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Antitrust Ue, ecco tutte le condanne ai giganti hi-tech

Unione europea

L’accusa formale della Ue contro Google per abuso di posizione dominante sul mercato della ricerca online fa ancora discutere.

Per alcuni è l’inizio di una nuova era politica a Bruxelles. Si segna un cambio di marcia nell’azione contro lo strapotere dei giganti dell’hi-tech.

Google ora rischia una multa che potrebbe arrivare a 6 miliardi di dollari, il 10% del suo fatturato annuo.

Se non si trovasse l’accordo, sarebbe la sanzione più grossa inflitta dalla Commissione europea per abuso di posizione dominante.

Ma guardiamo le precedenti condanne.

Microsoft, quasi 2 miliardi di euro in totale

Nel 2004 la condanna di Microsoft a una multa di 500 milioni di euro (allora alla Concorrenza c’era il Commissario Mario Monti, ndr) era apparsa come un fulmine a ciel sereno a Bruxelles. Fino ad allora infatti la sanzione più elevata comminata dalla Ue era stata di 75 milioni ed era quella decisa nel 1991 nei confronti della svedese Tetra Pak.

Nel caso di Microsoft, l’accusa era che il gruppo ostacolava lo sviluppo di prodotti interoperabili con Windows. La Ue aveva allora chiesto la pubblicazione della documentazione tecnica necessaria che permettesse ad altri produttori di poter interagire con il sistema operativo della società di Redmond.

Davanti al ritardo di Microsoft ad allinearsi alle richieste, la Ue ha poi deciso nel 2008 di fissare una penalità di quasi 900 milioni, ridotta poi a 860 milioni dalla Corte di Giustizia europea.

A marzo 2013 la Ue ha poi inflitto a Microsoft una nuova multa da 561 milioni per aver avvantaggiato il proprio browser Internet Explorer, a danno di quelli concorrenti.

In totale il conto presentato a Microsoft è molto salato, parliamo di circa 2 miliardi di euro, un record.

Intel e la politica degli sconti

Nel 2009 il produttore di microchip Intel è stato condannato dalla Ue a una multa di oltre un miliardo di euro, vale a dire più del 4% del fatturato del gruppo all’epoca dei fatti.

La ragione? Aver abusato della propria posizione dominante a svantaggio del proprio concorrente Advanced Micro Devices (AMD).

La Commissione in particolare ha accusato l’azienda di aver praticato sconti a diversi produttori di computer (Lenovo, NEC, Acer, HP…) a condizione che si fornissero esclusivamente da Intel, o quasi.

La società avrebbe anche versato dei soldi al distributore MediaMarkt a condizione che vendesse solo computer dotati di chip Intel.

La Ue ha confermato la multa a giugno 2014.

Telefonica e i prezzi all’ingrosso

Nel 2007 la Ue ha inflitto una sanzione di 151,8 milioni di euro al gigante spagnolo delle tlc per abuso di posizione dominante sul mercato della banda larga.

In causa il prezzo all’ingrosso imposto da Telefonica ai fornitori concorrenti di banda larga, tra il settembre 2001 e il dicembre 2006, per l’acceso alla sua rete di telefonia fissa, l’unica a coprire tutta la Spagna.

Una sanzione confermata dalla Corte di Giustizia Ue l’estate scorsa.

Deutsche Telekom e la rete locale

Anche l’operatore tlc tedesco è finito nel mirino dell’Antitrust europeo. Nel 2003 la Ue gli ha inflitto una multa da 12,6 milioni di euro.

Il motivo? Secondo Bruxelles Deutsche Telekom bloccava ai suoi concorrenti l’accesso alla sua rete telefonica locale, praticando diritti all’ingresso troppo elevati.

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