Anitec-Assinform, l’Associazione di Confindustria che raggruppa le principali aziende dell’ICT e InfoCamere, la società delle Camere di Commercio italiane per l’innovazione digitale, hanno presentato oggi nel corso dell’evento “Innovare per crescere: analisi demografica delle Startup e PMI Innovative nel settore ICT” il terzo report di monitoraggio dedicato ai trend demografici delle Startup e PMI innovative del settore ICT.
Nel fornire un riferimento continuativo di monitoraggio di questo settore, Anitec-Assinform e InfoCamere attraverso questa analisi vogliono contribuire alla conoscenza reale e aggiornata delle performance delle startup e PMI innovative ICT per formulare e calibrare nuove proposte di intervento.
Distribuzione Geografica: elevata concentrazione al Nord
I dati del rapporto sono aggiornati al 4 aprile 2022 e si riferiscono alle Startup e PMI innovative (S&PMII) che hanno registrato le loro attività con i codici ATECO relative al settore ICT, raggiungendo un totale di 8.169 aziende a inizio aprile 2022 (+22,6% rispetto a inizio marzo 2021) di cui 797 PMI e 7372 Startup.
La distribuzione geografica delle S&PMII non evidenzia grandi cambiamenti rispetto allo scorso anno: la Lombardia ha la maggiore concentrazione con il 29,7%, seguita da Lazio con il 13,8% e Campania con l’8,1%. Stabile o in diminuzione le quote di Emilia-Romagna (7,1%) Veneto (6,8%) e Piemonte (5,5%). In aumento le quote di Puglia (4,7%) e Toscana (4,6%).
Una distribuzione simile a quella dell’intero settore ICT, anche se con una concentrazione ancora maggiore in Lombardia, che ospita oltre un quarto di tutte le startup innovative italiane (26,60%) ma ancora più S&PMII ICT con una quota del 29,7%. Inoltre, la Lombardia è la prima regione per densità di S&PMII ICT, con il 67,9% di tutte le società ICT costituite negli ultimi 5 anni (ovvero due su tre) costituita da una S&PMII ICT. Seguono Valle d’Aosta (64%) e Basilicata (62,6%), Trentino-Alto Adige (60,1%) e Friuli-Venezia Giulia (59,1%). Molto meno diffusa la presenza di S&PMII tra le nuove aziende ICT in Umbria e Veneto (44,5%) e Sicilia 23,3%. Rimane preoccupante la carenza di S&PMII ICT al sud.
La crescita demografica continua sostenuta dall’accelerazione nei processi di digitalizzazione dell’economia malgrado la crisi sanitaria e la sospensione delle registrazioni telematiche
A conferma della forte spinta all’innovazione a livello generale nel nostro Paese, il numero di startup e PMI innovative in tutti i settori e nel settore ICT in particolare ha continuato a crescere, anche se il ritmo di crescita ha avuto un rallentamento nella seconda metà dell’anno in concomitanza all’acuirsi della crisi sanitaria e dalla sospensione delle registrazioni telematiche.
Nel corso del 2021 le nuove registrazioni di startup e PMI innovative ICT sono state 2579 (+28,6% rispetto alle 2006 nel 2021), ovvero 2321 nuove startup innovative e 258 nuove PMI innovative. Questo tasso di crescita è superiore di più di 10 punti alla dinamica complessiva delle nuove registrazioni in tutti i settori, raddoppiando la differenza positiva di quasi 5 punti percentuali nel 2020.
Continuano a prevalere le microimprese, pochi i giovani e meno imprese femminili
Come tutte le startup innovative, anche le S&PMII nel settore ICT sono soprattutto microimprese: più di due su tre hanno fino a 4 addetti, 8 su 10 hanno un capitale proprio inferiore a 50.000 euro e 1 su 2 ha valore della produzione inferiore a 100 mila euro. Quasi una su 5 (o il 19,4%) sono imprese fondate da under-35, mentre risultano ancora più sottorappresentate le imprese femminili con una quota del 10,7%.
Blockchain e Cybersicurezza accelerano la creazione di Startup&PMII ICT
Le componenti più innovative dell’intero mercato digitale, o Digital Enabler, hanno confermato il loro ruolo trainante dell’intero mercato anche nel 2021 e continueranno a crescere a un tasso annuo medio del 22% nel triennio 2022-2024 (cfr. “Il Digitale in Italia 2021”).
Dall’analisi dei filoni di attività indicati dalle imprese sulle vetrine della piattaforma #ItalyFrontiers, i Digital Enabler sui quali si concentrano le S&PMII ICT a inizio aprile 2022 sono stati principalmente sulle soluzioni digitali con 764 imprese e intelligenza artificiale e machine learning con 757 imprese, seguite dalle imprese che realizzano soluzioni di IoT con 721 imprese e Mobile app con 569 imprese.
Rispetto alla crescita complessiva del 23% delle registrazioni ICT, i filoni con aumenti più sostenuti sono blockchain (+52%), cybersecurity e cripto (+35,1%), soluzioni digitali (+34,3%), Artificial Intelligence e Machine Learning (+26,4%), e-commerce (+29,1%), mobile app (+24,5%) . Leggermente inferiori alla media complessiva, ma sempre con tassi a doppia cifra, le dinamiche delle registrazioni delle imprese attive in ambito automation (+20,8%), cloud (+20,4%), big data e data science (+16,9%) e social science (+14,5%).
