Key4biz

Aspettando Venezia… ma il Festival quanto aiuta realmente la promozione del cinema (italiano)?

Come è noto, l’edizione n° 81 della “Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica” (una delle attività della Biennale d’Arte di Venezia) inizia mercoledì 28 agosto e si conclude sabato 7 settembre: la conferenza stampa di presentazione s’è tenuta il 23 luglio (nella sede della Biblioteca dell’Archivio Storico della Biennale), e qui ci limitiamo a segnalare che la “cartella” messa a disposizione dei giornalisti conteneva ben 39 file (!), per avere una idea del flusso enorme di informazioni e della gran quantità non soltanto di opere cinematografiche (e, ormai, anche di fiction) che verranno offerte…

Oggi, nell’economia della rubrica “ilprincipenudo” curata da IsICult per il quotidiano online “Key4biz”, vogliamo porre un quesito… irriverente: quanto contribuisce realmente il Festival di Venezia alla promozione del cinema, ovvero soprattutto del cinema italiano?! D’altronde la rubrica 

Il Presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco ha sostenuto che la Mostra del Cinema “possiede ancora il potere oracolare di leggere la realtà in atto e captare ciò che arriva domani”: l’espressione – retorica a parte – è interessante, ma domandiamo quanti saranno coloro che daranno ascolto all’“oracolo”, e soprattutto sarebbe interessante conoscerne l’identikit… Chi sono, esattamente, i primi fruitori del Festival di Venezia?!

Iniziative come il Festival di Venezia sono ormai però così consolidate nella loro storicità da essere “autoreferenziali”, vengono finanziate dallo Stato in modo quasi “inerziale”, senza che qualcuno si prenda la briga (perché tale sarebbe) di analizzare, misurare, valutare la loro reale efficacia rispetto alla funzione che istituzionalmente dovrebbero avere: promuovere la fruizione di cinema nelle sale cinematografiche.

Non ci risulta sia mai stato realizzato uno studio serio (intendiamo con metodologie scientifiche, tra il sociologico ed il mediologico e l’economico) sulle ricadute effettive del Festival di Venezia. Sia ben chiaro questa critica può essere estesa alla quasi totalità delle iniziative festivaliere italiane (sono oltre 3mila, di cui almeno 500 specificamente “cinematografiche”) ed è la stessa osservazione critica che abbiamo mosso nei giorni scorsi nei confronti rispetto polemica scatenata dal fondatore e dominus del “Festival di Giffoni” Valle Piana, Claudio Gubitosi (la kermesse è organizzata dall’Ente Autonomo Giffoni Experience), che ha protestato per una riduzione dei contributi della Dgca del Mic alla sua storica kermesse (nessun feedback, dopo il fallimento del suo tentativo di incontrare il Ministro Sangiuliano, con il… “sit-in” ovvero un “standing-on” di fronte all’ingresso del Collegio Romano…).

Se il problema si pone con Giffoni (perché questo festival beneficia ogni anno di oltre 1,2 milioni di euro di contributi dal Ministero della Cultura e… non 0,5 milioni piuttosto che… 2,5 milioni?), un quesito del tutto simile si potrebbe porre anche per la manifestazione “suprema” e leader tra tutti i festival cinematografici italiani. Ovvero Venezia.

Sappiamo che porre una simile domanda equivale quasi ad un delitto di lesa maestà, ma questa è vera, la nuda verità: nessuno sa, né il Presidente della Biennale Pierangelo Buttafuoco, né il Direttore della Mostra Alberto Barbera, né lo stesso Ministro Gennaro Sangiuliano “cosa” produce realmente la kermesse, in termini culturali così come di concreta promozione dei film nei cinematografi.

Basti notare che la gran parte dei film presentati a Venezia non vengono nemmeno distribuiti nelle sale cinematografiche. Talvolta ci arrivano anche con un anno di ritardo. Spesso si tratta di fugaci apparizioni…

Si ricordi che nel 2023 il costo lordo della Mostra del Cinema è stato stimato in circa 23 milioni di euro, di cui ben 16 milioni vanno soltanto per organizzazione ed ospitalità. Il Ministero della Cultura è il principale finanziatore, con un contributo nell’ordine di 13,5 milioni di euro.

Questi alcuni dei numeri del “consuntivo” dell’edizione n° 80: gli ingressi complessivi nelle sale hanno registrato infatti una crescita del 17 % sul 2022, assestandosi sulle 230.000 presenze, e sono cresciuti anche i biglietti venduti al pubblico, 85.000 biglietti, per un + 14 % sul 2022, che ne contò 75.000…

Ben 13.023 gli accreditati – cioè stampa, professionisti del settore, studiosi e studenti – a fronte de 11.967 del 2022…

A cosa serve, quindi, il Festival di Venezia?! 

