 2017 a seguito di una delicata questione parlamentare: il Senato aveva approvato il provvedimento con una maggioranza che sarebbe stata valida solo nel caso in cui non fossero contati tre parlamentari decaduti per cause di corruzione aperte nei loro confronti. Morale: alle elezioni parlamentari di marzo, i 16 seggi per due legislature previsti per le vittime non sono stati assegnati. Oggi, segnala il quotidiano “El Espectador”, il presidente del Senato Efrain Cepeda – principale fautore della bocciatura del primo progetto di legge – deposita un nuovo testo in grado di colmare il ritardo. Si tratta di un testo, assicura Cepeda, gia’ sottoscritto da tutti i gruppi parlamentari e che porta nel titolo una novita’ solo apparentemente formale: non si parla piu’ di seggi “speciali di pace” ma di seggi “per le vittime del conflitto armato”. Diverse formazioni critiche rispetto agli accordi di pace, a partire dal Centro democratico dell’ex presidente Alvaro Uribe, contestano proprio lo scarso peso dato alle vittime nella complessa architettura dei provvedimenti redatti per mettere completamente fine al conflitto durato oltre 50 anni. Nel testo originale i seggi sarebbero espressione di alcune province che non hanno mai eletto rappresentanti, terre storicamente emarginate dalla vita politica perche’ ostaggio del conflitto. Il provvedimento era stato sostanzialmente ostacolato da formazioni il cui timore era che nelle 16 circoscrizioni che dovrebbero esprimere i parlamentari, si potessero iscrivere ex esponenti delle Farc. Il governo aveva per questo lavorato su alcune ipotesi di mediazione, tra cui quella che farebbe eleggere i rappresentanti in questione non da scrutini aperti, ma riservati alle sole famiglie delle vittime.

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Cybersicurezza, dirigente Nsa: Usa mancano di coraggio nel fermare le intrusioni russe

10 apr 10:57 – (Agenzia Nova) – Natalie Laing, vicedirettore delle operazioni della Agenzia per la sicurezza nazionale (Nsa), ha sostenuto ieri che gli Stati Uniti “non possiedono ancora il coraggio politico di dichiarare come colpiremo” la Russia per le sue violazioni nel cyber spazio. Il funzionario ha anche aggiunto che l’amministrazione del presidente Donald Trump dovrebbe “assolutamente” prendere in considerazione una serie di opzioni, in collaborazione con la comunita’ di intelligence, per rispondere ai tentativi russi di intromissione nelle elezioni. Lo riferisce l’emittente “Cnn”. Per Laing, che e’ intervenuta alla Conferenza annuale sulle minacce che si e’ tenuta in Georgia, Washinton non ha ancora colpito la Russia “dove fa male” e i “decisori politici devono stabilire quali prossimi passi intraprendere”. Lo scorso febbraio Mike Rogers, direttore della Nsa, ha dichiarato ai parlamentari statunitensi che non gli e’ stata accordata dal presidente Trump l’autorita’ per colpire all’origine le violazioni informatiche di Mosca.

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Spagna, Fmi: il tasso di partecipazione alla forza lavoro scendera’ del 50 per cento

10 apr 10:57 – (Agenzia Nova) – Il Fondo monetario internazionale (Fmi) ha avvertito la Spagna che l’invecchiamento della popolazione ridurra’ considerevolmente il tasso di partecipazione al mercato del lavoro, che in Spagna viene solitamente denominato tasso di attivita’ e che comprende il gruppo di persone in eta’ e capacita’ lavorativa. Ne parlano i quotidiani spagnoli “El Pais” e “La Vanguardia”, che riportano i dati sulla base delle previsioni demografiche delle Nazioni Unite. Secondo i dati, la percentuale della partecipazione lavorativa scendera’ in media di cinque punti e mezzo nei prossimi 30 anni, se non dovessero essere adottate delle politiche che ne invertano la tendenza. Il tasso di attivita’ della Spagna scendera’ di circa il 50 per cento nel 2050 e lo stesso risultato e’ stato pronosticato per Francia, Belgio, Italia e Portogallo. L’Fmi ricorda inoltre che un calo del tasso di attivita’ di 5.5 punti si traduce in un taglio della produzione di circa tre punti percentuali in un’economia sviluppata. Per questa ragione il fondo ha sottolineato la necessita’, tra le altre misure, di una maggiore natalita’ e uno sforzo dei lavoratori anziani per frenare il possibile declino.

