Assocontact, l’associazione che rappresenta le società di Call-center aderente a Confindustria Digitale, ha verificato che i parametri del bando di gara pubblicato dall’INPS prevedono per le attività di call-center (Lotto 1) una valutazione del 40% basata su coefficienti di qualità ed efficienza ed un 60% sull’offerta economica, a differenza di quanto invece previsto per le altre tipologie di servizi e per i quali tali parametri risultano invertiti.
E’ una disparità incomprensibile, pur tenendo conto che la valutazione delle offerte per i servizi di call-center non saranno ora influenzate dal “costo del lavoro”.
Inoltre il Decreto Legislativo del 19 aprile 2017 n. 56 in materia di appalti pubblici prevede un tetto massimo per il punteggio economico entro il limite del 30%: i parametri fissati dal bando pubblicato non risultano quindi in linea con le disposizioni del nuovo decreto.
“Anche se il nuovo provvedimento entrerà in vigore solo il 20 maggio 2017 non possiamo che assistere stupiti al fatto che la pubblicazione di un bando di gara da parte di un ente pubblico (per l’attività più rilevante del settore) avvenga pochi giorni prima dell’entrata in vigore di nuove regole, volte a garantire una maggior tutela della qualità attraverso parametri differenti da quelli scelti da INPS per valutare le offerte”, dichiara Paolo Sarzana, Presidente di Assocontact.
Il settore dei servizi di Call-center sta vivendo una nuova fase di regolamentazione, anche normativa, volta ad una qualificazione certificata che tuteli le attività, a beneficio del consumatore e delle tante imprese fornitrici e dei lavoratori che esse rappresentano: “Appare incomprensibile la disparità dell’impostazione prevista dal nuovo bando dell’Inps, specie per un’attività labour intensive e che dovrebbe premiare la qualità del lavoro delle persone, privilegiando nuovamente parametri squisitamente economici”, conclude Sarzana.