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Antipirateria e Agcom: Il Tar accoglie l’istanza di Assoprovider sui rilievi della Commissione Ue

Il Tar del Lazio ha accolto l’istanza di Assoprovider, associazione che raccoglie operatori piccoli e medi di Tlc, che aveva impugnato il Regolamento in materia di diritto d’autore predisposto dall’Agcom in materia di antipirateria, la cd legge anti-pezzotto, e ha ordinato all’Autorità per le garanzie delle Comunicazioni (AGCOM), di depositare immediatamente i rilievi operati dalla Commissione Europea alle disposizioni  antipirateria.

Il TAR ha così statuito “Vista la richiesta, dalla parte ricorrente…con la quale si chiede l’acquisizione di “qualsiasi documento presupposto, preparatorio, connesso e consequenziale alla Delibera n. 189/2023/CONS, emessa dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ed in particolare le richieste di chiarimenti della Commissione europea pervenute per il tramite della Unità centrale di notifica presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy in data 19 aprile 2023 (prot. n. 0106318), come citate a pag 10 della Delibera 189/2023”; nonché l’esibizione della “notifica di regola tecnica effettuata ai sensi della citata direttiva 2015/1535/UE e le richieste di chiarimenti della Commissione europea pervenute per il tramite della Unità centrale di notifica presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy in data 19 aprile 2023 (prot. n. 0106318), come citate a pag 10 della Delibera 189/2023”.

Prosegue il Tribunale Capitolino: “Per l’effetto, nei limiti di cui sopra ritenuto che l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni provveda al deposito dei rilievi documentali – si ripete, per come analiticamente individuati – entro il termine di giorni 60 (sessanta) dalla notificazione, o, se anteriore, dalla comunicazione in via amministrativa della presente ordinanza”.

Assoprovider ha lamentato tra le altre cose, la contrarietà di quanto stabilito dall’AGCOM, con il regolamento in materia di diritto d’autore, e della legge antipirateria italiana, con il quadro comunitario vigente, sollecitando il rinvio alla Corte di Giustizia UE, delle disposizioni italiane.

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