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Siria, pressioni sulla premier Theresa May perche’ si unisca a un attacco Usa contro la Siria di Assad

10 apr 10:57 – (Agenzia Nova) – In Gran Bretagna diversi membri del governo e del Partito conservatore stanno facendo pressioni sulla premier Theresa May perche’ si unisca ad un eventuale attacco militare degli Stati Uniti contro la Siria di Assad come rappresaglia per il sospetto utilizzo di armi chimiche: lo rivela oggi martedi’ 10 aprile il quotidiano londinese “The Times”; secondo il quale influenti esponenti politici avrebbero avvertito che la premier rischia di perdere influenza a Washington a favore della Francia se la Gran Bretagna dovesse declinare la richiesta del presidente Usa di partecipare ad un attacco. Ieri, lunedi’ 9, come ricorda il “Times”, Trump ha promesso di rispondere “con la forza” all’attacco chimico condotto dal regime siriano nella enclave dei ribelli di Douma nel quale sarebbero rimaste uccise 40 persone, in gran parte donne e bambini. Fonti governative britanniche hanno detto al “Times” che il presidente francese Emmanuel Macron starebbe incitando Trump ad agire ed hanno ammesso che la May e’ imbarazzata dal fatto che non e’ ancora riuscita a parlare con il presidente Usa, che invece si e’ sentito al telefono con il collega francese gia’ nella serata di domenica, subito all’indomani dell’attacco chimico di Douma. Da parte sua la premier, che si trova per una visita di Stato in Scandinavia, ha dichiarato che il presidente siriano Assad e la Russia “saranno chiamati a rispondere se saranno trovati colpevoli di quel crimine barbarico”: in pratica, scrive il “Times”, la May ritiene che siano necessarie ulteriori prove della loro responsabilita’; e comunque vuole valutare attentamente se l’eventuale partecipazione ad un eventuale attacco anti-siriano non rischi di danneggiare l’immagine della Gran Bretagna come paese ossequioso e garante della legalita’ internazionale. Non e’ d’accordo con lei Tom Tugendhat, il presidente conservatore della commissione Esteri del Parlamento, che l’ha sollecitata a “restare al fianco dei nostri alleati” dicendo: “Possiamo essere legalistici oppure realistici: le bombe chimiche sono state sganciate da un aereo e nella guerra in Siria solo una parte in lotta dispone di un’aviazione”. A spingere verso una partecipazione della Gran Bretagna ad un’azione punitiva comune anti-Assad, secondo il “Times”, sarebbe soprattutto il ministro degli Esteri Boris Johnson, che ieri ha parlato con i suoi colleghi statunitense e francese. A sostegno della posizione di Johnson il “Times” cita le parole del suo predecessore Lord Hague of Richmond, secondo cui se l’Occidente non reagira’ contro il regime siriano, allora l’utilizzo delle armi chimiche sarebbe legittimato ed il mondo assisterebbe ad una corsa agli armamenti chimici.

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Francia, la riforma delle ferrovie entra nell’Assemblea Nazionale

10 apr 10:57 – (Agenzia Nova) – Ieri il progetto di riforma del sistema ferroviario francese e’ stato dibattuto nell’Assemblea nazionale, mentre alcune centinaia di ferrovieri manifestavano a Parigi sulla piazza del Trocade’ro e nella piazza degli Invalides. Lo riporta “Le Figaro”, sottolineando che il tasso di partecipazione per la seconda parte del ciclo di manifestazioni e’ arrivato al 29 per cento. “Questa riforma non la facciamo contro i ferrovieri” ha affermato il ministro dei trasporti, Elisabeth Borne, aggiungendo che il progetto “non rimette in causa il loro statuto”. Il presidente francese, Emmanuel Macron, non ha intenzione di cedere “sui grandi principi”. Le prime ripercussioni economiche del movimento sono state stimate a un centinaio di milioni di euro. Il quotidiano si chiede se nel suo intervento televisivo di giovedi’ Macron svelera’ il progetto per cancellare il debito della Sncf, azienda nazionale ferroviaria, che ammonta a 46,6 miliardi di euro. Al settore ferroviario si aggiungono poi le proteste dei dipendenti di Air France, che annunciano due nuove giornate di sciopero a ridosso delle vacanze scolastiche.

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Germania, oltre 250 jihadisti possiedono la cittadinanza tedesca

10 apr 10:57 – (Agenzia Nova) – Piu’ di 250 sospetti terroristi hanno la cittadinanza tedesca. Cio’ emerge dalla risposta del governo federale all’interrogazione presentata dal gruppo parlamentare dell’Fdp (Liberali). Il ministero dell’Interno ha riferito di “piu’ di 980 tedeschi islamisti che dalla Germania avrebbero viaggiato verso Siria e Iraq per far parte del cosiddetto Stato islamico o di altri gruppi terroristici, sostenendoli in svariati modi”. Secondo i dati presentati dal governo, il 27 per cento di questi (264 persone) hanno ancora la doppia cittadinanza. Il 21 per cento sono di origine marocchina, il 13 per cento tunisina, l’11 per cento afgana e il 7 per cento siriana. Il ministero dell’Interno guidato dalla Csu (cristiano sociali) prevede di far approvare presto una legge per il ritiro del passaporto tedesco agli jihadisti. Tuttavia i socialdemocratici (Spd) si dicono contrari, come annunciato dall’esperto degli Interni Lars Castellucci. Il sottosegretario di Stato, il cristiano democratico Mayer (Cdu), ha ammesso che il numero dei sostenitori dell’Isis di ritorno e’ attualmente piuttosto basso. Al momento non vede “un’ondata di rimpatriati”, ha dichiarato al quotidiano “Handelsblatt”. Il presidente della polizia federale tedesca Rainer Wendt ha al contrario dichiarato al giornale: “Non ci si puo’ aspettare che lo Stato tedesco dia ai terroristi una patria civile, almeno non se e’ fattibile costituzionalmente. Ma questo puo’ avvenire solo quando non vi sia alcuna minaccia di apolidia”. Della medesima questione si sta discutendo anche in Francia.

