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Anche Meta revoca le restrizioni sui profili Facebook e Instagram di Trump

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Meta ha rimosso le ultime restrizioni sui profili Facebook e Instagram di Donald Trump in vista delle elezioni presidenziali statunitensi di novembre. La campagna social del tycoon può finalmente spiegare le sue ali.

Gli account dell’ex presidente degli Stati Uniti erano stati sospesi nel 2021 dopo aver utilizzato la piattaforma per dialogare con i sostenitori dell’assalto a Capitol Hill senza condannare le violenze.

Gli account di Trump, che complessivamente contano oltre 60 milioni di follower, erano stati ripristinati nel 2023 ma sottoposti a monitoraggio aggiuntivo, ora rimosso, come ha dichiarato il Presidente di Meta Nick Clegg sul blog ufficiale (https://about.fb.com/news/2023/01/trump-facebook-instagram-account-suspension/).

Meta ha affermato di avere la responsabilità di “consentire l’espressione politica” e che gli americani dovrebbero poter ascoltare i candidati presidenziali su una base di parità. Ha aggiunto che i candidati presidenziali statunitensi “rimangono soggetti agli stessi Standard della Comunità di tutti gli utenti di Facebook e Instagram, comprese le politiche progettate per prevenire discorsi di odio e incitamento alla violenza”.

Da quando è tornato sulle piattaforme di Meta, gli account di Trump hanno principalmente pubblicato dettagli sulla campagna e meme, inclusi attacchi al suo rivale nella corsa presidenziale, Joe Biden. Il Presidente è apparso – sino ad ora – silente. Prima del suo ban del 2021, i post di Trump su Facebook erano spesso tra i più virali negli USA, secondo i dati pubblicati da CrowdTangle.

Trump era stato il primo ex presidente ad essere bandito anche dalle altre piattaforme social, come Twitter e YouTube. Nonostante le restrizioni su questi account siano state revocate già lo scorso anno, Trump ha continuato a comunicare in modo diretto con i suoi sostenitori principalmente su Truth Social, una piattaforma di social media di sua proprietà, creata proprio a seguito delle varie sospensioni dei suoi account.

A Trump era stato permesso di tornare su Twitter – ora X – dopo che il nuovo CEO dell’azienda, Elon Musk – oggi un grande finanziatore della campagna oltre che un sostenitore della prima ora – aveva tenuto un sondaggio chiedendo agli utenti di cliccare “sì” o “no” sul ripristino dell’account dell’ex Presidente. Aveva vinto il “sì”, “apparentemente” (nessuno ha mai avuto reale accesso ai dati) con il 51,8% dei voti.

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