La pirateria è un reato che va perseguito e che fa male all’industria creativa del paese, che ogni anno subisce danni per 500 milioni di euro dalla contraffazione fisica e dal download illegale di prodotti audiovisivi. Questi i numeri di un fenomeno dilagante in rete, che hanno spinto NUOVO IMAIE, la collecting che tutela i diritti di equo compenso degli artisti, ad organizzare oggi alla Festa del Cinema l’evento “#Artistinrete – Perché la pirateria danneggia la creatività e il Paese”, moderato da Raffaele Barberio, Direttore di Key4biz.
Gremito il Teatro Studio all’Auditorium Parco della Musica, dove la platea di ragazzi di vari licei romani (Lucrezio Caro, Machiavelli, Azarita e Plinio) ha ascoltato artisti, politici e addetti ai lavori impegnati a denunciare il danno della pirateria, una pratica sempre più diffusa appunto fra i giovani.
All’evento hanno partecipato Andrea Miccichè, Presidente NUOVOIMAIE; Isabella Longo, Responsabile Ufficio Affari giuridici ed istituzionali NUOVOIMAIE Antonio Monda, Direttore Artistico Fondazione Cinema per Roma; Nicola Borrelli, Direttore Generale Cinema del Mibact; Francesca Bonomo, Componente XIV Commissione Camera dei Deputati; Stefano Rulli, Presidente Centro Sperimentale di Cinematografia; Paolo Marzano, Presidente Comitato Consultivo per il diritto d’autore; gli attori Massimo Ghini e Beppe Fiorello; Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale Fapav (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali); Enzo Mazza, Presidente FPM (Federazione contro la Pirateria Musicale); Roberto Viola, Direttore DG Connect Commissione Europea (con un videomessaggio); Maja Cappello, Direttore Dipartimento Informazioni Giuridiche dell’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo; Francesco Posteraro, Consigliere AGCOM; Tommaso Zanello (in arte Piotta); Janet De Nardis, Direttore Artistico del Roma Web Fest; Niccolò Falsetti per gli “Zero” (Autori e film makers); Andrea Papale, giovane AGIS Scuola.
Il messaggio ai ragazzi
“La pirateria non solo è disdicevole, ma è anche un crimine, è illegale – ha detto Antonio Monda, Direttore Artistico Fondazione Cinema per Roma – la pirateria equivale a rubare, i giovani devono saperlo. E’ un crimine che danneggia l’industria e la produzione di un artista e questo va detto chiaro e tondo”.
Sensibilizzare i ragazzi è il primo passo per combattere il fenomeno. Lo sa bene Andrea Miccichè, presidente NUOVO IMAIE, che nelle scuole ha promosso una campagna di sensibilizzazione, “Rispettiamo la creatività”, “per sensibilizzare i ragazzi delle scuole medie inferiori sui danni della pirateria – ha detto Miccichè – per continuare a riflettere e combattere un fenomeno che sta colpendo duramente il settore creativo in termini economici e occupazionali”.
Un progetto portato nelle scuole dal 2008, aggiunge Isabella Longo, Responsabile Ufficio Affari giuridici ed istituzionali Nuovo IMAIE: “Il progetto nelle scuole è patrocinato anche dall’AGCOM e ha raggiunto 90 mila ragazzi con un’indagine che può essere monitorata – dice Longo – portiamo ai ragazzi un kit per raccontare come si fa un film, un brano musicale e spiegare perché la pirateria è un disvalore. E’ previsto un concorso e la nostra iniziativa può contare sulla collaborazione fra gli altri del Mibact e del Miur. C’è tutta una macchina che si muove e al centro c’è la creatività”.
“Il NUOVOIMAIE rappresenta gli artisti che partecipano alla produzione di film e musica – prosegue Miccichè – Tutti gli artisti hanno diritto alla remunerazione, a ricevere un compenso per il loro lavoro, perché senza di loro non si potrebbero conoscere le opere degli autori. Il rispetto della legalità è fondamentale perché il furto di creatività mette a rischio l’attività artistica”.