Rilevante la quota Startup&PMII non-ICT con filoni di attività nel digitale
Un numero rilevante di S&PMII registrate con codici ATECO diversi da quelli che formano il settore ICT indica nelle loro profilazioni filoni di attività in ambito ICT e digitale. Il criterio della “prevalenza” consente loro di indicare presenza di prodotti e servizi dall’alto valore tecnologico pur essendo il loro core business in settori non ICT. Così 517 S&PMI non ICT indicano di essere attive nell’ IoT, 446 in Industria 4.0 e 230 in IA e machine learning a conferma delle maggiori opportunità di mercato aperte in questo ambito anche grazie agli incentivi Industria 4.0 e al credito di imposta sui beni strumentali 4.0.
Attività brevettuale e personale altamente qualificato poco diffusi tra le Startup&PMII ICT
Resta critica la bassa presenza di attività brevettuale malgrado i progressi negli ultimi anni nella regolamentazione e nell’erogazione di maggiori incentivi.
Sono 1328 le S&PMII ICT registrate a inizio aprile 2022 che sono depositarie o licenziatarie di privativa industriale o titolari di software registrato per una crescita del 21,6% rispetto alle 1320 di inizio marzo 2021. Rappresentano una quota del 16,3% del totale S&PMII ICT, ovvero la stessa quota dello scorso anno.
In 2.046 casi (25,0% delle S&PMII ICT registrate) si rileva la presenza di un team composto da personale altamente qualificato, in calo rispetto al passato dove a inizio marzo 2021 era il 26,6%.
L’attività brevettuale si concentra ulteriormente nel nord-ovest con una quota del 36,75% delle imprese (35,85% a marzo 2021), a spese principalmente del nord-est la cui quota scende al 22,44% (era 24,06% un anno fa). Anche se in miglioramento resta ancora troppo poco diffusa l’attività brevettuale tra le aziende del centro e del sud & isole.
L’assenza di personale altamente qualificato resta più critica tra startup e PMI innovative ict del nord-est e del sud e isole
Le 2046 S&PMII ICT con una quota significativa di personale altamente qualificato (dottorato o laurea magistrale) sono 1 volta e mezza di più delle S&PMII ICT con brevetti, ma si riconferma quasi speculare a quest’ultima per distribuzione geografica e per classi dimensionali.
In termini di distribuzione territoriale, aumenta la concentrazione nel nord-ovest fino al 37,24% contro una media nazionale del 25%. Anche al Centro la quota di S&PMII ICT con personale altamente qualificato aumenta da 20% a 20,97%. Invece questa quota diminuisce da 18,5% a 17,99% nel nord est e da 25,36% a 23,8% nel Sud e Isole. L’aumento di presenza a nord-ovest e al centro suggerisce che negli altri territori, oltre a essere relativamente meno diffuso il ricorso a finanziamenti e incentivi per la creazione di startup e per incoraggiare l’imprenditorialità dei ricercatori, sono anche meno diffuse le iniziative di collaborazione con le università e più elevata è la carenza di competenze STEM e ICT.
Più diffuse le startup e PMI innovative ict con rilevante spesa R&S
Sono 6.063 ovvero il 74% del loro totale, le S&PMII ICT con un livello significativo di intensità di spesa R&S. Sono 4 volte e mezzo di più delle S&PMII ICT con brevetti e quasi 3 volte di più delle S&PMII ICT con una quota rilevante di forza lavoro con titoli. La diffusione elevata è anche dovuta alla definizione di spesa R&S intesa in un’accezione più estesa rispetto al R&S in senso stretto.
Anche qui quasi speculare la distribuzione territoriale: si rileva una maggiore presenza al centro e al sud&isole rispetto al nord-est, ma la concentrazione maggiore resta nel nord-ovest. Cambiano le dinamiche evidenziate dal confronto temporale, con una sostanziale stabilità della concentrazione a nord-ovest (da 37,18% a 37,04%), un calo della quota di S&PMII ICT con R&S a nord est da 17,71% a 16,69% e invece un aumento da 22,18 a 22,96% al centro e da 22,92% a 23,31% nel sud e isole. Resta invece sostanzialmente stabile la presenza per fascia dimensionale.
Secondo Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform: La crescita delle startup e PMI innovative del settore ICT continua il suo incremento malgrado la crisi sanitaria e il conflitto Russia-Ucraina. Questo segmento si conferma protagonista della trasformazione digitale del Paese in un momento in cui in Italia si assiste a un periodo economico instabile con un calo del Pil a -0,2 nel primo trimestre 2022 e un aumento dell’inflazione che ad aprile arriva al 6,2%. I digital enabler – le componenti più innovative dell’intero mercato digitale – offrono opportunità di crescita importanti con una notevole accelerazione in ambito blockchain e cybersicurezza, mentre i giovani sono ancora pochi e la quota delle imprese femminili è molto bassa. Mi auguro che le politiche industriali e i nuovi progetti supportati dal PNRR riescano a stimolare la crescita di nuove S&PMII ICT, che si confermano attori fondamentali dell’ecosistema dell’innovazione”.
Paolo Ghezzi, Direttore Generale di InfoCamere, ha così commentato: “I dati confermano che l’innovazione oggi si declina al digitale e che le competenze necessarie vanno sviluppate rafforzando i collegamenti tra università, territorio e impresa. Non è un caso se il 53% circa di tutte le startup innovative si concentra nella produzione di software e consulenza informatica e nella ricerca scientifica e sviluppo, attività strettamente funzionali all’evoluzione dell’intero ecosistema produttivo nazionale. Il fenomeno delle startup e PMI innovative – riassunto dalle informazioni presenti nel portale startup.registroimprese.it – è dunque un sensore attendibile per capire in quali direzioni si va sviluppando il nostro tessuto imprenditoriale. Attraverso la lettura dei dati del Registro delle Imprese delle Camere di commercio – www.registroimprese.it -, questo sensore restituisce informazioni preziose, aggiornate praticamente in tempo reale e accessibili a tutti per elaborare le politiche più opportune a sostenerlo e promuoverlo”.