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Come la Germania incentiva la sua economia

10 apr 10:57 – (Agenzia Nova) – Il ministro dell’Economia e dell’energia tedesco, il cristiano democratico Peter Altmaier (Cdu), durante la presentazione lo scorso lunedi’ del nuovo “rapporto sulle sovvenzioni di Kiel”, ha dichiarato che “la salvaguardia a lungo termine dell’industria, in particolare attraverso l’innovazione, e’ una delle questioni che non possono essere risolte dal solo mercato”. La Germania ha per molti anni sostenuto la propria industria attraverso sovvenzionamenti multimiliardari, spesso con giustificazioni dubbie, come dimostrato dal rapporto pubblicato dall’Istituto per l’economia mondiale (IfW). Secondo i calcoli degli autori Claus-Friedrich Laaser e Astrid Rosenschon, nel 2017 il governo federale ha concesso finanziamenti per circa 55 miliardi di euro. L’industria aeronautica e aerospaziale ha ricevuto solo 156 milioni, mentre il settore dei trasporti ne ha ottenuti per ben 20 miliardi. Secondo i ricercatori, una volta introdotti i sussidi spesso gravano sul bilancio dello Stato per decenni. L’anno scorso, ad esempio, il governo federale ha versato 2,6 miliardi di euro per promuovere la vendita di carbon fossile tedesco (tre volte piu’ del costo d’importazione di carbone straniero), la fine della cui estrazione e’ stata decisa piu’ di dieci anni fa. La sovvenzione per il carbone e’ terminata quest’anno, ma lo Stato continua a lavorare per eliminare i danni ambientali e sostenere i minatori. Il contribuente continua a pagare per l’energia nucleare nonostante l’abbandono del nucleare: ad oggi, lo smaltimento di rifiuti radioattivi costa al governo federale in media ben 150 milioni di euro all’anno. I sussidi hanno inoltre un effetto distorsivo sulla concorrenza. Ad esempio, il finanziamento per la banda larga, o la tassa per l’energia elettrica concessa alle aziende ad alto consumo energetico, dove si sono registrati benefici fiscali solo per 1,7 miliardi di euro nel 2017. Il ministro sta comunque pensando alle prossime direttrici dell’incentivazione statale dell’industria, e in particolare ha dichiarato: “Lavorero’ per far si che ci siano acciaierie, fonderie d’alluminio e di rame piu’ moderne”.

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Italia, i populisti mettono nel mirino le pensioni degli ex parlamentari

10 apr 10:57 – (Agenzia Nova) – I partiti populisti italiani si preparano a sferrare il primo colpo al sistema politico ancora prima di riuscire a formare un governo mettendo nel mirino le pensioni degli ex parlamentari: lo riferisce il quotidiano economico britannico “The Financial Times” in un articolo in cui la sua inviata a Roma Hannah Roberts scrive che abbattere l’alto costo del parlamento italiano e’ sempre stato un cavalo di battaglia del Movimenti 5 stelle (M5s) che ha molto contribuito alla sua ascesa elettorale. Nel suo discorso di apertura da presidente della Camera dei Deputati, il Cinquestelle Roberto Fico ha dichiarato di voler appunto tagliare i costi della politica proclamando che “l’epoca dei privilegi e’ finita”; anche la Lega condivide l’entusiasmo del M5s per l’austerita’ al centro del governo ed una possibile cooperazione sulla questione delle pensioni di parlamentari e’ vista dagli osservatori come un primo test di una potenziale coalizione di governo tra i due partiti populisti. Mentre le consultazioni del presidente della Repubblica Sergio Mattarella potrebbero andare avanti ancora per diverse settimane, si e’ gia’ insediata la commissione parlamentare autorizzata a realizzare una riforma del sistema pensionistico degli ex parlamentari, che riceverebbero un assegno mensile commisurato ai contributi versati proprio come tutti gli italiani; il risparmio sarebbe di circa 200 milioni di euro all’anno: “Non riempira’ le casse dello Stato”, ha commentato il leader della Lega Matteo Salvini, “ma sarebbe un segnale”. Oltre a porre le basi per la formazione di un nuovo governo, scrive la giornalista del “Financial Times”, la misura favorirebbe il M5s perche’ sottolineerebbe le differenze esistenti tra la Lega e la piu’ moderata Forza Italia di Silvio Berlusconi, approfondendo il solco tra i partiti che compongono la coalizione di centro-destra.

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