Spine cinesi per Apple, che quest’anno dovrà fronteggiare diversi problemi visto che i modelli più avanzati dell’iPhone potrebbero essere vietati alla vendita, senza dimenticare l’incertezza generale legata alla guerra commerciale fra Usa e Cina e l’avvento delle prime reti 5G a livello globale, che al momento vedono i produttori cinesi – Huawei e Samsung – più avanti con il lancio dei primi smartphone abilitati.
Si tratta di una grossa sfida per il gruppo d Cupertino, che non più tardi di mercoledì scorso ha rivisto al ribasso le stime di vendita trimestrali, con il Ceo Tim Cook che ha apertamente parlato dei problemi del gruppo legati alla guerra commerciale fra Washington e Pechino come causa primaria del rallentamento delle vendite di iPhone in Cina.
“Pur anticipando le difficoltà su importanti mercati emergenti, non abbiamo ancora potuto misurare l’ampiezza della frenata economica, soprattutto nella Grande Cina (Greater China)”, ha detto Tim Cook agli investitori.
La Borsa ha subito reagito colpendo il titolo Apple con un calo del 9,96% mercoledì scorso, a 142,19 dollari, la performance peggiore dal 2013 per chiudere a 142 dollari, il livello più basso dal 2017.
Lo scivolone ha fatto retrocedere Apple al quarto posto fra le società a maggior capitalizzazione di borsa, alle spalle di Alphabet.
Venerdì il titolo ha dato segni di ripresa, con un incremento del 4,27% a 148,26 dollari, sulle ali di una possibile ripresa dei negoziati commerciali fra Washington e Pechino. Ma è indubbio che l’incertezza peserà ancora sulle prospettive di Apple e degli altri big del Tech made in Usa.
Le spine cinesi
Secondo un’analisi approfondita di Reuters, la situazione per Apple è delicata non solo perché la Cina rappresenta un enorme mercato per la vendita dei suoi iPhone, ma anche perché nel paese asiatico c’è la maggior parte della produzione dei suoi prodotti che vengono poi esportati in tutto il mondo.
Per quanto riguarda le vendite, Apple soffre la feroce concorrenza dei produttori asiatici come Huawei, che offrono prodotti di qualità a prezzi nettamente inferiori.
Un altro aspetto non trascurabile è il sentimento anti americano diffuso in Cina come conseguenza della guerra commerciale in atto fra i due colossi economici globali.
Sembra evidente che il calo di vendite degli iPhone sia una sorta di ritorsione dei consumatori cinesi dopo l’arresto in Canada di Meng Wanzhou, Cfo di Huawei e figlia del fondatore del gruppo. Molti consumatori in Cina hanno rottamato l’iPhone dopo questa notizia, avviando un boicottaggio bello e buono dei prodotti di Cupertino.
Un’altra minaccia pendente riguarda l’ingiunzione preliminare di un tribunale cinese che potrebbe sfociare nel divieto di commercializzazione dei modelli più recenti di iPhone, in particolare del 6S o dell’X, nel quadro della battaglia legale che vede opposti Apple e Qualcomm per presunta violazione di brevetti protetti da proprietà intellettuale da parte dell’azienda guidata da Tim Cook.
Una causa che potrebbe andare per le lunghe, che tuttavia pesa sulle prospettive della società della mela morsicata.
Tempi duri in Cina, dove la quota di mercato dell’iPhone è vista in caduta libera da parte degli analisti, dove la fetta nel mercato degli smartphone si è ridotta al 9% a fronte del 14% detenuto nel 2015. Pesa la concorrenza dei produttori locali Huawei, Oppo e Vivo ma anche di Xiaomi.
Punto interrogativo 5G
Un altro punto interrogativo su Apple in Cina riguarda il 5G. Apple lancerà i primi smartphone 5G nel 2020, mentre i concorrenti asiatici – Huawei, Samsung e Xiaomi – sono già pronti per un primo lancio nel 2019.
La ragione è strategica, secondo Darryn Lowe, analista specializzato in telefonia mobile presso Bain & Co. Integrare il 5G troppo presto in uno smartphone top di gamma, di fascia alta (come gli iPhone), pine dei rischi perché questo passaggio implica un ridisegno profondo dei modelli.
All’epoca del 4G Apple non ebbe grossi problemi pur avendo adottato il nuovo standard dopo i concorrenti. Questo perché all’epoca i consumatori cambiavano smartphone mediamente ogni due anni, mentre oggi la tendenza è di tenere lo smartphone più a lungo. Il che potrebbe spingere i consumatori a scegliere modelli già equipaggiati con il 5G a scapito dell’iPhone.