La questione l’abbiamo già sollevata in passato e mai è pervenuta o si è addivenuti ad una risposta chiara, semplicemente perché non è mai stato realizzato uno studio di valutazione di impatto: “valutazione” sia in termini squisitamente culturali (estensione del pluralismo, “audience development”…) sia in termini squisitamente economici (la ricaduta commerciale delle opere presentate a Venezia sul mercato vero “theatrical”, e qui non ci interessa l’indotto turistico ed altro ancora…).

Abbiamo coscienza che questo tema ci mette a rischio di perdere l’accredito al festival come giornalisti (anche se non siamo certo critici cinematografici e ci appassiona piuttosto la dimensione “strutturale” – ovvero economica ed industriale – così come il rapporto tra l’economico e il semiotico), ma la questione che poniamo non è né peregrina né oziosa.

Che fine fanno i film presentati a Venezia?! E che fine fanno, sul mercato, soprattutto i film italiani presentati a Venezia?! Ci riferiamo ovviamente non soltanto a quelli premiati (anche questi, talvolta, non entrano subito nel circuito “theatrical”), ma a quelli selezionati…

Alcuni numeri dell’edizione n° 81 della Mostra del Cinema di Venezia

Partiamo dai “numeri”. 

Estrapoliamo dalla “cartella stampa” il file intitolato “La 81. Mostra in numeri”. 

Ivi si può leggere quanto segue.

I nuovi Lungometraggi della Selezione Ufficiale sono 83, così suddivisi:

Cortometraggi sono 17, così suddivisi:

Le Serie Televisive sono 5, così suddivise:

E, ancora…

Venezia Classici (18 opere)

Venice Immersive (sezione dedicata alla realtà espansa e virtuale) propone 63 opere, così classificate:

I Paesi rappresentati sono 58.

Da segnalare che i film italiani in concorso sono 5, corrispondenti al 25 % del totale dei 21 che sono presenti nella “sezione” più ambita, che è giustappunto “Venezia 81”

Numero dei titoli iscritti, ovvero che hanno sottoposto la propria candidatura a Venezia: complessivamente, 4.138 opere, di cui 1.967 lungometraggi (di cui 206 italiani) e 2.171 cortometraggi (di cui 190 italiani).

Già soltanto questa “numerologia” consente di comprendere che siamo di fronte ad una quantità notevole, finanche eccessiva per un “essere umano” normale, ma è noto che la “compagnia di giro” dei festival è formata da umanoidi cinefili e filmofagici che sono in grado di vedere anche 6 film al giorno (non è una battuta né una provocazione: un nostro caro amico – già funzionario appassionato della Direzione Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura – ne è testimonianza vivente). 

D’altronde, lavoro o piacere che sia, la giornata lavorativa media non è quantificata generalmente nelle 8 ore quotidiane? E perché non sarebbe in fondo possibile trascorrere quindi 9 ore al giorno (stima basata su una durata media di 90 minuti, per 6 lungometraggi al giorno) di fronte allo schermo, con proiezioni intervallate dal transito da una sala all’altra, da bisogni corporali essenziali, senza dimenticare che anche a Venezia vi è una “overdose” di richieste a fronte della disponibilità di posti in sala?! Paradossalmente, il fenomeno delle “code” colpisce duramente anche i cinefili e gli operatori, con persone che si svegliano prima dell’alba per inserirsi digitalmente nella procedure telematiche di prenotazione.

Pubblicati ieri 8 agosto 2024 i primi due bandi Dgca Mic per i “Contributi Selettivi” per l’anno 2024: la “macchina” del cinema italiano si rimette in moto, dopo quasi un anno di stagnazione. Da assegnare ben 83 milioni di euro

Curiosamente non c’è stato comunicato stampa né annuncio da parte del Ministro Gennaro Sangiuliano o della Sottosegretaria Lucia Borgonzoni, ma ieri la Direzione Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura (Dgca Mic), guidata da Nicola Borrelli, ha pubblicato i primi 2 avvisi dei bandi rientranti tra i “Contributi Selettivi”…

Sono stati pubblicati 2 “bandi selettivi”:

Questa la dotazione budgetaria che complessivamente ammonta a circa 74 milioni di euro

Il primo bando (scrittura + sviluppo + produzione) stanzia 52,8 milioni di euro:

– scrittura di sceneggiature (1,2 milioni di euro)

– sviluppo (3 milioni di euro)

– produzione (48,6 milioni di euro).

Il secondo bando (film di particolare qualità artistica) stanzia un totale di 21milioni di euro di euro.

È interessante analizzare la ripartizione del bando “opere cinematografiche di lungometraggio di particolare qualità artistica”…

Come sono ripartiti i quasi 50 milioni di euro destinati ai “selettivi” per la “produzione”?

