Apple ha informato ufficialmente i suoi azionisti che presto potrebbero esserci dei cambiamenti sul fronte fiscale, dopo l’indagine avviata dalla Commissione Europea sui presunti aiuti di stato ricevuti in Irlanda.
Lo rende noto il Wall Street Journal, precisando che Apple ha informato gli azionisti in una comunicazione depositata alla SEC. Il quadro economico e politico potrebbe cambiare e di conseguenza “le aliquote fiscali in diversi paesi potrebbero subire delle sensibili variazioni”, si legge nel documento.
In particolare, Apple, che ha chiuso il quarto trimestre con utili per 8,5 miliardi di dollari e ricavi per 42,12 miliardi, ha reso noto ai suoi azionisti che la Commissione Europea potrebbe chiedere all’Irlanda di richiedere all’azienda il pagamento di tasse relative al periodo 1991 – 2007, che potrebbero costituire aiuti di stato.
In una lettera inviata all’Irlanda lo scorso 28 settembre, l’antitrust europea ha messo formalmente sotto i riflettori gli accordi fiscali fra Apple e Dublino per il periodo 1991 – 2007.
Apple impiega 4 mila dipendenti nelle due filiali di Cork, in Irlanda, e nel biennio 2010 – 2012 ha versato al fisco 20 milioni di euro all’anno.
Apple si è difesa dall’accusa di aiuti di stato dal governo di Dublino, affermando di aver sempre avuto lo stesso trattamento di tutte le multinazionali che hanno sede in quel paese. Apple potrebbe essere costretta a pagare fino a 200 milioni di dollari in tasse non versate per l’affaire irlandese, secondo stime di Heather Self, partner dello studio Pinsent Masons di Londra. Apple potrebbe anche decidere di raggiungere un accordo per una somma inferiore oppure di non pagare affatto, in caso l’Irlanda decidesse di difendere a spada tratta l’azienda.