La notizia che Apple abbia registrato un nuovo trimestre ‘record’ in realtà non è una notizia, visto che di trimestre in trimestre la casa dell’iPhone riesce a superare se stessa e le attese degli analisti. Ma stavolta Apple – che ha chiuso il primo trimestre dell’anno fiscale con un fatturato di 74,6 miliardi di dollari (+30%) e un utile netto di 18 miliardi di dollari (3,06 dollari per azione diluita, +48% rispetto allo scorso anno), effettivamente l’ha fatta grossa, visto che si tratta del fatturato più alto di tutti i tempi per la società californiana e dei risultati migliori mai registrati da un’azienda di qualunque settore, anche quello energetico.
Con i suoi 18 miliardi di utile, riporta ad esempio la BBC, la società di Cupertino batte il record della società petrolifera Exxon, che nel secondo trimestre 2012 aveva registrato utili per 15,9 miliardi di dollari.
A trainare questo trimestre davvero ‘record’ le vendite di iPhone: nei tre mesi in questione, ne sono stati venduti 74,5 milioni (circa 12 milioni in più delle attese), che portano il totale di dispositivi iOs venduti a quota 1 miliardo (traguardo raggiunto a novembre). Le vendite di iPhone 6 Plus, il modello più largo prodotto da Apple, hanno spinto i profitti e il margine di profitto lordo del 2% al 39,9%. Il successo di questo nuovo modello, però, ha cannibalizzato le vendite di iPad, scese in un anno del 18% a poco più di 21 milioni di unità.
Buone anche le vendite di Mac, cresciute del 14% anno su anno, a quota 5,5 milioni e per ricavi di 6,9 miliardi, record anche questi.
Il 65% del fatturato, informa quindi l’azienda in una nota, è stato generato dalle vendite internazionali: raccogliendo i frutti del suo accordo con China Mobile (il maggiore operatore mobile mondiale), Apple è diventato il produttore di smartphone numero uno in Cina nell’ultimo trimestre (dati forniti da Canalys) generando nel Paese vendite per 16 miliardi in tutto il 2014 (+70% rispetto al 2013 e quasi pari a quelle europee, di 17 miliardi). Un risultato tutt’altro che scontato vista la presenza nel paese di una concorrenza low-cost molto agguerrita e che ha spinto l’amministratore delegato Tim Cook ad affermare in una conference call con gli analisti finanziari che la domanda di iPhone in Cina è stata “sconcertante, adorano i nostri prodotti”.
Per il secondo trimestre 2015, la società attende fatturato fra i 52 miliardi di dollari e i 55 miliardi di dollari e un margine lordo fra il 38,5 percento e il 39,5 percento.
Tutti gli occhi, ora, sono puntati all’Apple Watch, che arriverà in commercio ad aprile.