La creatività va difesa
“E’ necessario fare una riflessione su come migliorare il diritto degli artisti ad essere remunerati – ha detto l’onorevole Francesca Bonomo, Componente XIV Commissione Camera dei Deputati, prima firmataria della proposta di legge in difesa del diritto d’autore – E’ vero che oggi non si può vivere senza smartphone e che tutti i contenuti vengono immagazzinati sulla nuvola, in cloud. E’ vero che con Internet i confini europei non esistono più ed è sempre più difficile difendere i diritti degli artisti. Ma è altrettanto vero che serve un equilibrio fra le attese dei fruitori e i diritti degli artisti, perché il rischio è che la creatività venga danneggiata in modo permanente dalla pirateria”.
“Finora il tema della pirateria è stato un po’ in secondo piano nelle istituzioni – aggiunge Bonomo – Ora, con questa legislatura, si è aperto un canale di comunicazione con il mondo dell’arte, che in passato era troppo frammentato. Ora è necessario che l’Unione Europea, anche grazie al Digital Single Market, parli con una voce sola. Serve una voce unica europea per andare a contrattare con i grandi player internazionali (ad esempio Google ndr). Grazie al regolamento AGCOM sul diritto d’autore online l’Italia è uscita dalla black list, un ottimo risultato per garantire maggior trasparenza agli investitori esteri intenzionati a venire in Italia”.
Dal canto suo, Stefano Rulli, Presidente Centro Sperimentale di Cinematografia, punta sul dialogo e sulla didattica per far passare il messaggio soprattutto fra i giovani. “L’atteggiamento del dialogo è fondamentale per affrontare la pirateria – dice Rulli – Si tratta di un tema che non va affrontato soltanto in termini economici. La filiera ha bisogno di una morale forte”.
Di certo la crisi del cinema italiano “non dipende dal download illegale dei giovani – aggiunge Rulli – bisogna tener presente che ormai il pubblico non va soltanto nelle sale, che ci sono smartphone e tablet e che indipendentemente dallo strumento di fruizione, il contenuto va pagato”.
Gli fa eco Paolo Marzano, Presidente Comitato Consultivo per il diritto d’autore: “Il Comitato che presiedo ha il compito di consigliare i vari stakeholder della politica e non – dice Marzano – il nostro compito è tenere le antenne dritte sul mercato, su quello che succede a Bruxelles e sul Governo. La materia è complessa. Fra gli stakeholder del Comitato ci sono la SIAE, i sindacati degli autori, i ministeri, la Direzione Cinema del Mibact”.
“La pirateria distrugge posti di lavoro e crea danni al Pil – aggiunge Marzano – Fenomeni di free riding e parassitismo sulle spalle di artisti e autori è un danno enorme perché altera il rapporto fra autore e consumatore. Gli artisti sono coraggiosi, vivere di creatività non è facile, vanno aiutati”.
Pirateria e crimine organizzato
“La pirateria seria, che muove miliardi, non è quella del tredicenne ma quella organizzata su base industriale – dice Nicola Borrelli, Direttore Generale per il Cinema del Mibact – Per il Ministero cultura e arte sono un asset importante, il settore dà lavoro a 1,4 milioni di persone, pari al 5,7% degli occupati del Paese. Nel 2012 il sistema produttivo culturale ha generato il 5,4% del Pil”. C’è da dire che nel nostro paese “c’è stata una consapevolezza ritardata del fenomeno pirateria – aggiunge Borrelli – a livello comunitario ci sono paesi a favore della tutela del diritto d’autore e altri che sono quanto meno disinteressati. Francia, Italia e Germania sono favorevoli e con il dibattito sul Digital Single Market c’è stato un cambio di marcia. Lo smartphone senza contenuti musicali e cinematografici è soltanto un pezzo di vetro”, aggiunge Borrelli.
Attori e politica: più peso agli attori
Gli attori Massimo Ghini e Beppe Fiorello hanno chiesto più attenzione dalla politica e un coinvolgimento degli attori nei tavoli decisionali, perché venga rafforzato il supporto all’industria culturale italiana, un comparto che oggi coinvolge circa un milione e quattrocento mila risorse, artisti e maestranze.
“Fino ad oggi c’è stato disinteresse da parte della politica verso il settore della musica e del cinema – ha detto Massimo Ghini – il mio obiettivo è sedere al tavolo con i rappresentanti della politica e parlare dell’industria culturale della creatività che incide eccome sul Pil italiano”.
Per Beppe Fiorello, “la domanda chiave è perché esistono questi siti pirata e perché non si può andare a chiuderli? – dice – io ho il sospetto che non ci sia la volontà di farlo
Per Tommaso Zanello, in arte Piotta, “è inutile censuare, demonizzare le nuove tecnologie, oscurare i siti perché la pirateria troverà altre forme dilaganti. È invece importante insegnare il rispetto del lavoro degli artisti e dei creativi, insegnare la legalità”.
