Accordo vicino

Apple con OpenAI, lunedì l’annuncio della partnership che porterà ChatGpt su iPhone

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L'accordo permetterà a milioni di utenti della Mela di accedere alle funzionalità di ChatGpt dai loro smartphone. Ma Tim Cook non chiude la porta a Google per anticipare le richieste dell'Unione Europea.

Manca solo qualche giorno e poi la serie di illazioni sulla collaborazione tra Apple e OpenAI troverà conferma. Lunedì sera, alle 19 italiane, parte la WWDC 2024, conferenza annuale degli sviluppatori Apple. Da anni, l’appuntamento prevede un keynote di apertura che è più show che tecnico, al pari delle presentazioni di prodotto del gigante americano. Per l’occasione, Tim Cook e soci annunceranno l’ingresso di ChatGpt sugli iPhone, con l’aggiornamento settembrino di iOS 18.

Non lo diciamo noi ma fonti vicine a Cupertino, come riporta Bloomberg. Secondo quanto riferito, l’accordo consentirà alla startup guidata da Sam Altman di accedere a milioni di utenti Apple, con le funzionalità del chatbot che verranno abbinate alle applicazioni e ai servizi della Mela. Tuttavia, si prevede che Apple renderà l’AI un’opzione da attivare, lasciando alle persone libertà di scelta sull’usare o meno la nuova tecnologia.

Relazione breve ma intensa

Bloomberg spiega che quella tra Apple e OpenAI sarà probabilmente una “relazione a breve e medio termine”, fin quando gli ingegneri a lavoro su iOS non riusciranno a includere modelli autoctoni di linguaggio naturale gestiti direttamente e non forniti da terzi, come nel caso di GPT. Detto ciò, Apple è ancora in trattative con Google per utilizzare il chatbot Gemini AI nei suoi dispositivi, e questo a completamento di quanto si diceva settimane fa, ossia che non è nell’interesse di Cook chiudere le porte anche a solo una delle imprese che sta guidando l’innovazione nel settore.

Una nuova Siri all’orizzonte

A ragione di ciò, Apple potrebbe addirittura anticipare un’eventuale richiesta dell’Unione Europea, proponendo all’accensione degli iPhone una scelta tra più chatbot e modelli di AI, come accade oggi con i motori di ricerca. Poi c’è Siri: il nuovo assistente, basato su modelli linguistici di grandi dimensioni, o LLM , una parte fondamentale della tecnologia di intelligenza artificiale generativa come ChatGpt, consentirà di interagire con la voce per operazioni più complesse, dall’inviare o eliminare e-mail, aprire link specifici su Apple News e riassumere un articolo su iPhone e iPad. A maggio, il New York Times ha scritto che una nuova Siri basata sull’intelligenza artificiale sarebbe stata “più colloquiale e versatile” e in grado di chattare invece che limitarsi a rispondere alle domande.

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