Il governo sta lavorando per rispettare gli obiettivi della Digital Agenda europea e portare quindi la banda larga e ultra larga in tutta Italia, anche nelle zone più impervie, quelle cosiddette a fallimento di mercato. E mentre da un lato si procede con lo Sblocca Italia per assicurare gli incentivi fiscali a chi investe di infrastrutture di rete, dall’altro si prevede un bando Consip che permetterà, per la prima volta, di ricorrere anche a connessioni satellitari per velocizzare la rete con cui il cittadino interagisce con la Pubblica Amministrazione.
Si corre però il concreto rischio che nei fatti il satellite venga messo da parte. Secondo alcune anticipazioni, infatti, l’asta sarebbe al ribasso rispetto al prezzo di base e questo potrebbe spingere gli operatori tlc a risparmiare e a tralasciare l’uso massiccio del satellite che invece potrebbe riguardare un 10-15% del territorio italiano, dove la fibra ottica fa fatica ad arrivare. Una svolta importante quella prevista dal bando Consip che coinvolge in primo luogo uno dei più grossi operatori del mercato satellitare, Eutelsat Italia. Key4biz ne ha parlato con l’amministratore delegato, Renato Farina, da sempre convinto che l’uso del satellite potrebbe consentire all’Italia di colmare in tempi rapidi il digitale divide.
Key4biz. Il bando Consip prevede l’impiego delle connessioni satellitari per assicurare i servizi digitali della PA anche nelle aree in digital divide. Che ne pensa?
Renato Farina. Certamente per noi c’è un elemento di enorme soddisfazione perché il gruppo Eutelsat è riconosciuto dalle Telco come il provider satellitare per eccellenza. Infatti – questo è un aspetto poco noto – tutti i soggetti coinvolti nella gara hanno chiesto il nostro supporto che noi abbiamo messo a disposizione in modo diretto o attraverso i nostri partner. Ciò vuol dire che i suddetti operatori faranno affidamento al servizio Tooway di Eutelsat per garantire banda larga via satellite in quelle sedi della PA che si trovano in zone difficilmente raggiungibili da altre infrastrutture terrestri come la fibra.
Key4biz. Siete, quindi, ottimisti sull’esito di questo processo per la PA?
Renato Farina. In linea teorica possiamo essere ottimisti. Anche se c’è una preoccupazione. Le anticipazioni relative all’esito della gara, circolate in queste settimane, ci hanno messo a conoscenza di ribassi molto elevati rispetto alla base d’asta di 2,4 miliardi di euro. E questo potrebbe indurre le Telco a risparmiare e a non fare un uso massiccio del servizio satellitare. Purtroppo è già avvenuto in occasione di un precedente bando Consip: nonostante i costi del servizio fossero contenuti, c’è stato un impiego molto inferiore alle attese.
Key4biz. Cosa fare, allora?
Renato Farina. Occorre che tutti gli attori di questa partita siano convinti della necessità di connettere le sedi della PA nelle zone più difficili del paese, che rappresentano il 10-15 per cento del territorio italiano. Ed è per questo motivo che riteniamo utile avvertire la PA dell’esistenza di una soluzione immediatamente disponibile per assicurare banda larga ovunque e con performance e costi paragonabili all’ADSL.