È previsto per domani l’incontro tra l’ad di Apple Tim Cook e il premier Matteo Renzi. Lo ha annunciato lo stesso Presidente del Consiglio nella conferenza stampa a Palazzo Chigi sugli esiti del CdM di ieri sulla riforma della PA.
Un incontro che segue quello di Milano a novembre e messo in agenda dopo l’annuncio, oggi, dell’apertura a Napoli del primo Centro di Sviluppo App iOS d’Europa.
Un investimento, quello di Apple, che segue quello annunciato da un’altra azienda americana, Cisco, che prevede una serie di investimenti strategici nel nostro paese per un valore di 100 milioni di dollari nei prossimi tre anni.
Non nasconde entusiasmo e ottimismo il premier, che stamani ha parlato di “….due colpi importanti per il sistema ICT italiano…iniziative molto belle. E questi annunci sono solo i primi due”, definendo quello che sarà aperto a Napoli “una bella realtà d’innovazione che impegnerà circa seicento persone, se ho visto bene i numeri”.
“Domani – ha aggiunto – Tim Cook sarà qua, ci parleremo dopo l’incontro a Milano di novembre scorso e dopo l’ottimo accordo Governo – Apple sulle pendenze fiscali”.
A gennaio, ricordiamo, Apple ha accettato di pagare 318 milioni di euro al fisco italiano per definire un contenzioso inerente un’evasione contestata di circa 879 milioni di euro. Nel mirino delle autorità italiane i sistemi utilizzati dalla multinazionale, e da tante altre web company, per eludere il fisco e traghettare i profitti verso Paesi con regimi tributari più compiacenti.
Acqua passata? Sembrerebbe di si. Stamani, l’annuncio ufficiale dell’apertura di un Centro di Sviluppo App iOS, che sarà situato in un’ istituzione partner a Napoli e “sosterrà gli insegnanti e fornirà un indirizzo specialistico preparando migliaia di futuri sviluppatori a far parte della fiorente comunità di sviluppatori Apple”, spiega l’azienda di Cupertino in una nota.
Il Ceo Tim Cook, ricordando in Italia, oltre 75.000 posti di lavoro sono attribuibili all’App Store, si è detto entusiasta di poter “aiutare la prossima generazione di imprenditori in Italia ad acquisire le competenze necessarie per avere successo”,
Soddisfazione per l’arrivo dei due giganti Usa in Italia con concreti piani di investimento è stata espressa anche dal sottosegretario alle telecomunicazioni, Antonello Giacomelli: “Che protagonisti dell’innovazione scommettano su Italia è ottima notizia: partnership con giganti Usa per Europa è opportunità,non minaccia”, ha scritto su Twitter.
Già nei giorni scorsi il premier aveva anticipato – pur senza entrare nei dettagli – che Cisco era solo “il primo dei due giganti che guardano all’Italia come a un paese solido, che ha futuro e che, finalmente, favorisce chi vuole creare opportunità destinate a restare, a creare impresa, lavoro, innovazione”.
Un segnale evidente che “…l’Italia è sempre più aperta e attrattiva per gli investimenti internazionali. Con grandi aziende globali che non fanno più mordi e fuggi come in passato, ma hanno deciso di puntare sul nostro Paese, di scommettere sul suo futuro”, aveva aggiunto Renzi.
Apple, per inciso, ha dimostrato di avere grande fiducia nelle competenze italiane: il suo Chief Financial Officer, Luca Maestri, è il quarto CFO più pagato al mondo, e il secondo executive più remunerato di Apple. Nell’anno fiscale 2015, la sua retribuzione totale è stata di oltre 25 milioni di dollari, di cui un milione di stipendio, 20 milioni in azioni, 4 milioni in premi non azionari, e 338 mila dollari in altri compensi.
Una cifra pari a due volte e mezzo quella incassata dal CEO Tim Cook, che non avendo ricevuto stock option ha ricevuto ‘solo’ 10,281 milioni di dollari.