Ecco la ripartizione del bando “opere cinematografiche di lungometraggio di particolare qualità artistica”…

Nello specifico, gli stanziamenti per la linea dell’intervento della “produzione”, ovvero sul 48,6 milioni:

(in ordine decrescente, per entità dello stanziamento; tra parentesi la quota % sul totale di 48,6 ml)

21,0 milioni € (43,2 %)

7,8 milioni € (16 %)

7,5 milioni € (15,4 %)

4,8 milioni € (9,9 %)

3,6 milioni € (7,4 %)

3,0 milioni € (6,2 %)

0,9 milioni € (1,9 %)

Queste assegnazioni budgetarie corrispondono a quanto previsto dal “piano di riparto” del Fondo Cinema e Audiovisivo (696 milioni di euro), approvato dal Consiglio Superiore del Cinema e Audiovisivo il 3 aprile 2024, firmato dal Ministro il 12 aprile e pubblicato il 14 maggio 2024.

Tra le novità del bando selettivi per la scrittura, lo sviluppo e la produzione di opere cinematografiche e audiovisive, si può segnalare l’aumento delle risorse stanziate per le “sotto-linee” di intervento: “Giovani Autori” (7,8 milioni di euro), “Opere Prime e Seconde” (7,5 milioni di euro), “Documentari” (3,6 milioni di euro). Restano invariate rispetto al 2023 le quote relative a “Cortometraggi” e “Opere di animazione” (rispettivamente 900mila e 4,8 milioni di euro)…

Le richieste di contributo potranno essere presentate tramite la piattaforma informatica ministeriale, la Dgcol, con le seguenti date: “prima sessione”, dal 17 settembre al 7 ottobre 2024 (entro le ore 23.59); “seconda sessione” dal 19 novembre al 9 dicembre 2024, ore 23.59.

La Direzione Cinema e Audiovisivo segnala che “a breve” sarà disponibile un apposito vademecum per la compilazione delle domande.

Si tratta senza dubbio di una buona notizia, dopo un anno o quasi di sostanziale “stallo” del sistema, causato dall’annuncio della riforma della “Legge Franceschini”, che ha portato ad un primo atto importante, qual è stato il controverso Decreto “Tax Credit Produzione” del 10 luglio 2024, al quale abbiamo dedicato tanta attenzione anche su queste colonne di “Key4biz”.

Nelle prossime settimane, verranno gli altri bandi relativi alla linea di intervento dei “contributi selettivi” cioè: il bando per la produzione di opere tv e web e di animazione relativo ai personaggi e agli avvenimenti dell’identità culturale nazionale italiana; il bando per le produzioni audiovisive innovative

E si resta in “ansiosa” attesa di conoscere chi verrà chiamato a far parte delle Commissioni degli Esperti…

I due nuovi decreti susciteranno interesse ed al tempo stesso polemiche: si ha conferma di quanto aveva già annunciato il Ministro Gennaro Sangiuliano, e ben 24 milioni di euro del totale dei contributi assegnati alla produzione – ovvero 48,6 milioni di euro – ovvero quasi la metà del totale viene destinato ad opere su personaggi e avvenimenti della “identità culturale nazionale”… Più esattamente, le opere oggetto di questa specifica linea di finanziamento (introdotta quest’anno) devono rispecchiare l’identità e la varietà culturale delle diverse tradizioni e storie dell’Italia e delle sue regioni ed hanno l’obiettivo di delineare, preservare, trasmettere e diffondere l’identità culturale del nostro Paese…

Si prevedono ulteriori polemiche, ma in questo caso non si può non sostenere che l’indirizzo di “politica cultura” non sia in questo caso evidente ed inequivocabile.

Sotto l’ombrellone, nei prossimi giorni (e fino all’apertura della prima sessione, dal 17 settembre) i “cineasti” e “cinematografari” (ma anche i “televisivi”) hanno sicuramente ben da leggere…

Clicca qui, per la pagina dedicata del sito web della Direzione Cinema e Audiovisivo del Mic (Dgca Mic) per downloadare i 2 bandi per la concessione di “contributi selettivi” 2024 per la “scrittura, sviluppo, produzione” (58,2 milioni di euro) e per la “produzione di lungometraggi cinematografici di particolare qualità artistica” (21 milioni di euro), pubblicati l’8 agosto 2024.

[ Note: questo articolo è stato redatto senza avvalersi di strumenti di “intelligenza artificiale. ]

(*) Angelo Zaccone Teodosi è Presidente dell’Istituto italiano per l’Industria Culturale – IsICult (www.isicult.it) e curatore della rubrica IsICult “ilprincipenudo” per “Key4biz”. 

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