Tornano all’attacco gli editori europei, tra cui anche l’italiana Fieg, nel caso che vede Google accusata di presunto abuso di posizione dominante sul mercato della ricerca online. Dopo la denuncia presentata nel maggio scorso all’Antitrust Ue, oggi gli editori tornano nuovamente in pressing e con una lettera (disponibile a piè di pagina) chiedono al Commissario Ue alla Concorrenza, Joaquin Almunia, di rigettare le proposte del gruppo americano che dovrebbero mettere fine all’indagine dell’antitrust. Proposte, quelle di Google, giudicate “catastrofiche” perché, secondo gli editori, non servirebbero a interrompere il monopolio dell’azienda Usa nel settore del search. Secondo l’accusa, i risultati dei concorrenti di Google vengono discriminati dall’algoritmo di ricerca del motore.
Per gli editori, riuniti sotto varie sigle, gli impegni di Google non impediranno alla società di proseguire la “promozione abusiva dei suoi servizi”, anzi, se la Commissione le accettasse, “approverebbe formalmente il quasi-monopolio della ricerca”. Gli editori si dicono poi “preoccupati” dal fatto che la Commissione sembra voler mettere fine all’indagine su Google, “nonostante le prove e gli avvertimenti di imprese e consumatori Ue”.
Proprio ieri, infatti, Almunia ha fatto sapere che gli uffici Ue stanno ancora valutando le argomentazioni inviate tra luglio e agosto dalle società ricorrenti in merito alle proposte presentate da Google per poter chiudere il caso. Operazione che rischia di far slittare la chiusura dell’indagine a dopo l’insediamo del nuovo Commissario Ue, a ottobre.
L’indagine europea è stata aperta nel 2010, dopo che l’Antitrust ha ricevuto diverse denunce contro il motore di ricerca, tra cui quella del portale Ciao, rilevato da Microsoft nel 2008. Il gruppo di Redmond ha quindi presentato una propria denuncia nel marzo del 2011 insieme ad altre web company.
Nel mirino, le presunte pratiche anti-competitive di Google sul mercato della web search e della pubblicità online, che metterebbe in cima alla lista dei risultati di ricerca i propri servizi a svantaggio di quelli concorrenti.
Google ha presentato nei mesi scorsi nuove proposte per venire incontro alle richieste dell’Antitrust Ue e dei competitor. Proposte che avevano soddisfatto il Commissario Almunia che lo scorso febbraio aveva parlato di una composizione amichevole per il caso. In primavera poi era stata invita una lettera alle parti coinvolte con la quale si chiedeva di fornire risposte motivate prima di far cadere definitivamente le accuse contro Google.
Almunia ha fatto sapere ieri d’aver “ricevuto risposte tra luglio e inizio agosto”, precisando che si tratta di 18 documenti, sui quali gli uffici Ue stanno ancora lavorando.
Secondo indiscrezioni di stampa, l’Antitrust Ue potrebbe decidere di chiudere il caso per aprirne subito un altro per verificare eventuali abusi di posizione dominante di Android, il sistema operativo mobile della stessa Google.
Press Publishers‘ Response to Google‘s Third Commitments Proposal