Uno degli asset fondamentale per la digitalizzazione della PA e quindi dell’Italia è l’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente (ANPR): l’anagrafe centrale unica di tutti i residenti in Italia e degli italiani residenti all’estero. Contiene i dati anagrafici e gli indirizzi di residenza e di domicilio (fisico e digitale) delle persone fisiche residenti. A che punto è?
“Quando abbiamo inziato il nostro lavoro solo un solo Comune , Bagnocavallo, in provincia di Ravenna, era presente nell’anagrafe unica, ha detto Simone Piunno, Cto del Team digitale, alla Commissione per la semplificazione. “Grazie alla nostra azione, messa in atto insieme a Sogei e ministero dell’Interno”, ha aggiunto, “ora siamo a oltre 20 milioni di cittadini con 1.825 Comuni subentrati e oltre 2.200 in procinto di fare l’ingresso nell’anagrafe unica”. Piunno ha infine indicato la previsione “di raggiungere 45 milioni di cittadini nell’anagrafe unica entro fine anno”.
Questo è uno dei risultati ottenuti dal Team per la trasformazione digitale presentati questa mattina al Parlamento durante l’audizione (vedi il video completo). Luca Attias, Commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale (il suo mandato termina a fine anno poi i poteri passeranno a Palazzo Chigi), ha spiegato perché è imporante centralizzare la governance sul digitale: “Gli Stati dove la digitalizzazione ha funzionato meglio sono quelli piu’ centralizzati, mentre in Italia ogni istituzione ha i propri standard: Le pubbliche amministrazioni locali sono state abbandonate e oggi ci sono 12.000 citta’-Stato, monarchie digitali”
Attias ha anche sottolineato che in Uk la stessa struttura è composta da oltre 800 persone, mentre la squadra da lui guidata è formata da 30 “talenti, molti lavoravano all’estero”. Ma, ha aggiunto il Commissario, non è solo una questione di personale e risorse: “Possiamo fare le piattaforme più belle al mondo, ma non servono senza divulgazione digitale sul territorio”. Sia nelle istituzioni locali sia tra i cittadini. Ma soprattutto occorre fare rete con tutti gli altri player di servizi Ict della PA, perché Palazzo Chigi da solo non può farcela nell’attuazione dell’Agenda digitale e nella trasformazione digitale dell’Italia: “Serve l’impegno di tutti, perché democratizzare attraverso il digitale è un obiettivo che non possiamo raggiungere in 30, né può farlo solo la presidenza del Consiglio”, ha dichiarato Attias.
Pagamenti digitali, Carta d’Identità elettronica e Identità digitale SPID sono gli altri progetti a cui il Team ha contribuito a dare “un’accelerazione e a renderli più efficaci, perché questi 4 progetti riteniamo siano fondamentali per ottenere la qualità e la sicurezza di tutti i servizi digitali della PA”, ha spiegato nel corso dell’audizione Piunno, che nel Team si occupa di tutti i progetti.
Spid, siamo a quota 3,7 milioni di identità digitali
Le identità digitali erogate (il sistema pubblico che permette di accedere ai servizi della Pa con credenziali comuni) sono 3,7 milioni, con una accelerazione dovuta al reddito di cittadinanza. Per richiederlo online il beneficio è infatti necessario essere in possesso dello Spid.
Pago Pa, piattaforma unica per i pagamenti della PA
Pago Pa è la piattaforma unica per i pagamenti della pubblica amministrazione: consente ai cittadini di pagare i tributi alla Pa con tutti i sistemi di pagamento bancari e non bancari presenti sul mercato. Oggi il cittadino può scegliere tra 431 prestatori di servizi di pagamento. I vantaggi per i cittadini sono molteplici:
- Scegliere liberamente il metodo di pagamento con la trasparenza sulle commissioni.
- Semplicità d’uso e sicurezza.
- Risparmio di tempo.
- Siucrezza nel pagare sempre l’importo corretto nel momento del pagamento.
Il sistema di pagamenti digitali PagoPA ha registrato 6 milioni di transazioni nel solo mese di gennaio, con l’obiettivo di raggiungere i 40 milioni nel 2019. Quando, nel 2016, il Team per la Trasformazione Digitale ha preso in mano il progetto, le transazioni annuali erano 900.000. Il volume di incassi mensili è passato da circa 15 milioni a quasi un miliardo di euro. “Pago PA e Spid sono strumenti di democratizzazione”, ha affermato Attias. (Qui sul sito di AgID è possibile vedere lo stato dell’avanzamento digitale).
Sull’ANPR cosa fare se non tutti i Comuni effettuano il subentro? L’iniziativa potrebbe concretizzarsi in un’azione forte della Corte dei Conti per obbligare i Comuni a dare seguito con tempestività ad azioni di trasformazione digitale delle proprie procedure, come prevede il protocollo d’Intesa firmato dalla Corte dei Conti e il Commissario Attias, altrimenti “si configura il danno all’erario”.
- Per approfondire: Scopri sul sito di Sogei se anche il tuo Comune è nell’Anagrafe Unica.