I maggiori importatori globali di armi
Non c’è dubbio che la maggior parte delle armi sul mercato sono acquistate da Paesi mediorientali, con l’aggiunta di quelli che tragicamente sono divenuti teatro di guerra, come l’Ucraina, e di quegli altri che invece vogliono potenziare i propri eserciti, compresi gli insospettabili.
Secondo i dati prodotti dallo Stockholm International Peace Research Institute e riportati da Statista, parliamo di Qatar, India, Ucraina, Arabia Saudita e Kuwait, che sono la Top Five degli importatori di armi, con quote di mercato superiori al 7%.
Nello specifico, il Qatar ha raggiunto una quota del 10,4% delle importazioni di armi a livello mondiale nel 2022, segue l’India, con l’8,9%, l’Ucraina, con l’8,3% (situazione determinata dall’attacco russo iniziato due anni fa ormai e che ha visto un’inevitabile impennata delle importazioni di armamenti di vario tipo di parte di Kiev per l’ovvia difesa del territorio nazionale), l’Arabia Saudita, con il 7,1%, il Kuwait, con il 7%.
Più indietro, invece, troviamo alcuni Paesi di cui poco si parla e quasi mai in termini di acquisto di armi, come il Pakistan, con una quota di importazione di armi pari al 4,9%, il Giappone (4%) e la Norvegia (2,7%).
La corsa agli armamenti di Asia e Medio Oriente (ed Europa)
Se invece prendiamo come riferimento temporale la media quinquennale 2018-2022, il maggiore importatore di armi è l’India, con una quota globale dell’11%, seguita da Arabia Saudita (9,6%), Qatar (6,4%), Australia (4,7%) e Cina (4,6%).
I Big del settore che mancano nell’elenco sono in realtà i principali esportatori di armi, che lo ricordiamo sono: Stati Uniti d’America, con una quota mondiale del 40%, seguiti dalla Russia, con il 16%, quindi Francia (11%), Cina (5,2%, unica nazione in entrambe le classifiche) e Germania (4,2%). L’Italia è al sesto posto con il 4% (come importatore di armi, invece, il nostro Paese è passato dal 21 al 28° posto nel mondo).
A livello di macroaree regionali, tra i due quinquenni 2013-2017/2018-2022 solo l’Europa ha visto aumentare e notevolmente l’importazione di armi, con un incremento del 47%, contro una diminuzione generale in tutti gli altri continenti, dalle Americhe all’Asia, passando per Africa e Medio Oriente.