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Asta 5G, Di Maio ‘Oltre le più rosee aspettative. L’introito andrà in nuove tecnologie’

L’asta per l’assegnazione delle frequenze 5G, che ad oggi veleggia poco al di sotto di 6 miliardi di euro di incassi per lo Stato (la base d’asta fissata nella Legge di Bilancio è di 2,5 miliardi), “sta superando ogni più rosea aspettativa” ma “è chiaro ed evidente che l’equivalente dell’introito della gara 5G dovrà essere reinvestito in nuove tecnologie”. Lo ha detto oggi il vicepremier ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio, a margine di un convegno che si è tenuto alla Camera.

 

Dall’asta 5G un tesoretto per investimenti in nuove tecnologie

Parole importanti, quelle del ministro, che fanno chiarezza sulle intenzioni del Governo in relazione all’extra gettito dell’asta, un “tesoretto” di dimensioni insperate che sta per raccogliere dalla gara 5G, dove gli operatori Tim, Vodafone, Wind 3, Iliad e Fastweb più defilata si stanno affrontando da giorni a suon di rilanci sulla banda 3700 Mhz, che da sola ha superato oggi offerte per 3,7 miliardi e non è finita.

Si ricorda come l’extra gettito dell’ultima asta frequenze di rilievo, quella del 2011 per il 4G – pari a 800 milioni di euro – inizialmente destinato all’Ict, sia stato spostato all’ultimo momento su altre voci di bilancio dello Stato, per mancanza di coperture. Con gran scorno dell’intero settore.

Asta 5G, Di Maio: Operatori saranno ripagati

“Abbiamo operatori privati – ha aggiunto Di Maio – che stanno facendo investimenti importanti in questa autostrada digitale, che saranno ben ripagati, e quindi mi aspetto investimenti sempre in nuove tecnologie” anche perché “gli imprenditori che hanno investito in questa gara devono averne comunque un ritorno in investimenti tecnologici che consentano al loro mondo di continuare a svilupparsi in Italia”.

Emissioni elettromagnetiche, Di Maio apre a revisione limiti

Nel corso del convegno, il ministro si è anche soffermato sul limite delle emissioni elettromagnetiche, che come noto in Italia sono più stringenti rispetto a quelli dei principali partner europei, pari a 6 v/m a fronte di una media Ue di 40 v/m che di fatto semplifica di molto la posa delle antenne e delle reti ultrabroadband. Un limite di emissione molto severo, quello in vigore nel nostro paese, da tempo contestato dalla industry anche perché in vista dell’avvento del 5G – se permarranno questi valori – sarà necessario installare una quantità di antenne più elevata, soprattutto nelle zone urbane per garantire gli standard di copertura del nuovo standard wireless. Non c’è molto tempo, le prime reti 5G sono attese già per l’anno prossimo, visto che la banda 3700 Mhz sarà disponibile dal primo gennaio 2019.

Di Maio ha ribadito che “la priorità è la salute dei cittadini”, ma ha detto anche che “per il governo è necessaria un’attenta analisi di impatto da affidare a organismi indipendenti. Posso assicurare – ha concluso – che le decisioni saranno prese con gli operatori per cercare di trovare le soluzioni migliori”.

Guindani (Asstel): Bene Di Maio su 5G

“Condividiamo le dichiarazioni del Ministro Luigi Di Maio al riguardo delle politiche che il Governo metterà in campo, dopo la conclusione della gara per le frequenze del 5G. Se attuati, gli impegni del Governo per un nuovo ciclo di investimenti, per la sburocratizzazione e l’innovazione della PA possono sviluppare una sinergia efficace con la nuova, straordinaria tecnologia del 5G, la cui rapida affermazione può consentire il superamento del digital divide ancora esistente tra l’Italia e le nazioni più sviluppate”. E’ il commento di Pietro Guindani, presidente di Asstel, l’associazione della filiera delle Tlc, in merito alle dichiarazioni del ministro Luigi Di Maio.

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