Sono 54.008, -5% dopo le dimissioni della presidente accusata di razzismo
Le domande di ammissione all’Università americana di Harvard sono calate per il secondo anno consecutivo. Quelle relative alla classe 2028 (nel senso che gli studi dei ragazzi ammessi termineranno, appunto, nel 2028) sono state 54.008 delle quali quelle accettate sono state 1.937. E’ il secondo calo consecutivo: nel 2023 le domande sono state 56.937 rispetto alle 61.120 del 2022. In pratica tra il 2024 e il 2023 il calo è stato del 5%. Difficile non legare questo calo alla crisi reputazionale alla quale l’Università è andata incontro per le accuse di antisemitismo rivolte alla sua ex presidente accusata anche di plagio per alcune sue pubblicazioni scientifiche.
L’antisemitismo nell’Università di Harvard
Dopo l’audizione al Congresso americano del 5 dicembre 2023, Claudine Gay, che si è dimessa il 2 gennaio di quest’anno dopo appena 6 mesi dalla nomina. Nel corso dell’audizione si è rifiutata di rispondere alla domanda che chiedeva se invocare il genocidio degli ebrei violasse i codici di condotta delle loro università su bullismo e molestie. La risposta della Gay rimane in qualche modo “storica”: “Dipende dal contesto”.
L’Università venne immediatamente investita da una valanga di accuse di antisemitismo, corroborate anche dal fatto che diverse decine di associazioni studentesche avevano in precedenza scritto una lettera accusando proprio l’Università di eccessivo “appiattimento” sulle ragioni di Israele chiedendo (come hanno fatto anche gli studenti italiani di diverse Università) di chiudere ogni rapporto con le istituzioni educative di Israele. Molte di queste associazioni non riconoscevano, tra l’altro, alcuna responsabilità di Hamas nella strage di civili israeliani del 7 ottobre dell’anno scorso.
La Gay non era comunque sola: più o meno allo stesso modo, “dipende dal contesto”, hanno risposto anche Liz Magill e Sally Kornbluth, rispettivamente rettrici dell’università della Pennsylvania e del Massachusetts Institute of Technology (MIT) ma Harvard è l’unica sotto indagine della Camera dei Rappresentanti per verificare se gli studenti ebrei siano effettivamente discriminati ed è anche l’unica delle tre Università ad aver subìto un calo delle domande di ammissione.
Da dove vengono gli studenti di Harvard
Harvard ha anche dettagliato, come sempre, i dati statistici degli studenti che hanno fatto domanda di ammissione. Intanto: il 53,1% sono donne e il 46,9% uomini. Gli studenti che saranno i primi della loro famiglia a laurearsi (se tutto va bene, ovviamente) sono il 20,5%; un altro il 20,7% ha ottenuto sussidi federali che vengono assegnati a studenti provenienti da famiglie a basso reddito. Quasi un quarto degli studenti frequenta Harvard senza alcun contributo dei genitori mentre mediamente il costo della frequenza pagato dalle famiglie è di 13.000 dollari rispetto a dun costo totale standard è di 82.866 dollari, aumentato del 4,3% nel 2024. Gli studenti stranieri sono 15,4% mentre il 9,6% sono cittadini statunitensi con doppia cittadinanza.
Gli studenti ebrei denunciano l’Università di Harvard
Che il problema dell’antisemitismo all’Università di Harvard sia reale è provato anche dalla decisione di un gruppo di studenti di religione ebraica che all’inizio del 2024 hanno denunciato l’Università accusandola, appunto, di antisemitismo. Denunce sono arrivate anche nei confronti di altre storiche istituzioni americane tra le quali l’Art Institute di Chicago, la New York University e l’Università della Pennsylvania.
Secondo gli studenti ebrei l’università ha tollerato molestie, aggressioni e intimidazioni. “Folle di studenti e docenti pro Hamas hanno marciato a centinaia attraverso il campus di Harvard, gridando vili slogan antisemiti e chiedendo la morte agli ebrei e di Israele. Quelle folle hanno occupato edifici, aule, biblioteche, sale studenti, piazze e aule di studio, spesso per giorni o settimane alla volta, promuovendo la violenza contro gli ebrei”, è scritto nella denuncia.
I dati si riferiscono al 2024
Fonte: Harvard