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Antonio Martusciello: “I nuovi commissari Agcom? Spero competenti, indipendenti e non semplicemente in cerca di autore”

Antonio-Martusciello-Agcom

Antonio Martusciello, si è dimesso venerdì 28 febbraio dall’incarico di Commissario Agcom. È stato eletto per la prima volta consigliere dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nel 2010 e, caso unico nella storia dell’Authority, rieletto per un secondo mandato dalla Camera dei Deputati nel luglio 2012. Prima di approdare all’Agcom, Martusciello ha maturato una lunga esperienza come dirigente in Publitalia 80. Cosa farà da “grande”? Voci accreditate lo vedono in pista quale candidato della coalizione di centro-destra alla carica di Presidente della Regione Campania.

Key4biz. Perché si è dimesso prima della nomina del nuovo Consiglio Agcom?
Antonio Martusciello. L’ho fatto con amarezza, ma il clima di polemica, interna ed esterna, che in questi giorni ha investito l’Autorità, delegittima una Istituzione alla quale ho dedicato 10 anni di vita professionale.

Key4biz. Durante il suo mandato, grazie alla sua esperienza ed autorevolezza in che modo è stato in grado di influire in modo decisivo sulle decisioni chiave del Consiglio dell’Autorità?

Antonio Martusciello. La mia storia professionale è stata determinante per guidare, insieme a Francesco Posteraro, la Commissione Agcom per i servizi e prodotti, quindi vigilare sul rispetto delle leggi e dei regolamenti anche per l’audiovisivo. Soprattutto negli ultimi anni di mandato, ha fatto da completamento una costante ricerca scientifica su materie come la dis-informazione online ed i suoi riflessi sul pluralismo politico.

In particolare ho trasfuso gli studi universitari nelle decisioni del Consiglio Agcom, come i tentativi pioneristici di regolazione dei giganti del web, dell’intelligenza artificiale, le Linee guida per la parità di accesso alle piattaforme online durante la campagna elettorale per le elezioni politiche 2018.

Key4biz. Ha rivolto una particolare attenzione anche ai Corecom?

Antonio Martusciello. Sì, grande attenzione è stata rivolta al segmento delle autonomie locali, offrendo un costante supporto ai Comitati Regionali per le Comunicazioni (Corecom), nella convinzione che il principio di sussidiarietà sia un elemento ispiratore anche del rapporto fra Autorità nazionale di regolazione e cittadini.

Key4biz. E sullo sviluppo del 5G cosa qual è stata la sua posizione?

Antonio Martusciello. L’Italia, seppur non brilli in termini di digitalizzazione dell’economia e della società, si distingue per una performance molto positiva nel campo delle tecnologie di rete di quinta generazione (5G), in cui le sperimentazioni pre-commerciali in corso e l’avvenuta assegnazione del 94% dello spettro armonizzato per servizi mobili a banda larga, ci consentono di raggiungere il 2° posto in Europa, alle spalle della Finlandia. Ma da un lato occorre proseguire nella sperimentazione, dall’altro è però necessario lavorare anche per la concreta creazione di un reale rapporto di collaborazione tra istituzioni e il settore privato che se attivato concretamente e velocemente, imprimerà una forte accelerazione al processo di sviluppo e crescita del settore.

Key4biz. Ha svolto il mandato in Agcom svolgendo parallelamente anche l’attività accademica, con quale risultato?

Antonio Martusciello. L’attività accademica non è stata mai fine a se stessa, ma è stata vissuta in una logica di costante osmosi con l’attività istituzionale. Il risultato sono stati due libri: “Il caos dell’Informazione”, e “La Rete, manipolazione o pluralismo?”.

Key4biz. Prossimamente il Parlamento è chiamato al rinnovo del Consiglio Agcom. Cosa si augura?

Antonio Martusciello. L’augurio è che il Parlamento scelga persone competenti, indipendenti e non semplicemente in “cerca di autore”.

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