Come cambia la pirateria
L’antipirateria intanto è cambiata nel tempo. “Oggi riguarda meno il supporto fisico e coinvolge invece le piattaforme gestite da organizzazioni criminali che ci guadagnano – dice Federico Bagnoli Rossi, Segretario Generale Fapav (Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) – L’Italia dal canto suo dispone di diverse best practice sul fronte dell’offerta legale e il regolamento AGCOM è molto efficace, perché blocca direttamente le piattaforme. Domani intanto arriva Netflix anche in Italia e l’offerta sarà sempre più vicina a prezzi agevolati per vedere tutto e sempre. Come FAPAV svogliamo attività di enforcement per la chiusura di siti pirata e attività di comunicazione per far comprendere soprattutto ai giovani i danni della pirateria al settore. Io ad esempio non sapevo che le parrucche di tutti i film sono frutto di parrucchieri italiani, l’Italia è famosa nel mondo per l’arte di creare parrucche. Anche questa è un’arte che va tutelata”.
La parola al settore
“I pirati non restituiscono nulla di quello che prendono, rubano e basta – dice Maja Cappello, Direttore Dipartimento Informazioni Giuridiche dell’Osservatorio Europeo dell’Audiovisivo – dal nostro Osservatorio, posso dire che il discorso del prezzo è importante. Un caso interessante è la Norvegia, dove l’80% dei download musicali è legale anche per la forte disapprovazione sociale nei confronti della pirateria”.
Un altro caso interessante, aggiunge Cappello, arriva dalla Francia dov’è possibile segnalare le opere introvabili mettendo così in contatto gli stakeholder per alimentare l’offerta legale.
Per Roberto Viola, Direttore DG Connect Commissione Europea, “La riforma del diritto d’autore sta impegnando l’Unione Europea nell’ambito del Digital Single Market – dice – l’obiettivo è rendere tutti i contenuti fruibili senza barriere in Europa. I sogni vanno coltivati e nello stesso vanno anche remunerati e per questo il diritto d’autore è importante. Il diritto d’autore va certamente modernizzato per aggiornarlo all’era di Internet. La pirateria va colpita con una modalità condivisa nella Ue”.
Cosa è successo con il regolamento AGCOM sul diritto d’autore online? “Il primo risultato è che l’Italia è uscita dalla black list dei paesi – dice il commissario AGCOM Francesco Posteraro – abbiamo eliminato alcuni milioni di file illegali. Di certo il regolamento non è una minaccia alla libertà del web, come alcuni detrattori hanno voluto far credere. Nel mondo virtuale l’esercizio dei diritti non può ledere i diritti altrui. Le regole della comune convivenza valgono anche online. Il regolamento è un favore agli Isp perché gli segnaliamo le violazioni, ma nel 2012 ci sono stati 10 milioni di download illegali e non c’è repressine che tenga. Il pirata lucra con la pubblicità del suo sito”.
Il caso della musica
Per Enzo Mazza, Presidente FPM (Federazione contro la Pirateria Musicale), “la pirateria è stata la gr5ande maestra della musica – dice – Spotify è figlio di Napster, che contava 60 milioni di utenti. Ma oggi tutta la musica è fruibile online legalmente”. Lo streaming poi non danneggia gli altri supporti musicali. “Negli ultimi 9 mesi la musica in Italia è in crescita – aggiunge Mazza – e lo sono anche le vendite di Cd”. Esiste un ciclo virtuoso che dai social media guida i fan alla ricerca dei loro idoli musicali e li spinge nei negozi, contribuendo alla vendita di Cd. “Cofanetti, eCommerce e Youtube completano il quadro”, chiude Mazza.
Secondo Janet De Nardis, Direttore Artistico del Roma Web Fest, bisogna abbassare i prezzi e rendere il download più veloce, per Niccolò Falsetti per gli “Zero” (Autori e film makers), è importante ascoltare le proposte e le esigenze dei più giovani mentre per Andrea Papale, giovane AGIS Scuola, “la pirateria danneggia in primo luogo lo spettatore – chiude – perché la fruizione di un film al cinema non ha paragoni con quella che si ottiene via smartphone”.