Per la prima volta, pubblicamente, Eric Schmidt, presidente esecutivo di Google, risponde punto per punto alle accuse di abuso di posizione dominante delle quali la società americana deve rispondere in Europa.
Nella sua tappa a Berlino nell’ambito del tour organizzato dal gruppo per raccogliere pareri degli esperti sul diritto all’oblio, Schmidt ha lungamente parlato del dossier ancora aperto della Ue sul mercato della ricerca online.
E lo fa proprio in Germania, dove il gruppo è da tempo nel mirino della politica e recentemente con gli editori è arrivato al muro contro muro.
4 miliardi di euro investiti in Europa
Non a caso, Schmidt ha voluto ricordare che Google ha investito in Europa 4 miliardi di euro negli ultimi quattro anni e conta 9 mila dipendenti.
E poi, stoccata alla Germania: 200 milioni di euro investiti lo scorso anno e 1.100 persone impiegate.
Nei giorni scorsi il Commissario Ue alla Concorrenza, Joaquin Almunia, ha rilanciato, sostenendo che se la web company non presenterà nuovi rimedi rischia una grossa sanzione.
Schmidt per la prima volta dedica un lungo discorso, pubblicato anche sul blog ufficiale di Google Europe, alla questione. Un’iniziativa insolita da parte della società che si è sempre poco esposta pubblicamente sui temi riguardanti l’Antitrust.
Schmidt ha approfondito lo stretto legame che intercorre innovazione e competizione, per dire che la concorrenza nel settore è garantita grazie alla continua innovazione dei diversi player.
Il principale competitor è Amazon
Il presidente ha ricordato che Google è emersa sul mercato quando Yahoo! era dominante e Facebook e Twitter lo hanno fatto nell’era di Mountain View…
Aggiungendo che se oggi il motore di ricerca ha raggiunto una tale dimensione sul mercato (il 66% negli USA e il 95% in diversi Paesi europei) è per le prestazioni del prodotto offerto.
Schmidt ha poi precisato che Google non è l’unica porta d’accesso al web come dimostra il peso che hanno assunto via via Facebook e Amazon.
“Nessuno è costretto a usare Google“, ha detto senza mezzi termini Schmidt.
Il presidente esecutivo ha anche cercato di dimostrare che la posizione di Google non è così stabile come si possa pensare.
“Molti di voi sono scettici – ha commentato – Lo capisco. Voi guardate Google, Apple, Facebook e Amazon e vi dite che ‘non c’è alcuna possibilità che un competitor possa batterli’. Io non ne sono così sicuro”.
In primo luogo perché, ha spiegato, “queste aziende sono in competizione tra loro. Molte persone pensano che il nostro principale concorrente sia Bing o Yahoo!. Ma, onestamente, il nostro principale competitor è Amazon”.
Più traffico ai motori di ricerca verticali
Il presidente del gruppo ha anche risposto ad accuse più precise come quelle che gli hanno rivolto TripAdvisor, Yelp o Expedia, secondo le quali Google favorirebbe i propri servizi sui motori di ricerca verticali, come quelli per l’acquisto di biglietti aerei o sui consigli dei ristoranti.
Per Schmidt, si tratta solo di dare la “risposta più semplice e più rapida” alle richieste degli utenti internet.
“Ciò che è invece interessante notare – ha precisato Schmidt – è che il traffico che Google porta a questi siti è aumentato in modo significativo e anche più velocemente del nostro da quando abbiamo cominciato a mostrare risultati diretti sulle nostre pagine”.