Ancora nessuna decisione da parte della Ue in merito al dossier aperto su Google per sospetto abuso di posizione dominante sul mercato della ricerca online.
Stamani nel corso di una conferenza stampa, il Commissario Ue alla Concorrenza Joaquin Almunia ha informato: “Stiamo analizzando le risposte e le argomentazioni presentate dai ricorrenti. Siamo ancora in questa fase del procedimento“.
L’indagine europea è stata aperta nel 2010, dopo che l’Antitrust ha ricevuto diverse denunce contro il motore di ricerca, tra cui quella del portale Ciao, rilevato da Microsoft nel 2008. Il gruppo di Redmond ha quindi presentato una propria denuncia nel marzo del 2011 insieme ad altre web company.
Nel mirino, le presunte pratiche anti-competitive di Google sul mercato della web search e della pubblicità online, che metterebbe in cima alla lista dei risultati di ricerca i propri servizi a svantaggio di quelli concorrenti.
Google ha presentato nei mesi scorsi nuove proposte per venire incontro alle richieste dell’Antitrust Ue e dei competitor.
Proposte che avevano soddisfatto il Commissario Almunia che lo scorso febbraio aveva parlato di una composizione amichevole per il caso. In primavera poi era stata invita una lettera alle parti coinvolte con la quale si chiedeva di fornire risposte motivate prima di far cadere definitivamente le accuse contro Google.
Almunia ha fatto sapere oggi d’aver “ricevuto risposte tra luglio e inizio agosto”, precisando che si tratta di 18 documenti, sui quali gli uffici Ue stanno ancora lavorando.
Il portavoce di Almunia, Antoine Colombani, aveva dichiarato a luglio che il Commissario contava di dare indicazioni sui prossimi passaggi a ‘settembre’.
E Almunia stesso aveva detto in primavera che il caso sarebbe stato chiuso “dopo l’estate“, precisando che sarebbe avvenuto sicuramente prima del mese di ottobre quando lascerà le sue funzioni insieme alla Commissione uscente.
Secondo alcuni, però, è possibile che Almunia voglia chiedere ulteriori concessioni a Google proprio alla luce delle richieste dei ricorrenti. Cosa che allungherebbe ulteriormente i tempi e allora la palla passerebbe al nuovo Commissario insieme ad altri importanti dossier che riguardano sempre Google come quello su Android, il mercato delle app e l’editoria.