Nel giorno in cui Apple ha annunciato Apple News+, una versione in abbonamento, che dovrebbe aggirarsi sui 10 dollari al mese (una sorta di Netflix delle notizie), il Governo italiano ha espresso la volontà di contribuire alla creazione di una piattaforma made in Italy delle news. Ad annunciarlo è stato il sottosegretario di Vito Crimi all’inaugurazione, insieme al premier Giuseppe Conte, degli Stati Generali dell’Informazione e dell’Editoria.
“Oggi abbiamo ‘supermercati online’, io li chiamo così, per qualsiasi tipo di contenuto: Netflix, Facebook, ecc. È arrivato il momento di dar vita a una piattaforma delle notizie con al centro i cittadini”, ha detto Crimi (M5S). “Basta fondi diretti a singoli giornali”, ha aggiunto il sottosegretario con delega all’informazione e all’editoria, ”perché sono serviti un po’ a resistere alla crisi, ma non hanno contributo a rilanciare il settore, a creare le condizioni per superare questa crisi che è sistemica”.
Così dopo “mesi in cui ci sono state delle spigolosità nei rapporti tra informazione e governo”, ha continuato il sottosegretario, “questi Stati Generali vogliono essere da parte del Governo una mano tesa a un settore che sta vivendo una crisi sistemica”.
Il settore in Italia è in crisi da anni. “Per pianificare una strategia di uscita dalla situazione di stallo e mettere al centro dell’editoria i cittadini” il Governo è pronto a riformare il settore con un disegno di legge e per scriverlo in maniera condivisa con tutti gli stakeholder ha dato vita agli Stati Generali dell’Informazione e dell’Editoria, iniziati oggi fino a giovedì e saranno declinati in 4 fasi, fino alla scrittura a settembre del Ddl.
“Da oggi potrete già fare le prime proposte”, ha detto il presidente del Consiglio. “A giugno potranno essere argomentate le riflessioni. A luglio ci sarà una sintesi ragionata con le prime valutazioni del governo. A settembre saranno presentati i disegni di legge definitivi, che rappresenteranno la posizione del Governo per riformare il settore nel quale deve prevalere anche il diritto dei cittadini ad essere informati”, ha spiegato Conte.
E secondo il Governo un nuovo modo per informare correttamente e in modo innovativo i cittadini è dare vita appunto una piattaforma delle news made in Italy, sulla scia di quelle realizzate dagli Over the Top che rappresentano una delle porte principali di accesso degli italiani alle notizie (però senza l’adeguato riconoscimento economico per editori e giornalisti). Per esempio, Upday, l’app preinstallata sui Samsung Galaxy per leggere le notizie, è tra i 10 brand d’informazione più letti online tra quelli iscritti ad Audiweb. Infatti, è all’ottavo posto con 1,4 milioni di utenti unici al giorno.
Il settore dell’informazione e dell’editoria italiano non è in grado di dar vita a un’app simile con cui si riconosce il giusto compenso agli autori delle notizie?
Cinque le aree tematiche degli Stati Generali dell’Informazione e dell’Editoria:
- Informazione primaria: Proposte di riforma dell’agenzie di stampa
- Giornalisti e altri operatori del settore: contratti, compensi, libertà del giornalista che presuppone di una minima garanzia economica. Compenso giusto ed equo. Eventuale superamento dell’Ordine dei giornalisti e valutazione dell’ingresso dei social media manager e dei blogger nella categoria dei giornalisti con la definizione di nuove regole.
- Editoria: strategia da adottare per incentivare il pluralismo informativo mettendo al centro i cittadini e non più con fondi diretti e indiretti a singole testate editoriali. Dar vita alle edicole 4.0.
- Mercato: maggiore trasparenza nei confronti dei gruppi di pressione e creazione di una piattaforma delle news che premi, con i fondi statali, lettori e giornalismo di qualità.
- Cittadini. Il must del Governo è coinvolgere i lettori e difenderli dalle fake new, sostenerli economicamente nella domanda di informazione e incentivare nelle redazioni la nascita del ‘Garante dei lettori’.
Alla fine degli Stati Generali dell’Informazione e dell’Editoria, “ci sarà una consultazione”, ha annunciato il premier Conte sulla piattaforma online del Dipartimento per l’informazione e l’editoria.
“Il percorso sarà partecipato e condiviso”, ha detto Crimi per giungere a “settembre, anche con il lavoro delle Commissioni parlamentari competenti, al disegno di legge per riformare il settore”.
“L’obiettivo è raggiungere un settore equo con l’aiuto dei cittadini e di tutti i soggetti interessati. Non vogliamo stravolgere nulla, ma migliorare il sistema dell’editoria e dell’informazione”, ha concluso Conte.