Retail, marketing, analisi dati, ecommerce, salute, divertimento, sono tante le aree che per prime sono state investite dalla trasformazione digitale. Ora tocca all’intero tessuto economico, alle infrastrutture e quindi all’industria.
Lo stesso settore assicurativo non è stato e non è esente da questo vento di innovazione tecnologica e secondo l’Anra, l’associazione nazionale dei risk manager e dei responsabili delle assicurazioni aziendali, la spesa in soluzioni insurtech, nell’ultimo trimestre del 2017, è arrivata a toccare i 19 miliardi di dollari a livello mondiale.
Dopo una prima forte accelerazione del comparto assicurativo mondiale, legata all’introduzione dell’Internet of Things, l’insurtech (tecnologie per le assicurazioni) può ora sfruttare un nuovo vettore di crescita: la blockchain.
Il mercato statunitense dei premi diretti contabilizzati nella Distribuzione delle assicurazioni online, sempre secondo stime Anra, è arrivato a valere oltre 132 miliardi di dollari nel 2017 e si stima che entro il 2022 varrà più di 306 miliardi di dollari.
Solo negli Stati Uniti si calcola che entro il 2022 il numero di polizze del segmento “Vita e Salute” acquistate online raggiungerà le 53 milioni di unità (nel 2017 il numero ammontava a circa 27 milioni), mentre il numero di polizze del segmento “Immobili e Sinistri” acquistate online raggiungerà la cifra di 161 milioni (nel 2017 il numero ammontava a quasi 81 milioni).
In tutto il mondo sono oltre 1400 le stratup attive nel settore insurtech.
Grazie alla blockchain, ha spiegato in occasione di un evento a Roma Alessandro De Felice, Presidente di Anra, arriveranno presto nuovi modelli di contratti assicurativi elettronici, “che registrano sulla blockchain determinati eventi e in base all’accadimento fanno scattare automaticamente la clausola corretta. Ad esempio, nel caso di polizze viaggio per danni da bagaglio smarrito, il sistema legge e incrocia i dati dei bagagli con i dati di annullamenti o ritardi e paga automaticamente l’indennizzo senza bisogno di denuncia al desk da parte del viaggiatore”.
La stessa automazione industriale e le novità dell’industry 4.0 avranno un enorme impatto sui contratti assicurativi, perché potrebbero “automatizzare anche gli indennizzi” riguardanti la produzione: “nel caso di arresto improvviso di un macchinario – ha affermato De Felice – un sistema di sensori rileva il danno, trasmette i dati, viene calcolata la perdita in valore di produzione e l’azienda riceve esattamente l’indennizzo relativo a quanto tempo la macchina rimane non funzionante con un registro diffuso e immutabile dell’accaduto condiviso tra tutte le parti in causa”.
I trend futuri sono tutti orientati verso un’ulteriore incremento di spesa nel settore insurtech, con l’obiettivo di connettere sempre di più le aziende, di estrarre dati dalle macchine e di evitare incidenti sul luogo di lavoro e mentre si guida un’automobile.
La grande novità tecnologica dei prossimi mesi e anni, ha dichiarato in una nota anra Michele Treglia, Insurtech Focused, Head of Growth di Easyclaims. sarà comunque l’integrazione dell’intelligenza artificiale all’interno di questo modello assicurativo: “La sicurezza e l’autenticità del dato ricevuto diventano cruciali dal momento in cui le macchine, attraverso l’intelligenza artificiale, vengono allenate attraverso i dati, dove la blockchain assume il ruolo di ‘strumento di autenticazione’, ovvero una sorta di registro delle informazioni che si muove sempre di fianco all’oggetto di cui registra i dati e le variazioni, con evidenti risvolti nel settore assicurativo”.
l’intelligenza artificiale sta portando un particolare contributo nell’automazione di processi ripetitivi anche nel settore assicurativo, come quelli relativi alla risposta alle domande dei clienti o all’analisi e definizione delle problematiche ricorrenti.
A livello internazionale, startup e venture capital si sono già mossi in questa direzione e già nel 2016 sono state realizzate oltre 170 operazioni di finanziamento per un importo complessivo di 1,7 miliardi di dollari. Secondo lo studio “Juniper Research fintech futures: market disruption, leading innovators & emerging opportunities 2016-2021“, in questo comparto sono attive realtà operanti in 53 Paesi, con un giro d’affari destinato a passare dai 175 miliardi di dollari del 2016 ai 235 miliardi del 2021.