Oggi 5 novembre tutti si attendevano l’attacco finale del collettivo di attivisti hacker di Anonymous contro una serie di obiettivi italiani. Dopo diversi giorni di cyber azioni di sabotaggio e sottrazione dati sensibili a diverse piattaforme di organizzazioni nazionali, partite il 29 ottobre (campagna #FifthOfNovember), Anonymous, assieme a LulzSecIta e AntiSec, stamattina ha attaccato nuovi obiettivi, stavolta più politici, ma non solo.
Il sito di Fratelli D’Italia, il partito nazional-sovranista di Giorgia Meloni, è al momento non raggiungibile e ad ogni tentativo si è direttamente rimandati al blog di Anonymous (redirect).
Sotto attacco anche il Ministero dello Sviluppo economico, guidato dal vicepremier Luigi Di Maio, con azioni relative a database di attività ambientali ed energetiche, la diffusione illecita di password non cifrate, email, numeri di telefono e virtual hosts.
Nel mirino dei cyberattivisti sono finiti il sito della Lega in Trentino e del Partito Democratico a Siena, senza contare il Consiglio nazionale della ricerca (CNR), anche qui sono stati violati database, password, codici di accesso, dati sensibili riferiti ad utenti di rete ed iscritti.
Ulteriori vittime di Anonymous e compagni sono stati le Ferrovie dello Stato, la Trentino TV, l’Archivio di Stato SIAS, l’Associazione della Polizia di Stato, l’Archivio di Stato di Palermo, l’Archivio web di Massa Carrara.
Pubblicate anche le credenziali private di alcuni membri dell’esercito italiano e del personale militare.
Come ricordato dal Sole 24 Ore stamattina, in questi giorni sono stati diversi i target dei cyber attacchi: il 29 ottobre è stato il turno dell’Istruzione (con vittime dal Dipartimento di ingegneria informatica dell’Università di Roma al magazine dell’Università di Verona), il 30 ottobre Lavoro e sindacati (colpiti l’Unione industriale Torino e diverse sedi di Confindustria, incluse quella di Livorno e della Romania e Confindustria Energia), il 31 ottobre la Sanità (dalla Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria al Portale Cure Primarie Legnago), il 1° novembre l’Agcom e l’Ordine dei Giornalisti e poco prima della mezzanotte la SIAE (rubando 4 giga di dati).
È evidente la natura politica di queste nuove azioni, ma anche strategica, perché oltre le organizzazioni e i partiti più noti, Anonymous ha preso di mira altri settori, tra cui il mondo universitario e della ricerca.
L’agenzia di stampa AGI ha anche chiesto direttamente agli hacker le motivazioni di tali azioni e la risposta è stata: “Abbiamo deciso di attaccare le università perché lo studio e la cultura sono cose a cui teniamo molto e dovrebbero essere resi accessibili a tutti. Le università sono i luoghi dove si scrive il futuro del paese, ed è li che noi vogliamo puntare. Cerchiamo di coinvolgere quanti più giovani ed universitari possibili nelle lotte che Anonymous porta avanti da anni”.